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Tu pur mi promettesti amica pace, Amor, il dì che tua serva divenni, mostrandomi i begli occhi, i guardi e i cenni, ove tua madre alberga e si compiace. Ed or, quasi signor empio e fallace, poi ch'una volta il tuo giogo sostenni, ad or ad or nove saette impenni, ed accendi una ed or un'altra face; e mi trafigi e mi consumi il core col mezzo de l'orgoglio di colui, che tanto gode, quanto altri si more. giovane incauta, sotto fé d'Amore; e doler mi vorrei, né so di cui.
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