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Iacobus Sannazarius
Arcadia

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


25-aumen | aure-contr | contu-eloqu | emend-imite | immob-mane | manga-pasti | pastu-respo | respu-senti | sento-tramo | trang-zizan

                                                        grassetto = Testo principale
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Le fiere similmente abandonano le usate caverne; gli ucelli 19 pr7 | consiglio, presi per partito di abandonare Napoli e le paterne case, 20 pr9 | altri pastori dottissimo, abandonati i suoi armenti, dimora nei 21 pr12 | inanzi tempo la mia guida abandonato mi avea; ma trovandomi ivi 22 pr10 | la propria selvatichezza, abandonavano i nativi monti per udirlo, 23 ecl12, 215| un tempo; et or, lasso, abandonomi, ~ 24 ecl1, 6 | in un tempo per urtar s'abassano. ~ 25 pr9 | lingua, non sarebbe mai abbaiato da' cani; chi i peli del 26 | abbiamo 27 | abbian 28 | abbiate 29 pr11 | che in sua memoria non abbii di te a mostrare prova alcuna? 30 pr12 | ne va a trovare i soavi abbracciamenti de la siciliana Aretusa? - 31 ecl8, 79 | fuggire Amore, e pur lo abbracciano; ~ 32 pr8 | sùbito con le uncinute unghie abbracciata e ristretta non fosse; per 33 ecl12, 251| Col bel sepolcro, o lauro, abbràcciati, ~ 34 pr11 | incontro a Partenopeo, lo abbracciò, e poi coronandolo d'una 35 pr10 | nel cielo e negli oscuri abissi, e la chiara faccia del 36 pr10 | Appresso convocarò quanti Dii abitano ne l'alto cielo, ne la ampia 37 pr8 | bianco cigno che giovava abitare ne le umide acque per guardarsi 38 pr12 | alcun tempo le Sirene vi abitasseno, e con la dolcezza del cantare 39 pr10 | come è, di essere sempre abitato dagli Dii. Niuna cosa non 40 pr5 | certo che in quel luogo abiteno le Ninfe del paese; le quali 41 ecl3, 48 | e con abiti strani ~ 42 ecl12, 136| che morte vuol che vita abomini, ~ 43 ecl6, 19 | per l'ira sfogar c'al core abondami, ~ 44 pr7 | condizione si richiedeva, vivere abondantissimamente. Ma la Fortuna, via più 45 pr9 | parte del mondo pervenisse, abondarebbe di tutte le cose, né sentirebbe 46 pr8 | giacere, in tanta copia ne abondavano, che molte volte fastiditi 47 ecl11, 153| che il luogo d'ogni grazia abonde. ~ 48 pr3 | veggiano di latte e di prole abondevoli e di bianche e mollissime 49 ecl1, 9 | sembianti schivi ognor l'aborreno. ~ 50 pr10 | spavento de' tuoni non si abortiscano. Et oltra a questo che governo 51 pr6 | tasca d'un picciolo cuoio di abortivo vitello; e sopra le lunghe 52 pr4 | Priapo che strettissimamente abraccia una Ninfa, et a mal grado 53 pr7 | continuamente con quelle in graziosi abracciari; et io per tanto spazio 54 ecl10, 8 | tal più pute che ebuli et abrotano ~ 55 ecl9, 137 | in la sua morte, e poi s'accende, ~ 56 pr11 | essendo per tutto oscurato, accendemmo di molte fiaccole intorno 57 pr7 | bellezze le mie tenere medolle accendeva; intanto che con gli anni 58 ecl12, 88 | verrà che de' tuoi danni accertice ~ 59 pr4 | basciare; onde quella di ira accesa torcendo il volto indietro, 60 pr9 | ebbe per diversi luoghi accese di molte fiaccole, chi si 61 pr3 | le mani, indi di paglia accesi grandissimi fochi, sovra 62 pr8 | insino da la mia fanciullezza acceso ardentissimamente de l'amor 63 pr5 | dimori, benigno prendi et accetta. Certo io creggio che la 64 pr6 | patria, e per altri giusti accidenti, ogni allegrezza era cagione 65 ecl8, 11 | vago vento spera in rete accogliere ~ 66 ecl12, 318| sospir gli asciugo, e inseme accolgoli. ~ 67 ecl5, 5 | ti godi inseme accolta, ~ 68 pr9 | misero Clonico si volse accomiatare da noi. Il quale dimandato 69 pr8 | partì. Né pria si fu costui accomiatato da noi, che vedemmo ad un 70 ecl2, 134 | le stelle n'accompagnano e la luna. ~ 71 pr8 | che non viene ella ora ad accompagnarsi meco! O Idii del cielo e 72 pr10 | quelli la riverenda Notte accompagnata da le sue tenebre, e le 73 pr4 | vermiglio e grazioso colore accompagnato, reimpieva di vaghezza gli 74 ecl11, 23 | umani affetti, or prego che accompagni ~ 75 pr5 | significando l'ora che gli accoppiati bovi sogliono a la fatica 76 pr5 | fiori di diversi colori; et accordandosi con suave e pietoso modo 77 ecl12, 60 | primi versi poi gli altri s'accordano. ~ ~BARCINIO ~ 78 pr3 | cantando si ingegnasseno di accordarsi col suono di quelle. Ma 79 ecl2, 8 | s'accorderanno, e voi di passo in passo ~ 80 ecl9, 51 | la lira omai, ché indarno accordila. ~ ~MONTANO ~ 81 ecl12, 312| omai, che i can non se ne accorgano. ~ ~MELISEO~ 82 pr3 | dilettevole a vedere, era lo accorgimento del discreto pintore, il 83 ecl12, 24 | il cor, che qui lasciando accorilo. - ~ ~SUMMONZIO ~ 84 pr8 | per riverenza de le Ninfe accostare. Né vi era quel giorno ramo 85 ecl9, 151 | Che 'l ciel v'accresca come erbetta in solco! ~ ~ ~ ~ 86 pr7 | né gioco mi può non dico accrescere di letizia, ma scemare de 87 pr7 | molestia mi trovo, mi saranno accrescimento di pena e quasi uno inacerbire 88 ecl8, 100 | Allor le rime, c'a mal grado accumolo, ~ 89 pr8 | debiti onori visitati et accumulati di larghi doni, offerendogli 90 ecl12, 42 | disprezzar ciò che in tua gloria accumulo. ~ 91 ecl6, 15 | giova ombra di pino o d'acera. ~ ~SERRANO ~ 92 ecl9, 24 | pasti di timo e d'acetosa luggiola. ~ ~OFELIA ~ 93 pr12 | Peneo; vedi Caistro; vedi Acheloo; vedi il beato Eurota, a 94 ecl6, 89 | atri aconiti e piante aspre e mortifere, ~ 95 pr10 | Arcadia, e sugo di nero aconito, e la picciola carne rapita 96 ecl7, 5 | non com'altri animai m'acqueta il sonno, ~ 97 pr10 | tacevano già, quasi contente, acquetandosi a la sentenzia di Montano; 98 pr2 | risonanti selve parimente si acquetarono, non fu alcuno de la pastorale 99 pr11 | ardentissimo nominato. - 19 Acquetato era il rumore e 'l dire 100 pr9 | vedemmo in una picciola acquetta appiè d'un salce sedere 101 ecl8, 125 | ché non s'acquista libertà per piangere, ~ 102 pr12 | che venisse crescendo et acquistando tuttavia maggior forza. 103 pr8 | quanto con più affanno si acquistano, tanto con più diletto, 104 ecl4, 26 | vagando errate e per acuti sassi, ~ 105 pr4 | ammirazione estolsero la acutissima sagacità del suo avvedimento, 106 pr5 | sono usciti pruni con spine acutissime e velenose per le nostre 107 pr1 | archi al versaglio, et in addestrarse nei lievi salti e ne le 108 ecl6, 59 | da terra i primi rami, et addestravami ~ 109 ecl8, 93 | vòl, se può, di disamare addiscere. ~ 110 ecl7, 15 | tal che m'addorma in quella ultima sera, ~ 111 pr6 | sopravinti dal sonno, si addormirono. Finalmente io (al quale 112 ecl1, 42 | che 'l cor s'adempia di pensier più lepidi. ~ 113 pr12 | e studiosa perseveranza adempirli. - 3 E così detto, basciando 114 ecl9, 70 | nel bosco un bel giovenco aderbo ~ 115 ecl3, 65 | per cui piango e m'adiro. ~ 116 sam | piano, il che rare volte adiviene, con picciolo agiuto de 117 pr3 | guardava gli armenti di Admeto a la riva di un fiume; e 118 ecl3, 63 | quella c'adolcir basta ogni mio tòsco; ~ 119 ecl2, 133 | gli alti monti le contrade adombrano; ~ 120 sam | avere i sonanti plausi, gli adombrati favuri, o le ventose glorie, 121 pr10 | servando ancora gli avuti nomi: Adone, Iacinto, Aiace e 'l giovene 122 sam | per sòrte in cose liete adoprar ti volesse, fagli prima 123 pr11 | manico di bosso, non ancora adoprata in alcuno esercizio, gliela 124 pr6 | sangue non comanda ch'io adopre ciò che a' gioveni si appertene; 125 ecl12, 285| con incensi si sta sempre adorandola. ~ ~SUMMONZIO ~ 126 pr12 | La quale per me umilmente adorata, e pregata volesse prosperare 127 pr10 | religione concesso. Indi adorato prima il santo Pan, dopo 128 pr8 | io per mia celeste deità adorava, ma che dipinta la sua bellissima 129 sam | stata prima a risvegliare le adormentate selve, et a mostrare a' 130 pr3 | altissimo cerro un pastore adormentato in mezzo de le sue capre, 131 pr5 | viene al tuo sepolcro per adornarti con le sue odorate corone. 132 pr11 | sarebbe assai convenevolmente adornato. E sopra tutto mi piacque 133 pro | dotte mani espurgate, negli adorni giardini a' riguardanti 134 ecl3, 3 | un bel bosco di fioretti adorno, ~ 135 ecl9, 113 | ch'io sola adoro! O vènti, alcuna parte ~ 136 pr11 | di biancheggianti ulivi, adorò prima il sorgente sole: 137 ecl6, 99 | chinato a terra, come sante adorole. ~ 138 pr9 | gli alberi, vestendoli di adottive frondi; similmente di governare 139 ecl2, 37 | miei cani, ite, Melampo et Adro, ~ 140 sam | allettamenti, stolte et aperte adulazioni de l'infido volgo. Il tuo 141 pr7 | crescendo lo amore, in più adulta età et a li caldi desii 142 ecl10, 57 | nudrendo, che per terra adunano! ~ 143 ecl10, 182| ogni ferro poi per forza adunchesi. ~ 144 ecl9, 147 | col naso adunco amando amaro tòsco. ~ 145 ecl6, 112 | ogni volta, o dolce amico affabile, ~ 146 pr8 | sugando le secche poppe de le affamate madri, e non trovandovi 147 ecl6, 22 | la via che per le piogge affangasi; ~ 148 pr3 | stavano assise da l'altra riva affannate et anelanti, asciugandosi 149 ecl6, 18 | prima che i metitor le biade affascino! ~ 150 pr11 | ciascuno per la vittoria si affaticava. Ma non possendosi in ultimo 151 pr9 | fusse accorto. Ma che vo io affatigandomi in dirvi queste cose? Già 152 pr10 | attrecciare ghirlande non si affatigasse, per ornarli di freschi 153 pr10 | argute cicale cantando si affatigavano sotto al gran caldo; la 154 | affatto 155 pr10 | zefiro aspettare. E questo ti affermo per la deità di questa selva 156 pr11 | 24 A cui Ergasto ridendo affermò che dicea bene; e cavandosi 157 ecl11, 23 | umani affetti, or prego che accompagni ~ 158 pr12 | fine del tuo cantare con affettuosa voluntà gli prometti, con 159 pr8 | nulla sapendo, di bon zelo affettuosissimamente mi amava, con dolore e pietà 160 pr7 | amore, la benivolenzia e la affezzione grandissima da lei portatami, 161 ecl8, 54 | corser per pietà, questi s'affisero. ~ ~CLONICO ~ 162 pr8 | giamai. E per porgerti ne le afflizzioni migliore speranza, ti fo 163 pr9 | putrefatto sangue degli affogati vitelli. 5 Oltra di ciò, 164 ecl6, 17 | veder vendetta de chi tanto affondami ~ 165 ecl10, 189| fusse che 'l suo gregge affrenalo ~ 166 sam | tempo con tutti i nidi si affretta a prendere i non pennuti 167 ecl12, 27 | quantunque il mio bisogno altrove affrettami. ~ ~BARCINIO ~ 168 ecl12, 203| Ingrato sol, per cui ti affretti a nascere? ~ 169 ecl8, 77 | foco arden, né per gelo agghiacciano, ~ 170 ecl7, 23 | tal che quando a' mortali aggiorna il sole, ~ 171 ecl11, 152| cantar degli ucelli ancor si aggiunga, ~ 172 pr10 | sovra al capo; ai quali aggiungendosi ancora il mormorare de le 173 pr10 | convocando la tergemina Ecate, vi aggiungerò il profondo Caos, il grandissimo 174 pr11 | e 'l plauso grandissimo aggiungevano animo a la vittoria. Tal 175 pro | giardini a' riguardanti aggradare; e molto più per i soli 176 pr9 | quanto di dimandare gli aggradasse, pur che al tempo di coglierla 177 pro | non sia a le umane menti aggradevole una fontana che naturalmente 178 ecl8, 69 | ciascun le sue sciocchezze aggratano. ~ 179 ecl12, 276| il senta et a se stessa aggratesi; ~ 180 ecl1, 67 | che d'altra salma non mi aggrava il peso. ~ 181 ecl10, 184| col tempo e col poder s'aggravano, ~ 182 ecl6, 55 | Opico mio, se 'l mondo aggravasi ~ 183 pr11 | forastiero si possette a me agguagliare. Ivi vinsi Crisaldo, figliuolo 184 ecl2, 123 | ove ancor ripensando aghiaccio et ardo. ~ ~URANIO ~ 185 pr8 | quella parte calare per agiutarla, e spesso per ben fare ricevea 186 pr4 | move dal suo lavoro per agiutarli. Di che il libidinoso idio 187 pr8 | cercando di fuggire, quella di agiutarsi; l'una e l'altra egualmente 188 ecl12, 59 | temprar non gli so. Comincia, agiùtati; ~ 189 ecl12, 304| Voto fo io, se tu, Fortuna, agiutici, ~ 190 sam | volte adiviene, con picciolo agiuto de la propria mano, senza 191 | agl' 192 ecl1, 61 | Menando un giorno gli agni presso un fiume, ~ 193 ecl10, 72 | per le lor grotte da l'agosto al giulio. ~ 194 ecl10, 100| o faretrate Ninfe, o agresti Pani, ~ 195 ecl12, 300| è il sacerdote e lui lo agricola. ~ 196 pr10 | a le robuste opre de la agricultura. Similmente come la ferocità 197 pr10 | quale ad Apollo, sì come ad aguzzatore de' peregrini ingegni, donando 198 pr10 | avuti nomi: Adone, Iacinto, Aiace e 'l giovene Croco con la 199 pr11 | non possendosi altrimente aitare, stendeva la mano per graffiarli. 200 ecl8, 138 | ne le menti semplicette albergano. ~ 201 pr9 | bifolci le più de le notti albergavano, ma al tempo de le guazzose 202 pr12 | spaventevoli muggiti del gigante Alcioneo; benché questi credo gli 203 ecl11, 143| in tal grado, han poste l'ale! ~ 204 pr10 | del rustico Coridone per Alessi; e la emula contenzione 205 pr12 | che per qui lo inamorato Alfeo, senza mescolarsi con quello, 206 pr7 | memoria del vittorioso Re Alfonso di Aragona passò da le cose 207 pr11 | palpebra mai, a modo di persona alienata; et a le volte mandando 208 ecl8, 81 | chiaman libertade, e più s'allacciano. ~ ~CLONICO ~ 209 pr9 | tosto così caminando, per alleggerirne la fatica, udirlo da te; 210 pr8 | cantare pervenuto, quando con allegra voce Carino vèr me esclamando: 211 pr10 | fiere bellissime e snelle allegramente saltare e scherzare con 212 pr12 | canzoni con quelle, ma per allegrarmi del mio cielo, che non del 213 pr12 | vedendo la Ninfa che io mi allegrava, mandò fuore un gran sospiro, 214 pr11 | mio, e fa che colei che si allegrò d'averti dato al mondo, 215 pr12 | ciò i passi nostri non si allentarono, ma continuando il camino, 216 pr8 | preda essere bastevole, allentavamo appoco appoco i capi de 217 sam | vanissime lusinghe, falsi allettamenti, stolte et aperte adulazioni 218 pr7 | suole a le volte essere alleviamento di peso, il dirò pure. 3 219 pr6 | Finalmente io (al quale e per la allontananza de la cara patria, e per 220 sam | sue feste, sia costretto allontanartesi da la bocca, e lasciarti 221 sam | queste nostre miserie lo allontane. Ché veramente chi de le 222 pr10 | olmi, molte querce e molti allori sibilando con le tremule 223 ecl12, 270| che col fiato un giorno allumile. ~ ~BARCINIO ~ 224 ecl12, 212| mio sol che l'altro mondo allumina, ~ 225 ecl3, 28 | cipressi, alni et abeti, ~ 226 ecl2, 66 | ond'io gridando «ALO», ~ 227 ecl10, 67 | Erran per alpe incolte inabitabili, ~ 228 ecl4, 14 | fui rinchiuso in questa alpestra valle, ~ 229 ecl11, 7 | Piangete, faggi e querce alpestre e dure, ~ 230 ecl10, 167| benché con cibi alpestri e vin sorbitico. ~ 231 ecl9, 98 | fate ch'io vinca questo alpestro Cacco, ~ 232 ecl12, 37 | Questo è l'altar che in tua memoria edifico; ~ 233 pr4 | prati e quello a sé posto, altere con suave passo procedevano, 234 ecl11, 111| esalteran con versi alteri e conti. ~ 235 ecl12, 187| qual, mentre pur «Filli» alterna et itera, ~ 236 pr4 | cominciasse et ad Elpino che, alternando, a vicenda rispondesse. 237 pr5 | mescolato con molti gridi e voci altissime di pastori. Per che alzatine 238 | altr' 239 | altrove 240 ecl12, 227| mostra, o Filli, sopra un alvano ~ 241 pr11 | questo la vermiglia Aurora alzandosi sovra la terra, significava 242 ecl11, 112| E perché al fine alzar conviemmi alquanto, ~ 243 pr11 | tu alza me di terra, o io alzarò te; e del resto lassiamo 244 pr11 | non so in che modo ne l'alzarsi gli oppose davanti una gamba, 245 ecl1, 72 | fin al ginocchio alzata al parer mio ~ 246 pr8 | luoghi e de' liquidi fonti, alzate alquanto le bionde teste 247 ecl12, 29 | pin. Se vuoi vederla, or àlzati, ~ 248 pr5 | altissime di pastori. Per che alzatine da sedere, rattissimi verso 249 pr11 | quella polvere. A l'ultimo alzatisi, con malo animo si apparecchiavano 250 pr2 | rimanesse, quasi a forza alzatolo da sedere, cominciammo con 251 pr5 | spuntava da la terra; alcuna si alzava per prendere un ramo di 252 pr12 | alcuna gittate per terra non alzavano i mesti volti. 19 Miserando 253 ecl12, 111| tua fama al ciel volando alzavasi. ~ 254 ecl12, 47 | quella sampogna sua dolce et amabile, ~ 255 ecl10, 65 | selve usate e le fontane amabili; ~ 256 ecl12, 281| Filli, e starsi in pace amandola; ~ 257 ecl8, 105 | Per troppo amar altrui, sei ombra e polvere. - ~ 258 ecl3, 77 | per cui quest'aspra amara ~ 259 ecl12, 84 | e se son li suoi frutti amari e pontici. ~ 260 pr10 | risonare il nome de la formosa Amarillida; e poi, appresso, lo ardere 261 pr8 | almeno in parte scarico de le amaritudini dir mi posso, fui in simile 262 pr7 | Per la qual cosa io né di amarla mi sapea distraere, né dimorare 263 pr10 | più tosto la tua nemica ad amarti di constringere tieni in 264 pr7 | i quali, da le care viti amati, dimorano continuamente 265 ecl6, 61 | vecchio padre mio, che tanto amavami, ~ 266 ecl2, 53 | nostri col fiatar par che s'ambascino. ~ 267 pr11 | diceva esser suo, e con ambe le mani si tenea per le 268 | ambedue 269 pr5 | segnò più egualmente gli ambigui campi che nel tuo. Oimè, 270 ecl11, 150| possan qui ricoprirne ambo sepolti. ~ 271 pr5 | prossimo a la vittoria, amboduo giudicò degni di somma lode; 272 ecl10, 9 | e par che odore più che ambrosia e baccari. ~ 273 ecl8, 82 | Pur mi si para la spietata Amendola ~ 274 pr11 | Pausilipo, abitata di ville amenissime e soavemente percossa da 275 ecl3, 80 | quel fausto et ameno ~ 276 pr11 | lasciai dietro Idalogo et Ameto, i quali eran fratelli e 277 pr11 | agli altri che tu ancora ami Ergasto. - 31 E questo dicendo, 278 pr8 | quale poco avanti blanda, amicissima e di mie piaghe pietosa, 279 pr8 | qual cosa Eugenio, che suo amicissimo era, sì come colui che tutte 280 pr10 | abandonate le capre si diede ad ammaestrare i rustichi coltivatori de 281 pr11 | pica loquacissima dentro, ammaestrata di chiamare per nome e di 282 pro | gabbie non piacciono gli ammaestrati. Per la qual cosa ancora, 283 ecl12, 238| tu, faggio, che coi rami ammantici, ~ 284 sam | campagne tutti communemente ammarciscono. Le misere api dentro ai 285 pr5 | si puoteno, ne diede et amministrò quella sera. E primeramente 286 pr8 | Dunque che diremo noi de la ammirabile potenzia degli Dii, se non 287 pr12 | tenevano già, tacendo lui, ammirati e suspesi gli animi degli 288 pr2 | ingegnava di confortarlo, ammonirlo e riprenderlo del suo errore, 289 sam | prego, e quanto posso ti ammonisco, che de la tua selvatichezza 290 pr7 | sovente a colei che io tanto amo, mi riputava infelice, sol 291 ecl1, 94 | questi boschi quanto io amola; ~ 292 pr11 | tutti i cani fedelissimo et amorevole, meritò per la sua immatura 293 pr12 | prese per mano, e con somma amorevolezza guidandomi, mi condusse 294 pr12 | e dagli altri paesi con amorevoli accoglienze e materno amore 295 pr8 | del suo unico figliuolo, amorosamente piangendo e con dolci parole 296 ecl2, 59 | per dar principio agli amorosi lai. ~ 297 pr1 | un dilettevole piano, di ampiezza non molto spazioso però 298 pr12 | più oltre, in un luogo più ampio e più spazioso, ove molti 299 ecl12, 39 | piangendo il tuo bel nome amplifico. ~ 300 ecl12, 48 | per ferirsi prese il ferro ancipite? ~ 301 | anco 302 pr12 | Ciclopi sovra le sonanti ancudini batteno i tuoni a Giove; 303 pr11 | toccarla, ma vicinissimo andandoli, diede in quel albero e 304 pr12 | l'altra per occolta via andandone a' commodi et ornamenti 305 ecl5, 48 | né greggi andàr per monti ~ 306 pr12 | incredibile ad udire. Dubitava io andargli appresso, e già mi era per 307 pr5 | erano vaghe, cominciarono ad andarsi appicciando per luoghi inaccessibili 308 pr5 | di lontano a chi solo vi andasse, porgerebbe di prima intrata 309 pr9 | che a fare così di schiera andassemo. Il quale, prendendo lo 310 ecl2, 34 | andate unite al vostro usato modo, ~ 311 ecl6, 23 | s'ascose, quando a casa andàvamo, ~ 312 pr8 | fiori, quando tu per me andavi ornata di mille corone. 313 ecl12, 138| andrò noiando il ciel, la terra 314 pr3 | l'altra riva affannate et anelanti, asciugandosi i bagnati 315 ecl8, 123 | l'asparago, l'aneto e 'l bel cucumero. ~ 316 pr12 | suoi tempi, quasi un altro Anfione, col suono de la soave cornamusa 317 ecl10, 139| con l'usata verga al fiume Anfriso ~ 318 ecl9, 84 | con le sue dolci angeliche parole. ~ ~ELENCO ~ 319 ecl8, 129 | crescenti biade suol tant'angere. ~ 320 ecl12, 260| pastori a venerar quest'angulo, ~ 321 pr12 | alcuna volta si restringea in angustissime vie, alcuna altra si diffundea 322 ecl10, 129| c'ogni animal fea tardo, omai Diana ~ 323 pr12 | et in ultimo la bella et animosa promessa di Ergasto tenevano 324 pr3 | la sollicita turba degli animosi cani, securissimo sussidio 325 pr11 | disse: - Fortissimo et animosissimo Selvaggio, il tardare, come 326 pr8 | colombe, de le fluviali anitre, e degli altri ucelli vi 327 ecl2, 115 | volgi a me gli occhi, ove s'annida Amore. ~ ~MONTANO ~ 328 ecl12, 104| vedrai di quei che in te s'annidano, ~ 329 ecl9, 68 | vidi annidar poc'anzi; il qual riserbo ~ 330 pr1 | bellezza del luogo oltra misura annobiliscono. 2 Quivi senza nodo veruno 331 pr8 | truculente orse, più dura che le annose querce, et a' miei preghi 332 ecl12, 234| che con sospir quest'aria annubili». - ~ ~SUMMONZIO ~ 333 pr7 | esterminando et umiliando annullò, e quasi ad estrema perdizione 334 pr7 | altra tribulazione che la ansietà de la mente, la quale me 335 pr7 | chiaramente dimostrano, da antichissima e generosa prosapia disceso, 336 pr9 | tutte senza resistenza aperire; et altra, la quale chi 337 pr5 | in> su gli occhi, così aperse le labra a cantare: ~ ~ ~ 338 pr1 | pericoli del mare; e con più aperti rami la robusta quercia 339 pr9 | all'ombra a sedere. Ove aperto un sacchetto che egli di 340 pr3 | Tu, Dea pietosissiana, appaga per loro le deità offese, 341 sam | indòtte note, atte più ad appagare semplici pecorelle per le 342 ecl9, 95 | ma se 'l mio sol vi appare, ancor vedrollo ~ 343 ecl4, 57 | s'apparecchia a voltarti in riso il pianto; ~ 344 pr11 | primo onore. Al secondo è apparecchiata una nova e bella fiscina, 345 pr10 | sempre non men disposto che apparecchiato. E con ciò sia cosa che 346 pr9 | de la sua pallidezza, si apparecchiava di rispondere; quando a 347 pr11 | alzatisi, con malo animo si apparecchiavano a la terza lotta. Ma Ergasto 348 pr5 | lasciando il pigro letto, se apparecchiò con la biancheggiante alba 349 pr9 | giorno, e i raggi del sole apparendo ne le sommità di alti monti, 350 pr11 | le stelle cominciavano ad apparere nel cielo, Ergasto, quasi 351 pr10 | luna con ritonda faccia apparirà a' mortali sovra l'universa 352 pr6 | adopre ciò che a' gioveni si appertene; e già gran tempo è che 353 pr10 | scritte tutte le medicine appertinenti a' morbi, tanto de' greggi, 354 ecl2, 24 | ladro, il qual sempre s'appiatta ~ 355 ecl9, 81 | mi fugga ognor, benché s'appiatte. ~ ~OFELIA ~ 356 pr8 | cervo sovra gli alti pini appiccandoli. 6 Ma come che di ogni caccia 357 ecl8, 65 | ch'io fui per appiccarmi sovra un piatano, ~ 358 pr10 | lupo, e lasciando i panni appiccati ad alcuna quercia, mescolarmi 359 pr5 | cominciarono ad andarsi appicciando per luoghi inaccessibili 360 pr5 | con lieti gridi andammo applaudendo dintorno e facendo maravigliosa 361 pr11 | lungo. A cui tutti i pastori applausono, con ammirazione lodando 362 pr8 | lo usato latte, dolorosi appo quelle reimpivano le circonstanti 363 pr8 | venire, e con lieto volo appoggiarsi a la fronzuta quercia che 364 pr10 | effigie del selvatico Idio, appoggiata ad un lungo bastone di una 365 pr6 | vecchiezza odoriferi et apportatori di letizia nei mesti cori. 366 ecl12, 33 | e con un salto poi ti apprendi e sbàlzati. ~ ~SUMMONZIO ~ 367 pr11 | Galicio, che più che gli altri appreso gli era, ebbe il secondo 368 ecl4, 35 | dirmi: - Elpino, or s'appressa un lieto giorno ~ 369 pr9 | verso il limpido fiumicello appressare, subitamente nascondendo 370 pr11 | attaccarsi con lui gli si era appressato; e senza fargli pigliar 371 pr12 | quale dopo breve spazio appressatomi, andava desideroso con gli 372 pr11 | interpretato, perché la notte si appressava e le stelle cominciavano 373 ecl8, 72 | bel guardo più c'un gregge apprezzano. ~ 374 pr5 | agli animi di coloro che approssimare vi si volessono, facciano 375 pr11 | Finalmente l'un verso l'altro approssimatosi, poi che per bono spazio 376 pr8 | volante schiera verso noi si approssimava, così li lasciavamo in loro 377 pr9 | quando tutte piene di rogiada aprendosi ai primi raggi del sorgente 378 ecl3, 14 | Apri l'uscio per tempo, ~ 379 ecl10, 116| ché di april né di maggio hai sacrificio. ~ 380 pr10 | vi si vede incontanente aprire di sotto ai piedi; ne la 381 pr11 | disse: 20 - Per duo anni non arà mistiero di andare a la 382 pr8 | frondi scernere si potea, «Aragne» per nome chiamavamo. E 383 pr7 | vittorioso Re Alfonso di Aragona passò da le cose mortali 384 pr4 | alquante frondi verdissime di arangi per mezzo; quella andava 385 pr12 | un albero bellissimo di arangio, e da me molto coltivato, 386 pr9 | conseguente i tempi de l'arare, del metere, di piantare 387 pr3 | ocio. Né fu alcuno degli aratori, che per quel giorno pensasse 388 pr12 | camino, significandomi in mio arbitrio essere omai lo uscire. Poi 389 pr8 | setoso cinghiale, et ora le arboree corna del vivace cervo sovra 390 pr5 | pascendo un rubo, quale un arboscello che allora tenero spuntava 391 pr5 | de' campi le spiche, degli arbosti i racemi con tutti i pampini, 392 ecl12, 26 | cerca ben se v'è pur altro arbuscolo, ~ 393 pr7 | la chiamino, e gli alti arbusti risoneno sempre il nome 394 ecl12, 176| e quale arbusto senza vite o pampino, ~ 395 ecl10, 86 | e già s'attuffa Arcturo in mezzo l'onde; ~ 396 ecl8, 77 | né per foco arden, né per gelo agghiacciano, ~ 397 pr10 | in queste spoglie. Da poi ardendo un ramo di verde lauro, 398 pr12 | liquide acque, in queste ardeno sempre di vive fiamme. E 399 pr8 | mia fanciullezza acceso ardentissimamente de l'amor d'una, che al 400 pr3 | pregato, dopo alquanti sospiri ardentissimi, sonandogli il suo Eugenio 401 pr10 | Amarillida; e poi, appresso, lo ardere del rustico Coridone per 402 ecl2, 123 | ripensando aghiaccio et ardo. ~ ~URANIO ~ 403 pr12 | senza la mia scorta, appena arei avuto animo di movere un 404 pr12 | vedesse soprastare duo erti argini o due basse montagnette. 405 pr3 | di ingannare lo occhiuto Argo. 5 Da l'altra parte giaceva 406 pr9 | a' preghi de' pastori, si argumentò con ingiuriose parole doverlo 407 ecl1, 21 | di far de le medolle arida cenere. ~ 408 ecl1, 106 | Per lei li tori e gli arieti giostrano. ~ ~ ~ ~ ~ 409 ecl12, 169| grifo ebbe giamai terra arimaspide ~ 410 ecl12, 315| cor mi passa una pungente aristula. ~ 411 ecl10, 84 | La fera stella armata di Orione? ~ 412 pr8 | di opportuni instrumenti armati a la dilettosa caccia andavamo; 413 pr11 | de le feste, del sovente armeggiare, di tante arti, di tanti 414 ecl8, 51 | gioir, ragion è ben che arrequie. ~ 415 pr10 | pastori, e i velocissimi fiumi arrestare dai corsi loro, poco curando 416 pr7 | la persona, che non mi si arricci; e per le raffreddate estremità 417 pr9 | qualunque uomo di mangiarlo si arrisca, non è sì strano parlare 418 pr12 | che finalmente sempre si arriva ad un termino, né più in 419 pr11 | sempre gli occhi fermi ove arrivare intendeano, si sforzava 420 pr12 | andai, che finalmente arrivato ad una grotta cavata ne 421 pr12 | ancora i sassi liquefatti et arsi testificano chiaramente 422 pr9 | sagacissima maestra di magichi artificii. A la quale, secondo che 423 pr1 | distanti, et in ordine non artificioso disposti, con la loro rarità 424 pr8 | avesse, svilupparsi da' suoi artigli. Ma ciò era niente; però 425 pr3 | riva affannate et anelanti, asciugandosi i bagnati capelli; e quindi 426 ecl12, 318| poi con sospir gli asciugo, e inseme accolgoli. ~ 427 pr12 | conferirli con quegli che di ascoltai, né per porre queste canzoni 428 ecl1, 98 | mio, che già a tutt'ore ascoltami, ~ 429 pr11 | voltatosi, con pietosa voce, ascoltando ciascuno, così disse: 6 - 430 sam | natura, il quale con pietà ascoltandoti mandi fuori qualche amica 431 pr7 | compassione grandissima ascoltarsi; ma dimmi, se gli Dii ne 432 pr12 | miei sogni, parve che poco ascoltasse e men curasse le parole 433 pr11 | piacere maraviglioso ne ascoltasseno. 5 E già in questo la vermiglia 434 pr11 | grandissima non fusse da ciascuno ascoltata. Altro che se forse da Ergasto, 435 pr8 | tormentata anima manda fuori, ascoltate. O Naiadi, abitatrici de' 436 pr7 | diletto da tutta la brigata ascoltato, Carino piacevolmente a 437 ecl10, 188| in Parnaso o in Eurota s'ascoltavano. ~ 438 pr11 | con lieta fronte mire et ascolte il suo sacerdote celebrare 439 ecl12, 128| fratta, ov'io languisca, ascoltemi, ~ 440 ecl11, 146| anima, che dal ciel forse m'ascolti ~ 441 ecl12, 140| sospir non corra a quella ascondita ~ 442 ecl6, 23 | ivi s'ascose, quando a casa andàvamo, ~ 443 ecl6, 60 | con l'asinel portando il grano a frangere, ~ 444 ecl8, 123 | l'asparago, l'aneto e 'l bel cucumero. ~ 445 ecl12, 5 | Meliseo venir fato tant'aspero? ~ 446 ecl9, 88 | Anzi Fillida mia m'aspetta al rio, ~ 447 ecl12, 23 | non fuggir, ch'io seguo; aspettami, ~ 448 ecl2, 139 | Uranio mio; e già i compagni aspettano ~ 449 ecl10, 180| Non aspettate che la terra ingiunchesi ~ 450 pr5 | compagni, che a la lieta cena n'aspettavano, fummo ricevuti; ove dopo 451 ecl9, 148 | facondo Apollo, il qual v'aspira, ~ 452 pr5 | quale avegna che per la asprezza de l'incolto paese più montoso 453 ecl3, 42 | lassen le lor asprezze e i petti crudi; ~ 454 ecl11, 103| acciò che in questi tronchi aspri e selvaggi ~ 455 pr12 | fulminati Giganti, che volsero assalire il cielo son di questo cagione; 456 ecl8, 140 | per tema de' lupi che le assaltano ~ 457 pr8 | escubie; però che dai nostri assalti non vivea ancora di mezzo 458 ecl8, 148 | pensier che t'han già posto assedio, ~ 459 pr7 | tanta distanza di paese assente da lei, e forse senza speranza 460 ecl12, 246| arbor per pietà con l'altro assibili. ~ 461 ecl2, 44 | nel latrar de' can non s'assicurano. ~ 462 pr3 | campate dal pericolo, stavano assise da l'altra riva affannate 463 ecl4, 33 | al fin m'assisi in una verde valle ~ 464 ecl12, 1 | cantò Meliseo, qui proprio assisimi, ~ 465 pr4 | orientali perle gli avrei saputo assomigliare. Quindi a la marmorea e 466 pr7 | di morte che ad uom vivo assomigliava. De la qual cosa molte volte 467 pr4 | spirti che ad umane creature assomigliavano; per che molti con maraviglia 468 ecl12, 224| Assorbere a tal duolo il mar devrebbesi, ~ 469 ecl9, 49 | Misera selva, che coi gridi assordila! ~ 470 pr11 | questo cane, il cui nome è Asterion, nato d'un medesmo padre 471 pr4 | bisogno, credo, che a ciò la astringesse, ma forse pensando di meglio 472 pr10 | queste parole: Colei pungo et astringo, Che nel mio cor depingo. 473 ecl2, 39 | Nessun si fidi nell'astute insidie ~ 474 ecl12, 225| Ischia, Capre, Ateneo, Miseno e Procita». ~ 475 ecl12, 274| farò che 'l gran Tesino et Atesi, ~ 476 ecl6, 89 | atri aconiti e piante aspre e 477 ecl12, 193| O Atropo crudel, potesti parcere ~ 478 pr11 | le cosce di colui che per attaccarsi con lui gli si era appressato; 479 sam | palesare le indòtte note, atte più ad appagare semplici 480 pr8 | a l'usato luogo, da capo attendendo che alcuna altra venisse 481 ecl1, 41 | ma attendo sua ruina, e già considero ~ 482 pr3 | riva di un fiume; e per attentamente mirare duo forti tori che 483 pr12 | stava per rispondergli attentissimo: ~ ~ ~ ~ 484 pr5 | cose mentre noi taciti con attento occhio miravamo, non ricordandone 485 ecl10, 131| Atteon divenne cervo; e per campagne ~ 486 pr11 | scorza; e 'l lupo tutto atterrito fe' movendosi grandissimo 487 pr10 | d'un piede, sette volte attorniare il santo altare, dinanzi 488 pro | esca da le vive pietre, attorniata di verdi erbette, che tutte 489 pr9 | Dotta sovra ogni altra di attraere dal cielo le offuscate stelle 490 ecl2, 113 | primo alloro di sue membra attratte; ~ 491 pr10 | in quelle selve, che di attrecciare ghirlande non si affatigasse, 492 ecl7, 11 | m'attristan sì, ch'io già pavento a 493 sam | con ostinata perseveranza attristarti. Attrìstati adunque, dolorosissima; 494 sam | perseveranza attristarti. Attrìstati adunque, dolorosissima; 495 ecl10, 86 | e già s'attuffa Arcturo in mezzo l'onde; ~ 496 pr12 | onda grande del mare mi attuffasse, e mi porgesse tanta fatica 497 pr4 | misura le naturali bellezze augmentavano. Alcune portavano ghirlande 498 pr8 | riso de' casi de la male augurata cornice; et udite come. 499 ecl2, 46 | n lane, e d'ogni tempo aumentano, ~ 500 pr12 | colmo da le tue lacrime fu aumentato. Me, che ora ti parlo, troverai 501 ecl8, 119 | con l'alma Pale aumenterà 'l tuo numero, ~


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