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Emilio Praga Fiabe e leggende IntraText CT - Lettura del testo |
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-17-Genti pie che pregate prima di porvi a letto, non pregate pei morti che stan nel cataletto non pregate per gli ospiti del tenebrore eterno, che dal mondo partendo sono usciti d'inferno. Stesi placidamente e colle braccia in croce, della sacra Natura ascoltano la voce: senton la vita immensa che si prepara al sole, han nei capegli l'umide radici delle viole, han nei pugni gli steli che diverranno abeti; i morti nella terra son tranquilli e lieti. Genti pie che pregate quando la notte cade, non pregate pei morti che bevon le rugiade, che si mutano in foglie, che si mutano in fiori; non pregate pei giunti, pregate pei viatori, per i vivi pregate quando cade la notte. E allor che i Mali intorno scaraventansi a frotte, e par che Iddio dimentichi le misere creature, come s'Ei pur dormisse nelle sue regge oscure. Pregate per le madri che aspettano; pregate per le livide teste nel gioco ottenebrate; per la donna che stende le braccia all'uomo ignoto, pel povero poeta, altro prigion del loto, che assalta il ciel coll'anima che lagrima e fa sangue; pregate per la turba negli ospitali esangue, sovra cui, col crepuscolo, peggior dell'agonia, la memoria s'abbatte e la malinconia; per gli amanti pregate, scongiurate il Signore, che creò la Sventura quando creò l'Amore!
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