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Giovanni Targioni Tozzetti Nerone IntraText CT - Lettura del testo |
(Faonte si affretta, precedendo gli altri, per aprire la porta ed accendere la lampada)
è molto brutta...
FAONTE
Almeno per un poco
qui potrai riposarti...
dalla città?
La pietra che sta innanzi
alla mia porta segna il quarto miglio
Avrei creduto
d’aver percorso un più lungo cammino.
Che fuga paurosa!... O mio liberto,
la stanchezza mi vince, e orribil sete
ATTE (a Epafrodito)
quella tazza nell’acqua del fossato...
Non sarebbe un gran male tramontare,
per rinascere poi come fa il giorno! (Epafrodito rientra e porge la tazza ad Atte che la dà a Nerone. Egli se l’accosta avidamente alle labbra, ma la respinge subito)
Quest’acqua è fango... Non la bevo!... (ai liberti)
Avete
armi?
Questo pugnale.
E questo.
A me!
Li proverò... più tardi... (a Faonte)
sulla strada di Roma; e, se t’incontri
in qualcuno, ti mostra a me nemico
e cerca di sapere ciò che accade. (Faonte esce)