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Gaspara Stampa Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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Ardente mio disir, a che, pur vago de' nostri danni, in parte stendi l'ale, ov'è cui de' miei strazi poco cale, e del mio trar fuor di quest'occhi un lago? Ben si può del mio stato esser presago il partir de la speme fiacca e frale, e la memoria, che sì poco assale quel de le voglie mie tiranno e mago. Egli a novi diletti aperto ha 'l seno, e di me sì fedele ha quella cura, che di chi non si vede e' si può meno. Dunque tu di tornar a me procura, ché 'l turbar la mia pace e '1 mio sereno è troppo intempestiva cosa e dura.
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