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Giovanni Targioni Tozzetti Nerone IntraText CT - Lettura del testo |
Una donna?
Chi sei?
Son danzatrice,
ed Egloge è il mio nome... E tu?
Non giova
che tu sappia chi sono...
Poveretta...
ATTE (reprimendo un gesto di sdegno)
Anch’io
ero tale poc’anzi; ed or son libera
e danzo in questo superbo teatro
la tua parola un’infantile e ingenua
Vuoi salvarmi?
Non danzare sull’orlo dell’abisso...
Immagini che in questa casa tutto
sia cosparso di fiori; ma t’è ignoto
i fiori stessi accolgono la morte...
Va’, fanciulla... allontanati e dimentica
il vano incanto... Pensa che su Cesare
non ha dominio che una donna sola:
io!
Tu dunque, sei Atte... Atte liberta?
Sì.
E tu non tremi davanti a Nerone?...
Tu sola?
Sola!
Ebben! Vengo a contenderti
questo potere!
Tu?
Pur io non tremo
innanzi al tuo Nerone imperatore!
Tremerai quando non potrà giovarti
la tua paura!... In tempo ancora sei...
ascolta il mio consiglio:... va’!
...Oh, lasciami goder la giovinezza!...
Atte, l’Imperator mi ha fatto libera...
In queste sale, per la prima volta,
vedo un lembo di cielo; e tu, cattiva,
Ma non t’ascolto,
rimango qui!
non intendi che parlo pe’l tuo bene?
Ritorna in Grecia, avrai tante ricchezze
quante vorrai... ascoltami!
Su te sciagura, o malaccorta!... Bada...
di filtri, d’arcani scongiuri,
l’amore tuo dissolvere,
la danza tua interrompere,
La Morte già sfiora il tuo capo;
nube che deve avvolgerti,
Io qui rimango!
Ah, dunque ti ribelli?
Distruggere saprò con le mie mani
la turpe tua bellezza! (leva un pugnale e si slancia contro Egloge)
Oh, chi mi salva
da questa forsennata?
Non mi sfuggi!