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Emilio Praga
Tavolozza

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  • 23 - RITRATTI ANTICHI
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23 - RITRATTI ANTICHI

 

Tele antiche, io vi saluto,

che dall'arte profumate,

qui vivete, come mummie

delle razze trapassate!-

Ecco appeso alle pareti 

lungo stuol di cavalieri:

una truppa di guerrieri

che la morte insiem colpì!

 

Ecco vergini e matrone

dalla nobile sembianza,

che di sguardi malinconici

intersecano la stanza;

ecco frati, e suore, e preti,

cui nel volto ancor si legge

la nequizia che fu legge

per le plebi di altri dì!

 

- O bruna fanciulla

che sempre sorridi,

ti dieder la culla

gli iberici lidi?

Quegli occhi più fulgidi

dell'aurea cornice,

oh dimmi se resero

un uomo felice!

 

Di nacchere e ghitarre

oh ardor di serenate!...

Dimmi, quanti morirono

sotto tue lunghe occhiate?

Ringraziane il pittore!

La tua sembianza suscita

faville ancor d'amore,

la tua potenza magica

tutta spenta non è:

se vengo a farti visita

sogno la notte a te! -

 

- O fiero soldato

che impugni la spada,

è orgoglio sprecato,

nessuno a te bada:

a cento ti passano

davanti i codardi,

e impavidi affrontano

l'orror de' tuoi sguardi!

 

E un dì quel brando in fuga

forse ponea le armate...

dimmi quanti morirono

sotto le tue pedate?

Ringraziane il pittore!

Se più non fugge il pubblico

compreso di terrore, 

la tua sembianza suscita

un desiderio in me:

vorrei veder sul Mincio

la rotta intorno a te. -

 

- O pingue matrona,

che appoggi alla sponda ;

dell'ampia poltrona

la faccia rotonda,

per certo fiorivano

i pranzi al tuo tetto;

oh dimmi lo stomaco

ti fece difetto?

 

Odor di tue cucine

dopo le pingui caccie!...

Dimmi, quanti rnorirono

sotto le tue focaccie?

Ringraziane il pittore!

La tua sembianza suscita

il chilo e il buon umore;

la tua potenza magica

tutta spenta non è;

se l'appetito langue

vengo fidente a te! -

 

- Ma tu cardinale

dal viso paffuto,

dall'occhio bestiale,

tu pur se' vissuto?

Sù dimmi, al tuo secolo

fiorìa la bottega?

Con quanti carnefici

stringesti tu lega?

 

Temevano gli armenti

levar su voi le faccie?

Dimmi, quanti morirono

sotto le tue minaccie?

Maledici al pittore!

la tua sembianza suscita

e lo schifo, e l'orrore!

Se in petto avessi un pallido

baglior della tua fé,

si spegnerebbe, o lurida

figura, innanzi a te! -

 

Gennaio 1862.

 

 




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