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Gaetano Rossi
Linda di Chamounix

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  • ATTO TERZO - IL RITORNO IN CHAMOUNIX
    • Scena seconda - Il Prefetto ed il Visconte
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Scena seconda - Il Prefetto ed il Visconte

 

Prefetto
Tutta la valle è in giubilo. Ogni padre
i suoi figli rivede... Antonio solo,
povero Antonio, è in preda a nero duolo.
Quella Linda sì candida, sì pia!
Ah! quella più non è, corre via
di perdizion! E come il fatal nunzio
alla madre recar, che ansiosa attende
la cara figlia? Forza il ciel
conceda al labbro mio.
(avviandosi alla casa a sinistra, e si ferma poi osservando)
Chi mai raccolto a noi s'appressa?
(riconoscendo il Visconte)
Il signor di Sirval?

Visconte
(accorrendo smanioso)
Rispettabil prefetto, io desiava
di favellarvi. A compiere qui vengo
imponenti doveri. Al vostro core
abbandonasi il mio.

Prefetto
Dite, o signore. Ebben?

Visconte
La madre mia s'è alfin arresa
a' miei fervidi voti... La marchesa
è la matrigna d'una giovinetta
Loustolot . . .

Prefetto (sospirando)
Sì, infelice!

Visconte (turbato)
Oh cielo! che si dice?
E che avvenne di lei?

Prefetto (cupo)
Fatal mistero!
Che a me soltanto palesava il padre,
misero genitore,
cui speme alcuna più non riconforta!

Visconte (con tutta l'ansia)
Ah! dite... Linda!

Prefetto
Quella Linda è morta!

Visconte (colpito)
Ciel, che dite? Linda è morta?

Prefetto
Morta, sì, per la famiglia,
che coperse di rossore.

Visconte
Ah! ma vive?
(respirando)

Prefetto
Chi sa? Viva
pur lasciolla il genitore,
quando rapido fuggiva
quella misera tradita
da un indegno seduttor.

Visconte
Seduttor! ah! se sapeste?
(contenendosi)

Prefetto
Voi difenderlo potreste?
(con calore)
Le giurava fé di sposo,
e ad unirsi a un'altra andava.

Visconte
No, quel nodo sì odioso,
cui la madre lo sforzava,
non fu stretto. Presso all'ara
udì il grido disperato
con cui Linda lo chiamava.
Tutto allora ha calpestato;
saldo allor nella sua fede,
e di Linda corse al piede
ma più Linda non trovò.

Prefetto
Ah! che intesi? Voi piangete!
(sorpreso)
Ciel! qual dubbio!

Visconte (con pena)
Non sapete?...

Prefetto (compassionandola)
Dite, e Linda?

Visconte
Era fuggita,
si credea da me tradita.
Tracce invano io ne cercai.

Prefetto (marcato)
Voi! l'amante, voi!...

Visconte
Sì, omai
sì, sappiatelo, son io.

Prefetto
(agitato)
Ed or Linda!...

Visconte (desolato)
Oh! l'amor mio!

Prefetto
Ah! chi sa quale e dove la vita
or trascina raminga, dolente!
Forse, oh cielo! mendica, languente
sulla terra non trova pietà.

Visconte
Ella ha puro serbato il candore,
m'adorava quel fervido core!
Ch'io potessi tradirla, il pensiero
disperata morir la farà.

Prefetto
Ah! chi sa come, dove la vita
or trascina raminga, dolente!
Forse, oh cielo, mendica, languente,
sulla terra non trova pietà.
Alla fede, a virtude, all'onore
io formava quel tenero core.
Di sua misera sorte il pensiero
mi fa gemer, tremare mi fa.
Ma v'è un nume, egli mai nell'ambascia
la virtù derelitta non lascia.

Visconte
In lui fido, ed in voi. Ritrovarla
qui sperava, ritorno a cercarla.

E se il cielo mi punisce,
se per sempre mi è rapita,
qui la misera mia vita
a finire io tornerò.
All'amore sventurato
una tomba innalzerò.
Là proteso, desolato,
la mia Linda piangerò.
No, per me non v'è conforto,
Linda, Linda, o morirò.

Prefetto
Il mio cor mi presagisce
ch'ella a noi non fu rapita;
quella misera smarrita
fra noi lieta io rivedrò.
Dal suo pianto il ciel placato
al pentito perdonò.
L'innocente sventurato
alle gioie riserbò.
Sì, sperate. Del conforto
per voi l'ora già suonò.
Escono.




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