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Emilio Praga Tavolozza IntraText CT - Lettura del testo |
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5 - ALL'OSTERIA
Son solo: il portico dell'osteria dell'allegria, qui, dove mesto penso alla incerta e fosca età ventura.
Quei che gavazzano quelle son anime senza pensieri : esse non sognano nell'avvenire che egual vicenda di volgar gioire.
Sempre essi fiano o pizzicagnoli, in cui perito è l'uom che mai non si è tagliato un dito.
Ed io? nel fervido e disinganni, dopo il divino quel dì che all'Arte ho dato il primo amplesso!
Oh come parvemi Come la gloria poco restia, del mio pensiero la man che tenta riprodurre il vero!
Ma dall'immagine che in me si cela, all'artificio che la rivela, perché un abisso e enigma è ancor per tutti il pensier mio?
Perché, se l'anima perché non transita nel mio pennello? e avrà saldo confin l'anima sola?
Ma che! cominciano a bestemmiare ?... che rimbalzando già cedono al baston l'aspro comando!
delle canzoni, le contusioni: voi che aspettate, per questa sera, via, v'addormentate!
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