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Gaspara Stampa
Rime

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-186-

 

- Che fia di me - dico ad Amor talora, -

poi che del mio signor gli occhi sereni

lasseran questi miei di pianto pieni,

fatto esso d'altri infin a l'ultim'ora?

- Che fia di me - mi rispond'egli allora, -

ch'arco e saette e faci e teme e speni

tengo in quegli occhi, e tutti altri miei beni,

né mai ritrarli io ho potuto ancora?

D'indi soglio infiammar, d'indi ferire;

or, se come tu di', ce li ritoglie,

caduta è la mia gloria e 'l nostro ardire. -

In queste amare e dispietate voglie

restiam noi due, ed ei segue di gire

carco e superbo de le nostre spoglie.

 

 




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