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Giovanni Targioni Tozzetti Nerone IntraText CT - Lettura del testo |
ATTE (che ha ascoltato le ultime parole di Nerone, entrando)
Io no!
Sei tu, perversa!... T’allontana,
implacabile donna!... A goder vieni
della sventura mia?
Vengo a salvarti!
Ma tu potrai ridarmi
l’impero?... (supplichevole)
Dimmi... dimmi... Ai piedi tuoi
mi prostrerò...
E quale
ATTE (mostrandogli un’ampolla)
Questa.
Che?... Un veleno...
Infame!... E non è quello
che adoperava il tuo perfido ingegno
contro la poveretta che là giace
senza vita?
Un giovinetto ti scherzava intorno:
sorridendo porgesti a lui la tazza...
egli bevve e spirò... Era Britannico...
La tazza racchiudea veleno... questo. (alzando l’ampolla)
Maledetta! Allontana dal mio sguardo
quella truce bevanda... io la rifiuto...
Chiamami pur codardo, (con grande respiro)
la vita m’innamora, voglio vivere!...
Tutto perduto ancor non è... Malvagia,
non venire a rubarmi ogni speranza!
Perché m’innamorai d’un uomo tanto
crudele e vil?... Qual premio ottenni, dimmi,
per il mio affetto?... Ebbi ripulse atroci,
ma pur t’amai! (Nerone tenta di allontanarsi; Atte lo ferma col gesto)
Nerone, ascolta... Io sola, non veduta,
d’armati e di salvezza circondai
le tue fughe notturne, allontanando
da te l’agguato!
Io sola vigilai che dalle trame,
che accerchiano le case dei tiranni,
non uscisse il pugnal della vendetta
a trucidarti!
Io sola ora son qui per liberarti
da un’infame agonia... e mi disprezzi!...
Ma il tuo disprezzo non è sol martirio
In quest’ora, da te, dalle tue colpe
voluta, io, madre d’un tuo figlio, t’offro
il modo di morir romanamente...
e mi respingi!
Finir vuoi dunque, o sciagurato, come
un traditore, fra gl’insulti osceni
della plebaglia?... Vuoi così morire,
o Imperatore!
NERONE (con terrore, slanciandosi verso Atte)
Taci... taci... no!... Dammi quel veleno! (fermandosi di colpo)
Giunge qualcuno!...