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Giovanni Targioni Tozzetti Nerone IntraText CT - Lettura del testo |
NERONE (a Epifrodito)
Parla...
fuggono e maledicono il tuo nome.
E Vinicio?
Con pochi
pretoriani a te fidi si opponeva
al furor della plebe... Soverchiato
dal numero, cedeva... Ampia è la strage...
Chi?
Morto!... Bisogna ormai ch’io fugga... E’ giunta
l’ora mia. (Lampi e tuoni; comincia a piovere)
Vieni... Il buio e la tempesta
aiuteran la fuga... Io t’offro intanto
una capanna sulla via Salaria...
Andiamo, precedetemi... Tu pure,
NERONE (prende la cetra e toglie il manto che ricopre il corpo d’Egloge
guardando commosso con il cadavere)
O te beata nella tua miseria...
O te beata... almeno tu rimani
nella casa di Cesare! (Atte, Faonte, ed Epafrodito sospingono Nerone. Tutti fuggono nella profonda oscurità della notte procellosa. Un fulmine scoppia con grande fragore)
FINE DEL PRIMO QUADRO DELL’ATTO TERZO