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Gaspara Stampa Rime IntraText CT - Lettura del testo |
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che, casta e verginella stata tanto fra noi, sei gita al cielo, dov'or sovra misura di più perfetto accesa e maggior zelo, sì trista è del nostro arbor la radice, questa del senso perigliosa guerra; di cui quest'altro sole è picciol raggio; hai sì, ch'altro non vuole, giunta a l'ultimo fin di suo viaggio; che sostenesti in vita, è per sempre sbandita, salita in parte, ove dolor non sale, ove si vive sempre col primo Amor in dilettose tempre.
il nostro sesso omai per tanta donna e tanto a Cristo amica, ch'illustrar già la santa schiera antica, sia stata una di noi, che tutti i pensier suoi abbia rivolto a quella luce eterna, e qui fra queste rive sia vissa sempre come in ciel si vive. del tuo da lei partire, parte s'allegra, poi ch'al ciel sei gita; or che sei sempre al sommo Ben unita, potrai chiedergli aita, ciascun lo tema, riverisca e ammiri. tutta raccolta in chi di sé ti prese, con le voglie d'amor più vive e accese. or senza te rimasa a le terrene noie ed a' perigli; scorta e più che mai fida tramontana. Se 'n te, quant'è disio, fosse valore, potresti leggiermente alzarti al ciel fra quella santa gente.
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