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Emilio Praga
Tavolozza

IntraText CT - Lettura del testo

  • 13 - SUICIDIO
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13 - SUICIDIO

 

Oh tesor negli scrigni giacenti,

oh dovizie all'azzardo diffuse,

e cui spesso sbadata profuse

una man che ignorava il dolor!

 

Oh metallo alle belle indolenti

tramutato in tessuti e in gioielli,

mentre intorno mieteva fratelli

la miseria suffusa d'onor!

 

Ecco un cadavere

d'adolescente;

guardate, è un pallido

volto soffrente:

vi brillò un'anima

fervida, pura...

la spense il turbine

della sciagura.

 

Artista, e povero,

lottò sperando,

fioria già il lauro

sognato, quando,

svaniti i fascini

ad uno, ad uno,

alla sua soglia

picchiò il digiuno...

 

Si spense... - O martire!

riposa in pace;

presso il tuo feretro

non splende face,

ricusa il tempio

questa tua salma,

che importa? al carcere

sfuggita è l'alma! -

 

Addio pennelli, tavolozza addio

sacra all'oblio!

È morto il giovinetto,

che al vostro fido aspetto

gloria sognò, sognò giorni felici!

Addio corse alle selve, alle pendici

ispiratrici,

addio dell'arte amori

coronati di fiori:

siete larve abbaglianti e ingannatrici!

 

O fuggito alle infamie del mondo,

vola, vola, ti bea nel sereno,

coraggioso, che il calice pieno

hai gettato alle spine del suol!

 

Or, dal cielo, tu, artista giocondo,

alle tele incompiute sorridi,

e dell'arte degli uomini ridi,

dipingendo coi raggi del sol!

 

 




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