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Giovanni Targioni Tozzetti
Nerone

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Scena quinta - Atte, Nerone

 

ATTE (che ha ascoltato le ultime parole di Nerone, entrando)

 

Io no!

 

NERONE (con grande ira)

 

Sei tu, perversa!... T’allontana,

implacabile donna!... A goder vieni

della sventura mia?

 

ATTE

 

Vengo a salvarti!

 

NERONE

 

A salvarmi?... Tu menti!

 

ATTE

 

Io dico il vero!...

 

NERONE

 

Ma tu potrai ridarmi

l’impero?... (supplichevole)

Dimmi... dimmi... Ai piedi tuoi

mi prostrerò...

 

ATTE

 

L’impero è morto!

 

NERONE

 

E quale

salute mi offri?

 

ATTE (mostrandogli un’ampolla)

 

Questa.

 

NERONE (con violenza)

 

Che?... Un veleno...

Infame!... E non è quello

che adoperava il tuo perfido ingegno

contro la poveretta che giace

senza vita?

 

ATTE (freddamente)

 

Rammenta un’altra notte...

Un giovinetto ti scherzava intorno:

sorridendo porgesti a lui la tazza...

egli bevve e spirò... Era Britannico...

La tazza racchiudea veleno... questo. (alzando l’ampolla)

 

NERONE

 

Maledetta! Allontana dal mio sguardo

quella truce bevanda... io la rifiuto...

Chiamami pur codardo, (con grande respiro)

ma ho trent’anni,

la vita m’innamora, voglio vivere!...

Tutto perduto ancor non è... Malvagia,

non venire a rubarmi ogni speranza!

 

ATTE (desolata)

 

Perché m’innamorai d’un uomo tanto

crudele e vil?... Qual premio ottenni, dimmi,

per il mio affetto?... Ebbi ripulse atroci,

ma pur t’amai! (Nerone tenta di allontanarsi; Atte lo ferma col gesto)

 

Nerone, ascolta... Io sola, non veduta,

d’armati e di salvezza circondai

le tue fughe notturne, allontanando

da te l’agguato!

 

Io sola vigilai che dalle trame,

che accerchiano le case dei tiranni,

non uscisse il pugnal della vendetta

a trucidarti!

 

Io sola ora son qui per liberarti

da un’infame agonia... e mi disprezzi!...

Ma il tuo disprezzo non è sol martirio

d’un core amante!

 

In quest’ora, da te, dalle tue colpe

voluta, io, madre d’un tuo figlio, t’offro

il modo di morir romanamente...

e mi respingi!

 

Finir vuoi dunque, o sciagurato, come

un traditore, fra gl’insulti osceni

della plebaglia?... Vuoi così morire,

o Imperatore!

 

NERONE (con terrore, slanciandosi verso Atte)

 

Taci... taci... no!... Dammi quel veleno! (fermandosi di colpo)

Giunge qualcuno!...

 

 

 

 




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