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Emilio Praga Trasparenze IntraText CT - Lettura del testo |
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-3-E or già comincia ad esser bianco il crine, cade la neve... - Svaniron le larve,
Quante stoltezze in questa vita grama, quanto, quanto dolore! E come tutto è fumo, e la mestizia e la letizia!
Candida, tu, consolatrice e il biondo restate a me; la sorella e la madre son lungi - e lungi è il padre!
Pur versi il soffio creatore a questo angelo tutelar dì e notte chino sul mio destino!
Tu ancor mi adduci, solitario e mesto, del colle, alle fontane, ai boschi queti,
Mi affacci ancora ai burroni sognanti mi insegni il blando linguaggio dei fiori
Leghi il mio spirto al carro di Boote mi fai pensoso davanti allo stagno,
Tutto che in terra fulge o soffre od ama, tu mi assimili, o Musa, e me ne fai
Amo, per Te, la bellezza gentile amo, per Te, la pulce insidiosa, e il moscherin che su un verso si posa.
Amo la casa mia, penso al deserto, ho ancor sogni bizzarri alle mie notti...
I crudi sono quelli che non sono; Oh! come fumo è tutto, e la letizia, e la mestizia!...
Candida, tu, consolatrice, e il biondo crin di un fanciullo, al mondo restate a me... la sorella e la madre son lungi - e lungi è il padre!
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