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Per le saette tue, Amor, ti giuro,

e per la tua possente e sacra face,

che, se ben questa m'arde e 'l cor mi sface,

e quelle mi feriscon, non mi curo;

quantunque nel passato e nel futuro

qual l'une acute, e qual l'altra vivace,

donne amorose, e prendi qual ti piace,

che sentisser giamaifian, né fûro;

perché nasce virtù da questa pena,

che 'l senso del dolor vince ed abbaglia,

sì che o non duole, o non si sente appena.

Quel, che l'anima e 'l corpo mi travaglia,

è la temenza ch'a morir mi mena,

che 'l foco mio non sia foco di paglia.

 

 




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