-17-
Genti pie che
pregate prima di porvi a letto,
non pregate pei
morti che stan nel cataletto
non pregate per gli
ospiti del tenebrore eterno,
che dal mondo
partendo sono usciti d'inferno.
Stesi placidamente
e colle braccia in croce,
della sacra Natura
ascoltano la voce:
senton la vita
immensa che si prepara al sole,
han nei capegli
l'umide radici delle viole,
han nei pugni gli
steli che diverranno abeti;
i morti nella terra
son tranquilli e lieti.
Genti pie che
pregate quando la notte cade,
non pregate pei
morti che bevon le rugiade,
che si mutano in
foglie, che si mutano in fiori;
non pregate pei
giunti, pregate pei viatori,
per i vivi pregate
quando cade la notte.
E allor che i Mali
intorno scaraventansi a frotte,
e par che Iddio
dimentichi le misere creature,
come s'Ei pur
dormisse nelle sue regge oscure.
Pregate per le
madri che aspettano; pregate
per le livide teste
nel gioco ottenebrate;
per la donna che
stende le braccia all'uomo ignoto,
pel povero poeta,
altro prigion del loto,
che assalta il ciel
coll'anima che lagrima e fa sangue;
pregate per la
turba negli ospitali esangue,
sovra cui, col
crepuscolo, peggior dell'agonia,
la memoria
s'abbatte e la malinconia;
per gli amanti
pregate, scongiurate il Signore,
che creò la
Sventura quando creò l'Amore!
|