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Emilio Praga
Tavolozza

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  • 6 - BALLATA ALLA LUNA
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6 - BALLATA ALLA LUNA

 

O notturno splendore,

o vergine divina!

Tu che commuovi, sorridendo, il core

dell'uomo e dell'oceano,

solitaria dei cieli,

adoro la tua luce, amo i tuoi veli!

 

Te fra le viti e i gelsi

del mio suolo natio,

fanciullo io vidi e ad astro mio ti scelsi;

fosse felice o in lagrime,

da quel giorno, o mia Dea,

quest'anima sperando, a te volgea!

 

Come sei bella, o luna,

quando il viso ti specchi

nel mite tremolio della laguna;

come bella, fra i pallidi

scogli della montagna,

quando sul ghiaccio il tuo raggio si bagna!

 

Ma chi dirà, divina,

di che fulgor ti vesti,

se tu sorgi infocata alla marina?

Il pelago scatenasi,

e placido e giocondo

il tuo disco s'innalza e irradia il mondo!

 

Ed io ti amai sul piano,

ti amai, luna, sui monti,

e nel cupo fragor dell'oceàno...

ma non mi tocchi l'anima

quando, dimessa e stanca,

seguiti il sole in camiciuola bianca!

 

O vergine d'amore,

se tua beltà lo vince,

non indugia a pregar nostro Signore,

che, quando il sol ci illumina,

ti tenga in paradiso,

perch'io solo di notte amo il tuo viso!

 

Interlaken, luglio 1857.

 

 




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