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erano 120
eravamo 25
eravate 2
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618 le
599 in
534 era
530 una
519 è
452 per
Iginio Ugo Tarchetti
Fosca

IntraText - Concordanze

era

1-500 | 501-534

    Capitolo
1 1 | rivederle al mio fianco. Era venuto innanzi solo nella 2 1 | solo nella vita, e non mi era accorto mai di esser solo. 3 1 | serenamente e con calma.~Io era nato con passioni eccezionali. 4 1 | comuni e alle leggi comuni. Era dunque giusto che anche 5 1 | pure della mia vita quand’era fanciullo, sono essi ritornati 6 2 | fortuna, a dir vero, non m’era stata assai prodiga de’ 7 2 | in qualunque modo, egli era ben certo che io mi innalzava 8 2 | nelle mie inclinazioni, mi era indotto a rimanere nell’ 9 2 | perché allora la guerra era cessata, e mi vergognava 10 2 | monotonia di quella vita era il meno doloroso de’ miei 11 2 | triste ed uggioso, io mi era interamente e miseramente 12 2 | certa guisa prevenuto. Me ne era formata l’imagine la più 13 2 | senza lagnarsene, e così m’era posto in pace con l’unico 14 2 | chiesi con spavento se io era ancora lo stesso di un tempo, 15 2 | lo stesso di un tempo, se era diventato dissimile da loro, 16 4 | volontà quando vi venni.~Era sul finire d’aprile, e mi 17 4 | domande e di risposte; ed era sì melodioso, sì calmo, 18 4 | speranze di giorni migliori. Vi era venuto, direi quasi, inconsciamente. 19 4 | sollecitare questo richiamo. Forse era stato tale il movente del 20 4 | signorile e assai vasta, dove era però quasi sconosciuto. 21 4 | che formavo col suo. Essa eraserena, sì giovane, sì 22 4 | lembo del mio soprabito era stato chiuso tra le due 23 4 | rivolsi, e vidi ch’ella era rimasta immota sull’uscio, 24 4 | Aveva ella compreso che io era sventurato, e aveva sentito 25 4 | l’unica attrattiva che vi era in me, — quella da cui le 26 4 | quella donna. Suo marito era giovine e avvenente, occupava 27 4 | affacciai dal mio balcone. Era un mattino lucido, caldo, 28 4 | schiamazzando; ogni cosa era vita, luce, moto, allegrezza. 29 4 | mi stava guardando. Essa era seduta in mezzo a’ suoi 30 4 | ancora in germe, e non v’era altro di fiorito intorno 31 4 | guardano — e basta. Da che cosa era egli stato mosso quello 32 4 | quello sguardo? Che cosa vi era in esso? Che cosa diceva? 33 4 | suonare e cantare sotto di me. Era caso, era divinazione? Essa 34 4 | cantare sotto di me. Era caso, era divinazione? Essa ripeteva 35 4 | vuota da tanto tempo, si era gettata con furore su quella 36 4 | La rividi. Il bel tempo era ritornato, aprile era finito, 37 4 | tempo era ritornato, aprile era finito, e maggio fioriva. 38 4 | dappertutto l’inno all’amore era cantato.~Un giorno nel salire 39 4 | sue stanze aperte, essa era sola; corsi verso di lei, 40 4 | vicino al mio capezzale, ed era vestita di un abito grigio 41 4 | da bambino.~Allo indomani era malato.~Le riscrissi:~«Io 42 5 | forte, giusta, severa; vi era nulla di fatuo, nulla di 43 5 | Aveva venticinque anni; era alta, pura, robusta, serena. 44 5 | avemmo più limiti; ella pure era tal natura da non conoscerne. 45 5 | sedici anni un uomo che le era indifferente, non aveva 46 5 | isolamento e di disamore era nondimeno felice.~Come tutte 47 5 | donne veramente ingenue s’era data a me senza fingere, 48 5 | ma una volta decisa, si era abbandonata senza ritegno. 49 5 | suo rimpianto più acerbo era di non avermi conosciuto 50 5 | freschezzagiovinetta, anch’io era bella!… Come tu avresti 51 5 | preveduto, la mia salute era rifiorita, io era ritornato 52 5 | salute era rifiorita, io era ritornato forte, lieto, 53 5 | deperiva con lentezza. Si era come tramutata, non era 54 5 | era come tramutata, non era più quella di un tempo. 55 5 | felicità che si può dire! Io mi era serbato fino allora eccezionalmente 56 6 | sue soddisfazioni più vive era di far colazione con me, 57 6 | disabitata, il cui uscio era aperto; e vi passavamo volontieri 58 6 | balzati in piedi, il prato era interamente allagato; le 59 6 | venticinque anni che mai!~E lo era in fatto, e me ne dava tutte 60 6 | possibili. La mia stanza era divenuta un caos, piena 61 6 | delle nidiate d’uccelli che era obbligato ad allevare per 62 7 | in quell’ebbrezza che s’era impossessata delle nostre 63 7 | delle nostre anime, io mi era quasi dimenticato di me 64 8 | profondo, ineffabile come lo era stata la nostra felicità. 65 8 | dall’altra. Ieri ancora io era tra le tue braccia, oggi 66 8 | troppo felici, o Clara, non era possibile che quello stato 67 8 | profondità del mio cuore; io era degno di te, io lo sono 68 8 | potuto non amare perché era troppo simile al tuo; la 69 8 | lato colpevole; finché io era vicino a te, tu potevi essere 70 9 | passione; ebbene il tuo mandato era compiuto, tu dovevi abbandonarmi, 71 9 | tu dovevi abbandonarmi, era giusto. Altri doveri ti 72 9 | conculcato. Nel tuo caso era ancora di più; era un sacrificio 73 9 | caso era ancora di più; era un sacrificio grande e sublime. 74 11| dirmi felice. Allora io era ancora pieno di fede; era 75 11| era ancora pieno di fede; era guarito da una malattia 76 11| aveva scritta a Clara, non era che una prova della mia 77 11| ogni esuberanza di agio, vi era bandita. Da quella città 78 11| posizione strategica vi s’era posta la sede di un dipartimento 79 11| esame, che, come ho detto, era non poco sconfortante. Una 80 11| fantasmi del mio amoreera il mio voto. Vivere a me, 81 11| ogni altra creatura.~Allora era ancora capace di creare 82 12| capo del servizio a cui era stato destinato.~Egli era 83 12| era stato destinato.~Egli era uomo di circa sessant’anni, 84 12| quell’assenza di forza era compensata da molta dolcezza 85 12| quasi l’ignoranza, tanto era straordinaria in un uomo 86 12| dire un cattivo soldato, ma era un abile matematico, un 87 12| straordinaria fra militari, era uomo eccezionalmente onesto.~ 88 12| tra militari.~Vicino a me era un coperto intatto e ne 89 12| questo paese di Pellirosse…~Era un’offerta che non poteva 90 13| da cui, a primo aspetto, era stato messo un poco in pensiero. 91 13| fondo onesti e leali.~Se v’era cosa atta a lusingarmi era 92 13| era cosa atta a lusingarmi era questa, che tutti erano 93 13| voleva seco assai spesso. Era uomo maturo d’anni e di 94 13| cugina del colonnello non s’era ancor fatta vedere. La malattia 95 13| trattenerla nelle sue stanze. Io m’era avvezzato già da parecchi 96 13| dispiacimento sentito, giacché era naturale che non potessi 97 13| nondimeno il suo coperto era sempre apparecchiato; in 98 13| uno de’ suoi bicchieri v’era tutti i giorni un fiore 99 13| fianco.~Questa preoccupazione era però esclusivamente mia, 100 13| col quale, come ho detto, era già entrato in qualche intimità, 101 13| altri commensali nessuno si era mosso, o aveva dato il menomo 102 13| segno di meraviglia.~A me era stato impossibile frenare 103 13| possibile che l’uomo da cui era uscito una volta un tal 104 14| 14-~ ~Era però curiosissimo di conoscere 105 14| per segnacolo, su cui vi era scritto da un lato Sursum, 106 14| essere poco infelice, giacché era capace di conoscere la propria 107 14| dei dottamente infelici. Era naturale che desiderassi 108 15| ogni manifestazione, e tale era la sua. Né tanto era brutta 109 15| tale era la sua. Né tanto era brutta per difetti di natura, 110 15| sproporzione. Tutta la sua vita era ne’ suoi occhi che erano 111 15| beltà sorprendente. Non era possibile credere che ella 112 15| potuto essere stata bella, ma era evidente che la sua bruttezza 113 15| evidente che la sua bruttezza era per la massima parte effetto 114 15| piaciuta. La sua persona era alta e giusta; v’era ancora 115 15| persona era alta e giusta; v’era ancora qualcosa di quella 116 15| Tutta la sua orribilità era nel suo viso.~Certo ella 117 15| bruttezza, e sapeva che era tale da difendere la sua 118 15| presenza d’un uomo.~Me le era presentato da me stesso 119 15| dell’anima. La sua offerta era stata fatta tanto opportunamente, 120 15| pericolosa.~E vedendo che m’era alzato, e aveva preso il 121 15| avvicinandosi alla finestra che era aperta:~— Guardate, abbiamo 122 16| languire.~Il suo spirito non era superficiale, la sua intelligenza 123 16| superficiale, la sua intelligenza era assai più profonda di quanto 124 16| artifizio.~Uscimmo come s’era convenuto. Il colonnello 125 16| che, lei toltane, non m’era trovato in questa specie 126 16| tempo senza parlare. Fosca era assai mesta.~— Stamattina 127 16| perché sapeva che non v’era in ciò alcun pericolo.~— 128 16| camminare in silenzio. Io era tutto immerso nell’egoismo 129 16| solitario, sotto gli alberi, era cosa che accresceva del 130 16| del suo profumo di santa.~Era troppo tardi per recarci 131 16| sull’altro. Nel mezzo vi era un lago estesissimo, la 132 16| farfalla. Il loro canto era un fischio lamentevole e 133 16| In quel momento il sole era presso a tramontare, e vi 134 16| meravigliosi. La mia anima era rapita di quello spettacolo. 135 16| di illusioni. Allora non era ancora malata. I miei stessi 136 16| la mia con abbandono. Non era effetto di voluttà, ma prostrazione, 137 16| intimamente: la mia situazione era tale da sentire più al vivo 138 16| nostro stesso amore non era che una colpa, che una violazione 139 16| soli giorni prima di noi — era allora il ventisei agosto, 140 16| che quattro giorni prima era stato un bel giorno quieto, 141 16| immagine di quella felicità era venuta a colpirmi nella 142 16| tutto infervorato come era nella sua discussione.~— 143 16| commosso — vi giuro che era ben lungi dal sospettarlo: 144 17| mia stanza tristissimo; era assai malcontento di me, 145 17| ira contro me medesimo; mi era contenuto come un ragazzo, 146 17| provocazioni. Se il mio contegno era stato tale con lei di cui 147 17| colpevole verso Clara! Come era umiliato della mia debolezza!~ 148 17| l’anima mia. Quella donna era realmente buona, realmente 149 17| realmente ingenua? O non era che un essere infinto, astuto, 150 17| sola amicizia? Infelice lo era, e assai: le miserie sue 151 17| dovevano essere infinite; né era strano che ella potesse 152 17| abbandono.~Oltre a ciò Fosca non era una donna comune. Il suo 153 17| donna comune. Il suo spirito era assai colto, la sua intelligenza 154 17| anche essere eccezionali; ed era forse sotto questo aspetto 155 17| io essere crudele? Io non era mai stato nella mia vita 156 18| 18-~ ~V’era però un mezzo ben certo 157 18| trovarmi solo con lei. Fuggirla era follia; l’avessi pur potuto, 158 18| avrei dovuto; tale estremo era inopportuno, né ella il 159 18| contegno a mio riguardo.~Non era più stata malata, né aveva 160 18| inutile dire che il mio era il più bello. Tutte le cure, 161 18| predilezione, che nessuno se n’era avveduto, ma era tal cosa 162 18| nessuno se n’era avveduto, ma era tal cosa che a me non poteva 163 18| non poteva sfuggire. Ne era commosso, ma me ne doleva 164 18| amaramente.~Da principio mi era sembrato tollerasse quella 165 18| annunciasse che la vettura era pronta. Indugiando i domestici 166 19| sala da pranzo. Essa vi s’era fatta portare un suo piccolo 167 19| offeso e disgustato. Se non era che in quell’istante il 168 19| gli occhi e la guardavo. Era facile accorgersi che ella 169 19| ginocchia. Il suo volto era tutto pieno di lacrime.~— 170 20| comprendevano senza dubbio che vi era in me qualche cosa di straordinario, 171 21| indirizzo e per scrivervi, era allo scopo di farvi conoscere 172 21| quella lettera. Sentiva che era stato ben crudele nella 173 21| Ciò che mi stava a cuore era la mia felicità, era togliere 174 21| cuore era la mia felicità, era togliere di mezzo quell’ 175 21| mi sentiva mutato dacché era felice!~ ~ 176 23| fisionomia. Del resto non v’era alcun disordine nel suo 177 23| nel suo acconciamento, che era come sempre elegante e accurato. 178 23| promessa simile a questa.~— Era un’altra questione — io 179 23| sorriso pieno di ironia.~Era disgustato di quella freddezza. 180 23| andato per rivederla.~— Era facile indovinarlo. Non 181 23| fazzolettino di garza che s’era annodato al collo, e guardava 182 24| 24-~ ~Però, ripensandoci, era lieto di queste spiegazioni. 183 24| che mi teneva in pensiero era l’impossibilità di darmi 184 24| luce. Fino a quel momento era stato incerto tra l’ammirazione 185 24| di giudicarla — essa mi era perfettamente indifferente.~ 186 24| quando mi fu detto che ella era ammalata, ascoltai quella 187 24| riparlava. Il suo posto era stato occupato da un nuovo 188 24| un nuovo commensale. Ella era andata ad abitare un altro 189 24| medici e le cameriere, non v’era più nulla che potesse richiamarla 190 24| e ciascuno di noi se ne era facilmente dimenticato.~ 191 24| sentir nulla per esse.~Così era di Fosca — se non che la 192 25| a tavola — tutta la casa era in disordine e i camerieri 193 26| comprenderete fra poco che era mio dovere di farlo.~— Dite, 194 26| rozza, tipi grossolani, non era il caso, ci vogliono altre 195 26| peccato originale!~— Me ne era accorto, — proseguì egli 196 26| confidenza. Capiva che non era cosa da far venire il ruzzo 197 27| un buio perfetto. Se non era che la luna era in quella 198 27| Se non era che la luna era in quella notte piena e 199 27| in quella penombra, non era ciò che vi fosse di più 200 27| del medico con suo cugino.~Era vicina la mezzanotte, allorché 201 27| guardai dintorno. La stanza era piena di fiori, il letto 202 27| piena di fiori, il letto era bianco come neve, e pareva 203 27| mazzetto di mughetti che era sul tavolino, e lo avvicinò 204 27| guardava in silenzio. La notte eraquieta che sentivamo 205 27| momentobrutta, come mi era sembrata nei primi giorni 206 27| conoscenza. La sua testa era affondata nel guanciale 207 27| bella.~(E in quel momento era forse sincero).~— Tu apprezzi 208 27| voleva dimenticare, sai, io era ben ingrata, era anche ben 209 27| sai, io era ben ingrata, era anche ben sciocca. Credere 210 27| bianche. Ti ricordi quando si era fanciulli? Pensare che allora 211 27| non ti amava! Quando si era fanciulli!…~— Eri più felice 212 27| di divenirlo, e perciò lo era. Dio! Come me ne ricordo 213 27| solleva le cortine.~Il cielo era chiaro e sereno; ma l’aurora 214 27| morta a quattordici anni. Era una bella fanciulla, col 215 27| specie di superiorità che era quasi certa di avere su 216 27| direbbe il medico? Stanotte era necessario che io ti vedessi, 217 28| al mio passato. Che cosa era io, or fa un anno? Che cosa 218 28| Ove posso trovarla? Io era nato per amare, e ho amato; 219 29| poterlo conservar tale. Ciò era tutto, in lei non vi era 220 29| era tutto, in lei non vi era dunque alcuna colpa.~Queste 221 29| calmo, e conosco ciò che vi era di reprensibile nel mio 222 29| come incominciare. ~Quando era piccina aveva un’abitudine 223 29| profondi della mia infermità era il bisogno che sentiva di 224 29| aveva né modi, né limiti; era una febbre, una espansione, 225 29| di conoscere. L’intensità era invece la maggiore dote 226 29| avversione a tutto ciò che non era vivo; amava le piante ed 227 29| per le persone di casa, mi era spesso motivo di grandi 228 29| affetto più di quello che era possibile concedermi; quindi 229 29| dodici anni, giacché mi era ammalata ad ogni tentativo 230 29| ad ogni tentativo che si era fatto di separarmene.~A 231 29| sì freddamente che io ne era desolata. Era — benché buona — 232 29| che io ne era desolata. Era — benché buona — una ragazza 233 29| e leggera come le altre; era bellissima, e fu forse la 234 29| lasciarsi baciare. Ma ella era spesso senza pietà. Non 235 29| epoca della pubertà, non era più sviluppata di quanto 236 29| avessi quasi paura di lui. Era un uomo alto, serio, con 237 29| intelletto ed il cuore; vi era entrata fanciulla, e ne 238 29| me l’avevano dato perché era stato quello d’una bisavola 239 29| deformata come tu vedi, era che io fossi bellissima. 240 29| mia bellezza. La verità era che le attrattive della 241 29| giacché la mia sensibilità era disgraziatamente ancora 242 29| deformità.~Allora io non era però così brutta, e se quella 243 29| alla mia fortuna che non era delle più tristi, e forse 244 29| bisogno di essere amata era il segreto di tutte le mie 245 29| questa piccola rinuncia che era necessario fare al mio amor 246 29| visitare un convento che era poco lungi dalla città, 247 29| amore e al dolore»; tutto era pace e silenzio.~Rimasi 248 29| parve volermi richiamare.~Era di sera; il sole tramontava, 249 29| e no, sì e no», l’ultimo era «sì». Decisi. All’indomani 250 29| un mazzo di fiori che vi era stato gettato dalla via. 251 29| Sopra una cartolina che v’era nascosta dentro erano scritte 252 29| Vi amo. Lodovico». Chi era questo incognito? Era giovine, 253 29| Chi era questo incognito? Era giovine, bello, veramente 254 29| Non lo sapevo, nondimeno era felice, era pazza; v’era 255 29| sapevo, nondimeno era felice, era pazza; v’era un uomo che 256 29| era felice, era pazza; v’era un uomo che mi aveva detto: « 257 29| aveva detto: «Vi amo»; ciò era già per me un avvenimento 258 29| ordine delle mie idee ne era interamente sconvolto.~Risolsi 259 29| aria d’imbarazzo; ma egli erabello, sì elegante, e 260 29| tanta timidezza, che non era possibile che egli avesse 261 29| quell’incognito mi amava. Era così facile l’indovinarlo. 262 29| passava che per vedermi — ciò era evidente. In quanto a me, 263 29| felicità così grande, che ne era quasi atterrita. La sua 264 29| superiore all’ideale che mi era formata di un amante.~Un 265 29| sul mio balcone. Dentro vi era un altro biglietto su cui 266 29| un altro biglietto su cui era scritto: «Mi amate? Lodovico». 267 29| amate? Lodovico». Non v’era dubbio. Era lui, e mi amava. 268 29| Lodovico». Non v’era dubbio. Era lui, e mi amava. Immagina 269 29| quel tempo, mio cugino, che era maggiore, e aveva ottenuto 270 29| colla mia famiglia. Egli era orfano da giovinetto, e 271 29| giovinetto, e mio padre, che era poco più attempato di lui, 272 29| Come seppi più tardi, egli era stato ragguagliato da mio 273 29| della sua condotta. Egli era sì spiritoso e sì amabile, 274 29| apparenza di convinzioni. Era cattivo per indole, qualche 275 29| proficua a’ suoi interessi. Era incapace di sentire uno 276 29| Tutta la sua condotta non era subordinata che ad una cosa 277 29| rasentato il carcere, e non vi era mai entrato. Dire che cosa 278 29| mai entrato. Dire che cosa era stata la sua vita non è 279 29| a questo successo. Egli era alto della persona, ben 280 29| dolcezza straordinarie, era sempre calmo, sempre sereno 281 29| apparire un talento superiore. Era intelligente di musica e 282 29| privilegio della sapienza.~Tale era in poche parole l’uomo che 283 29| di averlo amato quanto ne era capace. Non lo conosceva 284 29| Non lo conosceva quale era, ma aveva come un presentimento 285 29| immensità del mio dolore, gliene era grata. Sapeva di non essere 286 29| più brutta di quanto lo era, e gli avessero destato 287 29| questo caso la sua finzione era mossa da un sentimento di 288 29| saputo apprezzare abbastanza; era un sacrificio di cui io 289 29| quantunque non amata, mi era caro il pensare che lo era 290 29| era caro il pensare che lo era stata un tempo, che la mia 291 29| premura…». In una parola era evidente che egli non si 292 29| fortuna.~Un giorno — mi s’era mostrato già da tempo agitatissimo — 293 29| invece allontanarmelo; e ciò era naturale, giacché non v’ 294 29| naturale, giacché non v’era più possibilità di altre 295 29| trascinava verso di lui; ma era indarno: io non poteva conciliarmi 296 29| poteva cessare di amarlo. M’era fatta quasi una religione 297 29| di quella sconosciuta che era venuta ad interrompere per 298 29| Già… fu un errore. Non era nato per la vita di famiglia 299 29| salute dei miei genitori s’era alterata di molto per quei 300 29| potuto farsi degli uomini, ed era naturale che ne fossero 301 29| comparire mio marito. Egli era tutto alterato e in cattivo 302 29| Perdonate madonna: non era mia intenzione.~Mio padre 303 29| mia intenzione.~Mio padre era vecchio ed impotente a difendermi. 304 29| voluto rendervi infelice, ma era predestinato. Io sono un 305 29| rimaneva. La nostra fortuna era pressoché rovinata.~L’emozione 306 29| Nel mio stesso dolore io era felice. Questa nuova sciagura 307 29| diventar madre.~La natura mi era stata anche in ciò sì matrigna, 308 29| crepacuore; mia madre, che non era vissuta che per lui, lo 309 29| atterrito. Fino allora io era stata una fanciulla, aveva 310 29| sapeva sperare; ora tutto era mutato, tutto l’edificio 311 29| mutato, tutto l’edificio era caduto; io era rimasta sola 312 29| l’edificio era caduto; io era rimasta sola colle mie passioni, 313 29| impossibile, il mio cuore non era tale da darsi ad un uomo 314 29| uomo comune. Così tutto era contraddizione in me, tutto 315 29| contraddizione in me, tutto era urto ed antitesi: il cuore, 316 30| mia gita a Milano, mi v’era recato furtivamente, e nel 317 30| adesso in un istante che era venuto migliaia di volte 318 30| Possibile! strappalo —. Era veramente un capello d’argento, 319 31| sé, la sua immaginazione era stata sì feconda di pretesti 320 31| come di una cortesia. Egli era un uomo semplice e debole. 321 31| nutriva per sua cugina, era invece felice di quella 322 31| ai mariti e agli amanti, era in lui sì piena, che ove 323 31| quell’abuso parziale che era costretto a farne. Questo 324 31| a farne. Questo cruccio era una delle amarezze più acerbe 325 32| stesso affetto di Clara non era né sì assoluto, né sì profondo; 326 32| suo. La natura di Fosca era stata in ciò privilegiata. 327 32| una persona inferma. Tutto era eccezionale nella sua condotta, 328 32| nella sua condotta, tutto era contraddittorio; la sua 329 32| contraddittorio; la sua sensibilità eraeccessiva, che le sue 330 32| piaceri, i suoi timori, tutto era subordinato alle circostanze 331 32| giorno. In una sola cosa era costante, nell’amare e nel 332 32| comprendere la natura e lo scopo. Era ben certo che in fondo a 333 32| in fondo a tutto ciò vi era un carattere, ma si poteva 334 32| gran parte della notte. Era impossibile ribellarsi a 335 32| istante più presto di ciò che era inesorabilmente necessario, 336 32| qualche accesso terribile. Era cosa avvenutami qualche 337 32| della nostra relazione, e n’era rimastoatterrito che 338 32| conseguenze fatali. Quando era malata molto, i miei tormenti 339 32| lacerava il cuore. Spesso era assalita da emicranie340 32| suo avvenire. Allora ella era spesso ragionevole, spesso 341 32| sempre buona; il suo dire era sì aggraziato, sì facile, 342 32| quando le sue infermità, era vivace, lieta, qualche volta 343 32| volta scherzosa. Alzata, era altra donna. Lo sfarzo dei 344 32| spaventevole. In quei momenti v’era nella sua persona qualche 345 32| che suo cugino ed io. V’era colà un ampio divano di 346 32| poteva, allorché io non v’era, sedersi al suo posto e 347 32| abbandonata a tutte queste follie, era spesso assalita da una tristezza 348 32| incomprensibile in lei, era che non viveva che di caffè. 349 32| in carrozza. La stagione era ancora assai calda, e spesso 350 32| sonno al colonnello, ed egli erafelice di sapere che 351 32| sì felice di sapere che v’era io per conversare con 352 32| piede sulla predella che era già addormentato. Fosca 353 32| in quei momenti. Quella era per lei l’ora più felice 354 32| il sapere che suo cugino era , che io avrei osato dir 355 32| ai vigneti ed ai prati. Era il principio dell’autunno; 356 32| di melanconia. Il cielo era quasi sempre sereno e stellato, 357 32| in quel pensiero, ma non era possibile. Fosca mi richiamava 358 33| e della sfiducia che s’era impadronita di me — contribuiva 359 33| doveva morire presto, ciò era evidente. Il vederla già 360 33| durante quei suoi spasimi, era cosa che dava ogni giorno 361 34| 34-~ ~Oltre a ciò mi era avveduto assai presto che 362 34| che il nostro amore non era più un segreto, e che tutto 363 34| domestico di suo cugino. Mi era sembrato un giorno che ella 364 34| corridoio nel cui fondo v’era uno specchio che rifletteva 365 34| del nostro gabinetto. Non era in errore. Una sera, nel 366 34| della differenza che vi era fra i loro ed i nostri.~ 367 34| mortificato.~Ma ciò non era il peggior male; tutte le 368 34| penetrato questo mistero, era suo cugino.~ ~ 369 36| luogo dove dovevamo recarci era una fattoria a dieci miglia 370 36| piedi degli Appennini. V'era già stato con essa altre 371 36| indifferente. Ella invece ne era pazza; quelli erano i giorni 372 36| Clara mi aveva visto ne era rimasta atterrita, e mi 373 36| affanni suoi intimi, ella era assai pensierosa e assai 374 36| assai mesta.~Dacché Fosca era guarita, m'era recato a 375 36| Dacché Fosca era guarita, m'era recato a vederla due altre 376 36| mi amasse di meno, ma non era più lieta come prima, non 377 36| chiedermi se il suo affetto era tutta la mia vita e la mia 378 36| lungi dalla fattoria, dove era venuto insieme col colonnello 379 36| tante ore di persecuzione, era riuscito a trovarmi solo 380 36| trovarmi solo un istante, ed era fuggito in quel luogo quasi 381 36| luogo quasi a nascondermivi. Era assetato di pace e di solitudine. 382 36| solitudine. In quel giorno Fosca era stata intollerabile, mi 383 36| stata intollerabile, mi era divenuta odiosa. Durante 384 36| passeggiate nel giardino, non mi s'era tolta dal fianco un istante. 385 36| aveva preso un fucile ed era andato a sparare ai colombi; 386 36| torrente.~Da quanto tempo non m'era trovato più solo in campagna, 387 36| voce soave della natura! Era un luogo orribilmente incantevole; 388 36| verso la riva; il terreno era fiorito di ciclamini, di 389 36| io guardava e sognava.~Era , seduto da un'ora, allorché 390 36| attraversare la riva correndo, s'era ferita alle spine delle 391 36| alle spine delle acacie, s'era lacerati i capelli, e aveva 392 36| nella loro natura?~— Ella era sola, e pareva nondimeno 393 36| Io continuai a tacere. Era tutto il giorno che ella 394 36| lentamente la riva. Non si era allontanata che di pochi 395 36| mi rivolsi, e vidi che era caduta a terra in preda 396 36| aveva fatto. Quell'accesso era uno de' più violenti. Di 397 36| calmate a poco a poco, ma ella era ancora svenuta. Me le sedetti 398 36| rinvenisse. Scorse una mezz'ora, era quasi buio. La mucca che 399 36| quell'oscurità tetra che non eraluce né tenebre, in quella 400 36| quei grandi alberi, soli… v'era in quel quadro qualche cosa 401 36| ricordarlo.~Quando m'avvidi che era inutile l'indugiare, sollevai 402 36| verso la fattoria. Ella era sì magra, sì consunta che 403 36| pieghevoli, dense!~Il colonnello era stato assai inquieto per 404 36| udito le grida di Fosca, era corso verso il torrente 405 36| svenuta; forse nel cadere s'era offesa il volto e le mani 406 36| così priva di sensi com'era. Durante il viaggio non 407 37| fantasma spaventevole s'era buttato sopra di me e mi 408 37| alzarmi, mandai pel medico.~— Era cosa da aspettarsi, — mi 409 37| una profonda malinconia; v'era fuori un gran vento, piovigginava; 410 37| altro cigolando. La notte era vicina, incominciava ad 411 37| il cuore di tristezza. Io era tutto immerso nel pensiero 412 37| ignorava che tu eri malato; era in letto io pure, l'ho saputo 413 37| pregando. In collegio c'era un camerino dove andava 414 37| conobbi, in una notte che c'era stato un gran temporale, 415 37| cessato di piovere, il cielo s'era rasserenato come per incanto 416 37| miriadi di stelle, l'aria era fresca, imbalsamata, ricca 417 37| me ne andrò; mio cugino era uscito, e non sarà tornato 418 37| anche un piccolo libro che v'era sul tavolino. Quando fu 419 38| in tutto a questo, se non era che ora almeno viveva sotto 420 38| suo carattere, se pure non era la sua malattia che la rendeva 421 38| rendevavariabile, non si era mai rivelata sì pienamente 422 38| la forza di imporgliene? Era la domanda che io mi volgeva 423 38| natura de' suoi desideri, ma era però ben facile l'indovinarla. 424 38| pietà mi avesse vinto?…~Era ben necessario che io mi 425 38| fissazione terribile che si era impadronita di me e di cui 426 38| miseramente ogni giorno) m'era pure fisso in capo che lo 427 38| so che di morboso che vi era in lei, avrebbero dovuto, 428 38| dirottamente, e gridando. Che era ciò? Avrei io ereditato 429 39| perché sapeva che ciò allora era inutile; la difficoltà di 430 39| difficoltà di vedervi liberamente era una guarentigia della vostra 431 39| vostra virtù; per voi lo era la sua sola bruttezza. Allora 432 39| Ella — proseguì il medicoera assai meno malata allorché 433 40| abbandonare Fosca in quel modo? Era leale, era onesto quel fuggire 434 40| in quel modo? Era leale, era onesto quel fuggire così 435 40| ingannarla in tal guisa? Era sovratutto prudente? Nulla 436 40| giustamente. Questa supposizione era tuttavia la meno triste 437 40| lei. Quaranta giorni!~Ciò era più che sufficiente a confortarmi 438 40| conveniva partire. Il fuoco si era spento, io mi sentiva irrigidito 439 40| ad aggiornare, il cielo era grigio e nuvoloso. Alcuni 440 40| guardar la campagna che era tutta coperta di neve; i 441 40| rivolsi, e rimasi fulminato: era Fosca.~Essa venne a sedersi 442 40| dalla vettura; ma non m'era balenata alla mente questa 443 40| questa idea, che il convoglio era già partito. Io rinunzio 444 40| segreto della nostra intimità era scoperto; non solo, ma ella 445 40| supporre nel suo carattere; si era seduta vicino a me, ma non 446 40| D'altronde la sua voce era abitualmentedebole, 447 40| all'unico rimedio che mi era possibile accettare in quel 448 40| dove ci eravamo fermati era un piccolo villaggio di 449 40| ripassato che fra sei ore, era necessario attendere in 450 40| del mio mantello. La via era tutta fango, tutta pozzanghere, 451 40| caviglia; tutta la campagna era coperta di neve; stuoli 452 40| una casa sulla cui porta era dipinta una corona d'ellera, 453 40| versarsi nella bottiglia che era più piccola. Entrammo in 454 40| Entrammo in quella bettola. Era una stanza a piano terreno, 455 40| Eravamo soli, e poiché non era più possibile evitare una 456 40| ieri la vostra risoluzione; era troppo tardi perché io potessi 457 40| il vostro maggior dolore era quello di tradire la sua 458 40| di fingere un affetto che era ben lungi dal sentire, ho 459 40| vidi che la mia salute n'era rovinata, e che non poteva 460 40| paura e dalla sorpresa. Era avvezzo a temere quella 461 40| fossimo stati soli. Più ella era sofferente, più era affettuosa; 462 40| ella era sofferente, più era affettuosa; lo spavento, 463 41| fossi stato certo che egli era appunto venuto da me per 464 42| fortuna erano per noi; v’era ancora tempo a saziarsene, 465 43| Clara l’ha riconosciuta. V’era ancora nella tappezzeria 466 43| momento per pregarvi. Non vi era dentro anima viva. Che solennità 467 43| scorrerie a piedi. La nebbia si era sollevata, e il sole splendeva 468 43| e di merli, il torrente era gelato da un lato e dall’ 469 43| raggiungerla, ma l’uscio ne era chiuso, e non ci fu possibile 470 43| veduto Clarapallida. Come era bella così, come era bella!~ 471 43| Come era bella così, come era bella!~Ella aveva i piedi 472 43| ne’ suoi abbandoni. Perché era così mesta? Perché non sapeva 473 44| 44-~ ~L'indomani era la vigilia di Natale: avevo 474 44| fosse possibile sperare era appunto quello di non vederci 475 44| avuto prima. Per poco non era divenuto anche audace. Affrontava 476 44| vostro nemico?~Questa offerta era stata fatta a me.~— Tolga 477 44| per convenzione. Quando io era ragazzo era molto povero, 478 44| convenzione. Quando io era ragazzo era molto povero, non mi vergogno 479 44| camera migliore della casa era la mia, quei piccoli agi 480 44| più squisite; mia madre era instancabile nell’occuparsi 481 44| recarmi piacere; quello era il vero affetto — tutto 482 44| ad impallidire. Il pranzo era finito, e, se avessi potuto, 483 45| città, nell’aperta campagna; era già buio, e le strade erano 484 45| mi ricordai di ciò che era successo, e mi portai le 485 45| nella testa.~Oramai tutto era scoperto, e in che modo 486 45| come l’offesa? No, non v’era a questo riguardo alcuna 487 45| di transizione; un duello era inevitabile.~Poiché m’ebbi 488 45| importato poco il morire; mi era avvezzato a questa idea 489 45| fanciullo, e la mia gioventù non era stata che una lotta continua 490 45| uomini e coll’esistenza, che era così onestamente felice!… 491 45| onestamente felice!… quello era un pensiero che mi lacerava 492 45| ancora di più. La mia pietà era sì poco viva, che il minimo 493 45| E poi, la mia felicità era adesso ben certa, fra poche 494 45| abbandonata mai più. Ora ne era ben sicuro. Come poteva 495 45| anni!~Ma in quella sera era troppo afflitto, aveva troppo 496 46| di un’altra persona che era dietro di me e vi si affacciava 497 46| aperta per inghiottirmi. Non era possibile che ogni cosa 498 46| istante. La mia felicità era finita, tutto doveva essere 499 46| confusione di idee che s’era formata dentro di me, una 500 46| formata dentro di me, una ve n’era ben certa, ben chiara, ben


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