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Gaspara Stampa
Rime

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-132-

 

Quando io dimando nel mio pianto Amore,

che così male il mio parlar ascolta,

mille fiate il , non una volta,

ché mi fere e trafigge a tutte l'ore:

- Come esser può, s'io diedi l'alma e 'l core

al mio signor dal ch'a me l'ho tolta,

e se ogni cosa dentro a lui raccolta

è riso e gioia, è scema di dolore,

ch'io senta gelosia fredda e temenza,

e d'allegrezza e gioia resti priva,

s'io vivo in lui, e in me di me son senza?

- Vo' che tu mora al bene ed al mal viva -

mi risponde egli in ultima sentenza -

questo ti basti, e questo fa' che scriva.

 

 




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