Scena terza - Il Marchese dal basso
della collina e Coro
Marchese
Eccoci ancora qui... Volati samo
da Parigi al castello: e giorno e notte
senza chiuder un occhio, e mangiar male!
Che smania dell'inferno in mio nipote
per giunger come un lampo! Ah! quella Linda,
quella mia figlioccetta qui sì gentil, vispetta,
è a Parigi sì austera. Eh! cos'è il mondo!
Una Savoiardetta che diventa,
cospetto, una gran dama, e che il plebeo
sangue confonde al sangue bleu! che orrore!...
Orrore?... La virtù premiata... amore
consolato... avrem nozze...
Feste, balli, e là a me.
(canto savoiardo)
Viva! Preludio!
Già d'allegria!
Giovani savoiardi, savoiarde che vengono sempre cantando e si fermano
guardando il Marchese.
Coro
Ve', giunto è qui il marchese.
Ben tornato al paese!
Marchese
Ben tornati, miei cari
qui vi riveggo volontier.
Coro
Voi sempre
ci portate fortuna e buon umore.
Marchese
E adesso avrem da stare allegramente.
Coro
Come? dite, perché?
Marchese
Nozze, gran nozze!
Coro
Dove?
Marchese
Al castello .
Uomini
Che! vi maritate?
Ragazze
Egli? vi par!
Marchese
Burlate, eh! bricconcelle!
Lo sposo è il nostro nobile nipote.
Coro
E la sposa?
Marchese
La sposa? oh! lavedrete!
Coro
È ricca, è buona, è bella?
Marchese
Potete immaginarlo, è come stella.
Ella è un giglio di puro candore,
una rosa ridente d'aprile
un sorriso il più dolce e gentile,
uno sguardo... ah! lo sguardo d'amor.
Essa è poi ciò che v'ha di più raro
fra voi donne in purezza ed onor.
Coro
Quanto a lui sarà cara!
Marchese
Ne avvampa.
Tutti già di nostr'alto lignaggio
testa e cuore vulcanici abbiamo,
e allorquando sentiamo, sentiamo
(con enfasi)
all'eroica, con tutto il furor.
Coro
Alla larga! alla larga!
Marchese
Or son saggio.
Coro
Eh! signor! siete già conosciuto,
(scherzosi)
a Parigi v'abbiamo veduto
ai caffè, sui bastion far gli occhietti,
dar biglietti, fissar rendez-vous.
Marchese
Ma d'onor, d'innocenza e virtù.
E voi altri, suonando, cantando,
state tutto osservando, ascoltando!
Usi, moda, occasion, capriccetti,
ma quell'uomo d'allor non son più:
or io sono la stessa virtù.
Ma vedrete, vedrete la sposa:
incantati, sorpresi sarete...
Invitati al castello verrete.
Grandi chiassi là s'hanno da far.
Là confusi padroni e vassalli,
ai banchetti, alle caccie, nei balli,
e ballando con voi, mie carine,
mi vedrete a vent'anni tornar.
Coro
Di vedere, onorare la sposa
sospiriamo il felice momento;
qui sull'erbe, dei suoni al concento,
quanto lieti verremo a danzar!
Partono da lati opposti.
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