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Ioannes Paulus PP. II Pastor bonus IntraText CT - Lettura del testo |
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GIOVANNI PAOLO II VESCOVO 1. Il Buon Pastore, Cristo Gesù (cfr. Gv 10,11.14), ha conferito ai Vescovi, successori degli apostoli, e in special modo al Vescovo di Roma la missione di ammaestrare tutte le nazioni e di predicare il Vangelo ad ogni creatura perché fosse istituita la Chiesa, Popolo di Dio, e a tale scopo l'ufficio dei pastori di questo suo popolo fosse realmente un servizio; e tale servizio «nella Sacra Scrittura è chiamato significativamente "diaconia", cioè ministero» («Lumen Gentium», 24). Questa diaconia tende soprattutto al fine che, nell'intero organismo della Chiesa, la comunione si instauri sempre di più, abbia vigore e continui a produrre i suoi mirabili frutti. Infatti, come ha ampiamente insegnato il Concilio Vaticano II, il mistero della Chiesa si manifesta nelle molteplici espressioni di questa comunione: infatti lo Spirito «guida la Chiesa verso tutta intera la verità (cfr. Gv 16,13), la unifica nella comunione e nel servizio, la provvede e dirige con diversi doni gerarchici e carismatici... continuamente la rinnova e la conduce alla perfetta unione col suo Sposo» («Lumen Gentium», 4). Di conseguenza, come afferma lo stesso Concilio, «sono pienamente incorporati nella società della Chiesa quelli che, avendo lo Spirito di Cristo, accettano integralmente la sua organizzazione e tutti i mezzi di salute in essa istituiti, e nel suo corpo visibile sono congiunti con Cristo - che la dirige mediante il sommo Pontifice e i Vescovi - dai vincoli della professione della fede, dei sacramenti, del regime ecclesiastico e della comunione» («Lumen Gentium», 14). Non soltanto i documenti del Concilio Vaticano II, e specialmente la costituzione dogmatica sulla Chiesa, hanno spiegato in modo completo tale nozione di comunione, ma vi hanno dedicato la loro attenzione anche i padri del Sinodo dei Vescovi, riuniti in assemblea generale nel 1985 e nel 1987. In questa definizione della Chiesa confluiscono sia il mistero della Chiesa («Lumen Gentium», capitolo I), sia le componenti del Popolo messianico di Dio («Lumen Gentium», capitolo II), sia la struttura gerarchica della Chiesa stessa («Lumen Gentium», capitolo III). Per dare una definizione sintetica di tali realtà, usando le stesse parole della menzionata costituzione, «la Chiesa è in Cristo come un sacramento o segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano» («Lumen Gentium», 1). E' questo il motivo per cui tale sacra comunione fiorisce in tutta la Chiesa, «la quale vive e agisce - come bene ha scritto il mio predecessore Paolo VI - nelle diverse comunità cristiane, cioè nelle Chiese particolari, disperse in tutto il mondo» (Pauli VI «Vicariae Potestatis», AAS 69 [1977], 6; cfr. «Lumen Gentium», 15).
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