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Giovanni Targioni Tozzetti Nerone IntraText CT - Lettura del testo |
ATTE (entrando)
Una donna?
Chi sei?
EGLOGE
Son danzatrice,
ed Egloge è il mio nome... E tu?
ATTE
Non giova
che tu sappia chi sono...
EGLOGE
Poveretta...
ti comprendo, sei schiava.
ATTE (reprimendo un gesto di sdegno)
Schiava?
EGLOGE
Anch’io
ero tale poc’anzi; ed or son libera
e danzo in questo superbo teatro
che è la casa di Cesare...
ATTE
Rivela
la tua parola un’infantile e ingenua
natura... Vo’ salvarti.
EGLOGE
Vuoi salvarmi?
ATTE
Non danzare sull’orlo dell’abisso...
Immagini che in questa casa tutto
sia cosparso di fiori; ma t’è ignoto
che dove vive Cesare
i fiori stessi accolgono la morte...
Va’, fanciulla... allontanati e dimentica
il vano incanto... Pensa che su Cesare
non ha dominio che una donna sola:
io!
EGLOGE
Tu dunque, sei Atte... Atte liberta?
ATTE (superba)
Sì.
EGLOGE (ironica)
E tu non tremi davanti a Nerone?...
Tu sola?
ATTE
Sola!
EGLOGE
Ebben! Vengo a contenderti
questo potere!
ATTE (sprezzante)
Tu?
EGLOGE
Pur io non tremo
innanzi al tuo Nerone imperatore!
ATTE
Tremerai quando non potrà giovarti
la tua paura!... In tempo ancora sei...
ascolta il mio consiglio:... va’!
EGLOGE
Rimango!
...Oh, lasciami goder la giovinezza!...
Atte, l’Imperator mi ha fatto libera...
In queste sale, per la prima volta,
vedo un lembo di cielo; e tu, cattiva,
mi predici sventura?...
Ma non t’ascolto,
rimango qui!
ATTE
Superba ed ostinata,
non intendi che parlo pe’l tuo bene?
Ritorna in Grecia, avrai tante ricchezze
quante vorrai... ascoltami!
EGLOGE
Rimango!
ATTE (minacciosa)
Su te sciagura, o malaccorta!... Bada...
Io posso per forza d’incanti,
di filtri, d’arcani scongiuri,
l’amore tuo dissolvere,
ellenica fanciulla!
Io posso con dolci veleni,
nell’ora del lieto convito,
la danza tua interrompere,
ellenica fanciulla!
La Morte già sfiora il tuo capo;
dal tripode fuma la negra
nube che deve avvolgerti,
ellenica fanciulla!
Le Furie d’Averno verranno
terribili in volo, recando
a te la tazza tragica,
ellenica fanciulla!
EGLOGE (decisa)
Io qui rimango!
ATTE
Ah, dunque ti ribelli?
Distruggere saprò con le mie mani
la turpe tua bellezza! (leva un pugnale e si slancia contro Egloge)
EGLOGE
Oh, chi mi salva
da questa forsennata?
ATTE (insenguendola)
Non mi sfuggi!