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Gaspara Stampa
Rime

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-27-

 

Altri mai foco, stral, prigione o nodo

vivo e acuto, e sì aspra e sì stretto

non arse, impiagò, tenne e strinse il petto,

quanto 'l mi' ardente, acuto, acerba e sodo.

Né qual io moro e nasco, e peno e godo,

mor'altra e nasce, e pena ed ha diletto,

per fermo e vario e bello e crudo aspetto,

che 'n voci e 'n carte spesso accuso e lodo.

fûro ad altrui mai le gioie care,

quanto è a me, quando mi doglio e sfaccio,

mirando a le mie luci or fosche or chiare.

Mi dorrà sol, se mi trarrà d'impaccio,

fin che potrò e viver ed amare,

lo stral e 'l foco e la prigione e 'l laccio.

 

 




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