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Giovanni Targioni Tozzetti Nerone IntraText CT - Lettura del testo |
BABILIO (entra seguito da Menecrate)
o Claudio!
che or ci splende sul capo, è la medesima
quanto fu spento il divo Giulio Cesare!...
È la medesima?...
Ne puoi far fede?
Certo!...
Paventa del dimani... il tempo
è tenebroso!
NERONE (conducendo Babilio alla balaustra)
Eppure guarda;
su i marmi dell’eterna Roma... (Menecrate a un cenno di Nerone, abbraccia Babilio)
Il tuo cor che ti dice in questo istante?
Ci salvino gli Dei!
Che parli? (fa cenno a Menecrate di lasciarlo)
di nostra vita! Io rendo senza pena
il mio corpo alla terra... ma per te
Per me?
la giovinezza. Ma il turbine schianta
l’albero in fiore e il tronco disseccato...
Alla mia si congiunge la tua sorte!
Tu morrai,
Nerone, un’ora dopo la mia morte!
Caro Babilio, abbracciami! Ti giuro
che la tua vita sempre mi fu cara
più della mia... Disponi di Nerone.
Il saggio sprezza i doni dei potenti...
nulla ti chiesi!
Io tutto ti darò... ( a Menecrate)
ai pretoriani, ché lo guardin bene
ed abbian cura della sua persona.
Non ti piace restar in casa mia?
Carcere anch’essa!... Ma di ciò mi rido...
e manda qui la giovinetta greca.
Della sua furberia solo è maggiore
la tua paura!
assicurarsi... Chi sa? forse corrono
segrete intese fra le stelle e noi...