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Gaspara Stampa
Rime

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Voi, ch'ascoltate in queste meste rime,

in questi mesti, in questi oscuri accenti

il suon degli amorosi miei lamenti

e de le pene mie tra l'altre prime,

ove fia chi valor apprezzi e stime,

gloria, non che perdon, de' miei lamenti

spero trovar fra le ben nate genti,

poi che la lor cagione è sì sublime.

E spero ancor che debba dir qualcuna:

- Felicissima lei, da che sostenne

per sì chiara cagion dannochiaro!

Deh, perché tant'amor, tanta fortuna

per sì nobil signor a me non venne,

ch'anch'io n'andrei con tanta donna a paro?

 

 




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