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Emilio Praga
Tavolozza

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  • 10 - SUI MONTI DI NOLI
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10 - SUI MONTI DI NOLI

 

Oh chi dirà la gioia

che sentii stamattina

volar dal labbro d'una contadina!

Scendea dalla montagna

in sottanetta bianca,

cantando a tutta gola

una gaia parola,

e ripetendola

in ritornelli

scuciti e belli.

 

Era una canzonetta

che parlava d'amore,

chiesto e richiesto ai petali d'un fiore:

e un fior pareva anch'ella

l'allegra cantatrice :

robusti quindic'anni

sfidatori d'affanni,

treccie nerissime,

e occhietti fini,

ed assassini!

 

Ma sparve dietro un tremulo

bosco di antichi olivi,

e la cadenza dei suoni giulivi

anch'essa, a poco a poco,

fra i rami si perdette...

Oh dolce cherubino

risali il tuo cammino,

oh torna, e sèguita

la canzonetta,

o forosetta!

 

Ma là, sul lido candido,

ahi! forse, o bricconcella,

ti aspetta nella nota navicella

ansioso un giovinetto;

e tu corri a portargli

due begli occhi d'amore...

begli occhi, e buon umore;

oh a lui propizia

sia l'onda amara,

se gli sei cara!

 

Ma, se pur sogna i placidi

beni di quiete porte,

ch'io vo' cangiar la mia colla sua sorte

digli, fanciulla bella;

egli sarà pittore,

ed io sarò nocchiero,

ma ti amerò davvero,

e sull'oceano

ci culleremo,

con vela e remo!

Noli, aprile1858.

 

 

 




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