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Gaspara Stampa
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-217-

 

A che bramar, signor, che venga manco

quel che avete di me disire e speme,

s'Amor, poi che per lui si spera e teme,

i più giusti di lor non vide unquanco?

Che vuol dir ch'ogni divien più franco,

quel che di voi desir m'ingombra e preme?

La speme no, che par ch'ognor si sceme,

vostra mercede, ond'io mi snervo e 'mbianco.

- Ama chi t'odia, - grida da lontano, -

non pur chi t'ama, - il Signor, che la via

ci aperse in croce da salire al cielo.

Riverite la sua possente mano,

non cercate, signor, la morte mia,

ché questo è 'l vero et a Dio caro zelo.

 

 




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