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Emilio Praga Tavolozza IntraText CT - Lettura del testo |
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15 - UN FIORE A SUO TEMPO
Un giovinetto di vago aspetto, un dì fra i calici mi raccontò : che di una bella gentil donzella come un maniaco s'innamorò.
Ma un dì, la bella gentil donzella un fior donavagli, pegno di fé; il padre antico di quell'amico gli vide il simbolo dentro il gilet ;
la madre fella della donzella il vaso vedovo vide di un fior; scandalezzata, l'innamorata condusse subito dal confessor.
E minacciato dal padre irato il cor del giovane s'ingelidì ; oh giorno, oh fiore! Povero amore! Sì puro e fervido come finì!
Qual era il nome, quale il cognome, di quel fior perfido d 'oblio forier ?... Egli era un nero fior del pensiero... Noi Lena amiamoci senza pensier!
E finché sento questo tormento, detto fra gli uomini male d'amor, fiore non voglio che porti imbroglio, ma voglio stringerti strozzarti al cor!
Quando poi stanco sarò del bianco tuo sen, del morbido tuo folto crin; quando al tormento del sentimento, colla materia Dio porrà fin...
la stanza, o Lena, di fiori piena, sarà l'emporio d'ogni color, e allor nell'abito o nel soprabito, Lena, mi sdrucciola quel noto fior!
Aprile 1858.
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