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Che vide allor
l'ascoso occhio dell'Infinito?
Piansero i
cherubini, su in ciel, mostrando a dito
quella barca
perduta sul lontano emisfero,
picciola tanto
eppure contenente un mistero
più di una culla
dolce, più buio di un avello ?...
Solo forse
nell'aria qualche migrante augello
tentò un trillo di
gioia, quando quelle due teste,
in così immensa
calma gravide di tempeste,
mirò l'una ver
l'altra chinarsi, e l'occhio ardente
cercar l'occhio di
affanno e di languor fulgente;
e già stese le
braccia, ed avida una bocca
del contatto
supremo da cui l'amor trabocca,
pender da un'altra
attratta dallo stesso desio!...
Miserere!... al
poeta non concesso è l'oblio...
Come offusca lo
specchio di un bambolo il respiro,
come sfoglia la
rosa un placido zeffìro,
così l'ora, il
minuto, l'attimo sciagurato
può nel cor che pel
Bello e per il Giusto è nato
avvelenar la santa
semenza del futuro!...
Quanti corron baleni
dalla luce allo scuro?
Povero Steno!... è
dessa, la blanda incantatrice,
quella che segui
estatico da un anno, ed è infelice
come lo fosti, e è
tua!...
Vedi se la
Sventura,
questa provvida
Erinne che per il ciel ci appura,
non affratella;
vedi se non è premio il fine
di chi lieto sul
cranio si conficcò le spine;
vedi, sol due
parole, sol due lagrime, e tutto
che di smanie ti
pesa sull'anima e di lutto
si svelò nel
fatidico animo femminile!...
È ben dessa, la
donna sopra tutte gentile,
è ben dessa, o
poeta...
Ma quel vecchio ti
disse
come occulta ai
convegni di uno stranier venisse;
è la contessa
Alvaro, ma sotto al suo balcone,
hai sentito alitare
la tenera canzone;
è l'idol tuo, ma
ruggono ancor nel tuo cervello
le sonore risate del
povero Lionello!...
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