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Era però curiosissimo di
conoscere quella donna.
Al domani il colonnello mi aveva
detto:
— Mia cugina ha bisogno di voi.
Avreste per lei qualche libro di lettura amena, non scientifico; qualche
romanzo?
— Vedrò di procurargliene alcuni.
— Quella donna divora i libri, è
un tarlo da libri, legge come noi fumiamo. Io non so più a chi raccomandarmi,
qui non v’è nemmeno un gabinetto di lettura; in questo paese di Tartari, di
Pellirosse…
Gli portai la Nuova Eloisa
di Rousseau, l’Uomo singolare e le Confessioni alla tomba di
Lafontaine. Mi rimandò subito quest’ultimo, dicendosi spaventata del titolo.
Poco dopo ebbi anche gli altri. Nella Nuova Eloisa trovai molti passi
controsegnati in margine con matita, e una striscia di carta postavi per
segnacolo, su cui vi era scritto da un lato Sursum, e dall’altro Excelsior.
I passi controsegnati rivelavano,
assieme alla natura intima dei suoi patimenti, una intelligenza robusta, fina,
perspicace. Quella donna aveva dell’ingegno. Ella non poteva essere poco
infelice, giacché era capace di conoscere la propria infelicità. Gli infelici
ignoranti fruiscono di una propria beatitudine, in confronto dei dottamente
infelici. Era naturale che desiderassi ancora più vivamente conoscerla.
In tutta la mia vita — fosse
caso, fosse attrazione — non fui mai circondato che da sventurati; sull’orizzonte
della mia gioventù i miei occhi non hanno mai incontrato altro spettacolo che
quello desolante della miseria; io stesso non mi sono nutrito che de’ suoi
frutti più amari, e spesso ho dovuto divorarmi il cuore perché non aveva
nemmeno quelli; pure non ho mai saputo ribellarmi a questo sentimento di
simpatia irresistibile che la natura mi ha posto nell’anima per tutti gli
infelici.
Ho trovato sempre un buono in
ogni sventurato, un perverso in ogni prospero. In questo dolore immeritato di
tanti uomini, ho veduto sempre un segreto di predilezione per parte della
Provvidenza, delle fila misteriose che uscivano fuori della vita e si perdevano
nell’eternità dell’ignoto. Tutti lo hanno veduto, tutti lo hanno sentito. Se vi
è qualche cosa oltre la vita, è pegli infelici. Cristo lo ha detto: «Beati
coloro che piangono perché saranno consolati».
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