26 - ORGIA
Versate amici il
nettare divino!
Bruna è la notte, e
la face scintilla:
spumeggi in cor
coll'ispirato vino
la musa brilla!
Splende la face e
s'avvicina il giorno;
nei colmi nappi
un'anima s'asconde;
versate, amici, e
danzatemi intorno
e brune e bionde!
Buia è la notte, e
miagolan sui tetti
come bimbi sgozzati
i gatti amanti;
cantiam, cantiam
gli sprigionati petti.
le treccie erranti,
le tese braccie
delle danzatrici!
Splende la face,
amiamoci, e beviamo;
è dolce sussurrar
fra nappi e amici :
fanciulla, io
t'amo!
Fra gli spruzzi del
vin, come, a vederla,
la schiera delle
amanti è più gentile;
son come i fior che
la rugiada imperla
ai dì d'aprile.
Versate, amici, il
nettare divino!
Bruna è la notte, e
la face scintilla:
spumeggi in cor
coll'ispirato vino
la musa brilla!
Cozziam le tazze,
ed accozziam canzoni,
l'anima e il corpo
insiem perdano il perno,
e a conto nostro
danzino i demoni
nel loro inferno!
Brindisi ad essi, e
agli angeli dei cielì,
brindisi al sole, e
agli astri pellegrini,
brindisi al mare,
al fulmine, e agli steli
dei fiorellini!
Splende la face, e
s'avvicina il giorno:
nei colmi nappi
un'anima s'asconde!
Versate, amici, e
danzatemi intorno
e brune, e bionde!
Tutti, tutte, ahi!
corrà l'eterna notte
dopo queste d'amor
fulgidi notti;
morrem noi pur,
frammisti alle bigotte
ed ai bigotti;
ma di costor la
vivida natura
ritemprar non
potrà, col cener molle,
che ortiche, e
rovi, e squallida verdura
d'aglio e cipolle.
Dalle ceneri
nostre, ancor frementi
del vasto incendio
che abitò le salme,
evviva, amici!
nasceranno ai venti
platani e palme!
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