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Emilio Praga
Trasparenze

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  • 19 - DA UNA CAMERA AMMOBIGLIATA
      • -2-
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-2-

 

CANZONE

 

Nella mia stanza squallida,

nell'asil mio negletto,

oh! quante volte ho detto :

sono tranquilli i dì!

 

Son solitario e povero,

non ho sorrisi intorno...

ma mi sorride il giorno,

ma la mia musa è qui!

 

È ver: son solitario.

Vivo una vita grama...

ma so che al mondo m'ama

qualche buon'alma ancor.

 

Dal mio pensier le imagini

funeste ho cancellate;

sono larve obliate,

sogni ed ubbie e d'allor!

 

«A Bacco e all'amicizia!»

dicea l'augusto prete,

quando le gambe viete

nol sorreggevan più.

 

Per me Bacco è a Esculapio

nemico, e il congedai;

e l'amicizia è ormai

cosa che un tempo fu.

 

Però nessun mi toglie

le dolci ore dell'estro,

le rime in cui son destro

fatte d'argento e d'or,

 

fatte di lapislazzuli,

di gemme e perle fine

che saran serto al crine

del bimbo mio d'amor;

 

del bimbo mio che medita

già sulle sorti umane,

e sta spezzando il pane

del Sapere fatal;

 

della mia madre vedova

che al par di me lo adora,

e in lui vede un'aurora

su un deserto guancial.

 

Mio vecchio Metastasio,

so incrociar le quartine ?...

Il bimbo ha biondo il crine,

e la mia Musa è qui!

 

Nella mia stanza squallida,

nell'asil mio negletto,

oh! quante volte ho detto :

sono tranquilli i dì!

 

Milano, Gennaio 1875

 

 

 




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