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Giovanni Targioni Tozzetti
Nerone

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Scena quarta - Faonte, Nerone, Egloge, poi le fanciulle greche

 

FAONTE (entrando a Nerone)

 

Son le greche fanciulle.

 

NERONE (sciogliendosi da Egloge)

 

Sofocle già m’aspetta.

 

EGLOGE (corre ad abbracciare la statua di Venere)

 

A te Venere Iddia,

d’ogni beltà signora,

l’anima mia s’inchina! (Entra lo stuolo delle fanciulle greche, che lentamente traversano la scena)

 

 

EGLOGE LE FANCIULLE GRECHE

 

O Anadiomène, di mirti e gigli O luminosi margini dell’Ellade,

sempre l’altare ti adornerò. cui mare e cielo arridono,

 date le rose e gli asfodeli pallidi

 e i crisantemi candidi...

Diva dagli occhi viola accogli

benigna i voti che innalzo a te!... Ecco che torna, ahimè, Giocasta a pian-

 [ere

 d’Edipo l’ansie orribili...

Amo con tutta l’anima mia... Giocasta... son di sangue le tue lacrime

fammi riamata di eguale amor! e i crisantemi arrossano!

 (si allontanano)

 

 

 

 




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