25-aumen | aure-contr | contu-eloqu | emend-imite | immob-mane | manga-pasti | pastu-respo | respu-senti | sento-tramo | trang-zizan
grassetto = Testo principale
Componimento, Verso grigio = Testo di commento
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17 pr4 | Amaranta» nominare, che abandonando le mani e 'l seno, e quasi
18 sam | loro. Le fiere similmente abandonano le usate caverne; gli ucelli
19 pr7 | consiglio, presi per partito di abandonare Napoli e le paterne case,
20 pr9 | altri pastori dottissimo, abandonati i suoi armenti, dimora nei
21 pr12 | inanzi tempo la mia guida abandonato mi avea; ma trovandomi ivi
22 pr10 | la propria selvatichezza, abandonavano i nativi monti per udirlo,
23 ecl12, 215| un tempo; et or, lasso, abandonomi, ~
24 ecl1, 6 | in un tempo per urtar s'abassano. ~
25 pr9 | lingua, non sarebbe mai abbaiato da' cani; chi i peli del
26 | abbiamo
27 | abbian
28 | abbiate
29 pr11 | che in sua memoria non abbii di te a mostrare prova alcuna?
30 pr12 | ne va a trovare i soavi abbracciamenti de la siciliana Aretusa? -
31 ecl8, 79 | fuggire Amore, e pur lo abbracciano; ~
32 pr8 | sùbito con le uncinute unghie abbracciata e ristretta non fosse; per
33 ecl12, 251| Col bel sepolcro, o lauro, abbràcciati, ~
34 pr11 | incontro a Partenopeo, lo abbracciò, e poi coronandolo d'una
35 pr10 | nel cielo e negli oscuri abissi, e la chiara faccia del
36 pr10 | Appresso convocarò quanti Dii abitano ne l'alto cielo, ne la ampia
37 pr8 | bianco cigno che giovava abitare ne le umide acque per guardarsi
38 pr12 | alcun tempo le Sirene vi abitasseno, e con la dolcezza del cantare
39 pr10 | come è, di essere sempre abitato dagli Dii. Niuna cosa non
40 pr5 | certo che in quel luogo abiteno le Ninfe del paese; le quali
41 ecl3, 48 | e con abiti strani ~
42 ecl12, 136| che morte vuol che vita abomini, ~
43 ecl6, 19 | per l'ira sfogar c'al core abondami, ~
44 pr7 | condizione si richiedeva, vivere abondantissimamente. Ma la Fortuna, via più
45 pr9 | parte del mondo pervenisse, abondarebbe di tutte le cose, né sentirebbe
46 pr8 | giacere, in tanta copia ne abondavano, che molte volte fastiditi
47 ecl11, 153| che il luogo d'ogni grazia abonde. ~
48 pr3 | veggiano di latte e di prole abondevoli e di bianche e mollissime
49 ecl1, 9 | sembianti schivi ognor l'aborreno. ~
50 pr10 | spavento de' tuoni non si abortiscano. Et oltra a questo che governo
51 pr6 | tasca d'un picciolo cuoio di abortivo vitello; e sopra le lunghe
52 pr4 | Priapo che strettissimamente abraccia una Ninfa, et a mal grado
53 pr7 | continuamente con quelle in graziosi abracciari; et io per tanto spazio
54 ecl10, 8 | tal più pute che ebuli et abrotano ~
55 ecl9, 137 | in la sua morte, e poi s'accende, ~
56 pr11 | essendo per tutto oscurato, accendemmo di molte fiaccole intorno
57 pr7 | bellezze le mie tenere medolle accendeva; intanto che con gli anni
58 ecl12, 88 | verrà che de' tuoi danni accertice ~
59 pr4 | basciare; onde quella di ira accesa torcendo il volto indietro,
60 pr9 | ebbe per diversi luoghi accese di molte fiaccole, chi si
61 pr3 | le mani, indi di paglia accesi grandissimi fochi, sovra
62 pr8 | insino da la mia fanciullezza acceso ardentissimamente de l'amor
63 pr5 | dimori, benigno prendi et accetta. Certo io creggio che la
64 pr6 | patria, e per altri giusti accidenti, ogni allegrezza era cagione
65 ecl8, 11 | vago vento spera in rete accogliere ~
66 ecl12, 318| sospir gli asciugo, e inseme accolgoli. ~
67 ecl5, 5 | ti godi inseme accolta, ~
68 pr9 | misero Clonico si volse accomiatare da noi. Il quale dimandato
69 pr8 | partì. Né pria si fu costui accomiatato da noi, che vedemmo ad un
70 ecl2, 134 | le stelle n'accompagnano e la luna. ~
71 pr8 | che non viene ella ora ad accompagnarsi meco! O Idii del cielo e
72 pr10 | quelli la riverenda Notte accompagnata da le sue tenebre, e le
73 pr4 | vermiglio e grazioso colore accompagnato, reimpieva di vaghezza gli
74 ecl11, 23 | umani affetti, or prego che accompagni ~
75 pr5 | significando l'ora che gli accoppiati bovi sogliono a la fatica
76 pr5 | fiori di diversi colori; et accordandosi con suave e pietoso modo
77 ecl12, 60 | primi versi poi gli altri s'accordano. ~ ~BARCINIO ~
78 pr3 | cantando si ingegnasseno di accordarsi col suono di quelle. Ma
79 ecl2, 8 | s'accorderanno, e voi di passo in passo ~
80 ecl9, 51 | la lira omai, ché indarno accordila. ~ ~MONTANO ~
81 ecl12, 312| omai, che i can non se ne accorgano. ~ ~MELISEO~
82 pr3 | dilettevole a vedere, era lo accorgimento del discreto pintore, il
83 ecl12, 24 | il cor, che qui lasciando accorilo. - ~ ~SUMMONZIO ~
84 pr8 | per riverenza de le Ninfe accostare. Né vi era quel giorno ramo
85 ecl9, 151 | Che 'l ciel v'accresca come erbetta in solco! ~ ~ ~ ~
86 pr7 | né gioco mi può non dico accrescere di letizia, ma scemare de
87 pr7 | molestia mi trovo, mi saranno accrescimento di pena e quasi uno inacerbire
88 ecl8, 100 | Allor le rime, c'a mal grado accumolo, ~
89 pr8 | debiti onori visitati et accumulati di larghi doni, offerendogli
90 ecl12, 42 | disprezzar ciò che in tua gloria accumulo. ~
91 ecl6, 15 | giova ombra di pino o d'acera. ~ ~SERRANO ~
92 ecl9, 24 | pasti di timo e d'acetosa luggiola. ~ ~OFELIA ~
93 pr12 | Peneo; vedi Caistro; vedi Acheloo; vedi il beato Eurota, a
94 ecl6, 89 | atri aconiti e piante aspre e mortifere, ~
95 pr10 | Arcadia, e sugo di nero aconito, e la picciola carne rapita
96 ecl7, 5 | non com'altri animai m'acqueta il sonno, ~
97 pr10 | tacevano già, quasi contente, acquetandosi a la sentenzia di Montano;
98 pr2 | risonanti selve parimente si acquetarono, non fu alcuno de la pastorale
99 pr11 | ardentissimo nominato. - 19 Acquetato era il rumore e 'l dire
100 pr9 | vedemmo in una picciola acquetta appiè d'un salce sedere
101 ecl8, 125 | ché non s'acquista libertà per piangere, ~
102 pr12 | che venisse crescendo et acquistando tuttavia maggior forza.
103 pr8 | quanto con più affanno si acquistano, tanto con più diletto,
104 ecl4, 26 | vagando errate e per acuti sassi, ~
105 pr4 | ammirazione estolsero la acutissima sagacità del suo avvedimento,
106 pr5 | sono usciti pruni con spine acutissime e velenose per le nostre
107 pr1 | archi al versaglio, et in addestrarse nei lievi salti e ne le
108 ecl6, 59 | da terra i primi rami, et addestravami ~
109 ecl8, 93 | vòl, se può, di disamare addiscere. ~
110 ecl7, 15 | tal che m'addorma in quella ultima sera, ~
111 pr6 | sopravinti dal sonno, si addormirono. Finalmente io (al quale
112 ecl1, 42 | che 'l cor s'adempia di pensier più lepidi. ~
113 pr12 | e studiosa perseveranza adempirli. - 3 E così detto, basciando
114 ecl9, 70 | nel bosco un bel giovenco aderbo ~
115 ecl3, 65 | per cui piango e m'adiro. ~
116 sam | piano, il che rare volte adiviene, con picciolo agiuto de
117 pr3 | guardava gli armenti di Admeto a la riva di un fiume; e
118 ecl3, 63 | quella c'adolcir basta ogni mio tòsco; ~
119 ecl2, 133 | gli alti monti le contrade adombrano; ~
120 sam | avere i sonanti plausi, gli adombrati favuri, o le ventose glorie,
121 pr10 | servando ancora gli avuti nomi: Adone, Iacinto, Aiace e 'l giovene
122 sam | per sòrte in cose liete adoprar ti volesse, fagli prima
123 pr11 | manico di bosso, non ancora adoprata in alcuno esercizio, gliela
124 pr6 | sangue non comanda ch'io adopre ciò che a' gioveni si appertene;
125 ecl12, 285| con incensi si sta sempre adorandola. ~ ~SUMMONZIO ~
126 pr12 | La quale per me umilmente adorata, e pregata volesse prosperare
127 pr10 | religione concesso. Indi adorato prima il santo Pan, dopo
128 pr8 | io per mia celeste deità adorava, ma che dipinta la sua bellissima
129 sam | stata prima a risvegliare le adormentate selve, et a mostrare a'
130 pr3 | altissimo cerro un pastore adormentato in mezzo de le sue capre,
131 pr5 | viene al tuo sepolcro per adornarti con le sue odorate corone.
132 pr11 | sarebbe assai convenevolmente adornato. E sopra tutto mi piacque
133 pro | dotte mani espurgate, negli adorni giardini a' riguardanti
134 ecl3, 3 | un bel bosco di fioretti adorno, ~
135 ecl9, 113 | ch'io sola adoro! O vènti, alcuna parte ~
136 pr11 | di biancheggianti ulivi, adorò prima il sorgente sole:
137 ecl6, 99 | chinato a terra, come sante adorole. ~
138 pr9 | gli alberi, vestendoli di adottive frondi; similmente di governare
139 ecl2, 37 | miei cani, ite, Melampo et Adro, ~
140 sam | allettamenti, stolte et aperte adulazioni de l'infido volgo. Il tuo
141 pr7 | crescendo lo amore, in più adulta età et a li caldi desii
142 ecl10, 57 | nudrendo, che per terra adunano! ~
143 ecl10, 182| ogni ferro poi per forza adunchesi. ~
144 ecl9, 147 | col naso adunco amando amaro tòsco. ~
145 ecl6, 112 | ogni volta, o dolce amico affabile, ~
146 pr8 | sugando le secche poppe de le affamate madri, e non trovandovi
147 ecl6, 22 | la via che per le piogge affangasi; ~
148 pr3 | stavano assise da l'altra riva affannate et anelanti, asciugandosi
149 ecl6, 18 | prima che i metitor le biade affascino! ~
150 pr11 | ciascuno per la vittoria si affaticava. Ma non possendosi in ultimo
151 pr9 | fusse accorto. Ma che vo io affatigandomi in dirvi queste cose? Già
152 pr10 | attrecciare ghirlande non si affatigasse, per ornarli di freschi
153 pr10 | argute cicale cantando si affatigavano sotto al gran caldo; la
154 | affatto
155 pr10 | zefiro aspettare. E questo ti affermo per la deità di questa selva
156 pr11 | 24 A cui Ergasto ridendo affermò che dicea bene; e cavandosi
157 ecl11, 23 | umani affetti, or prego che accompagni ~
158 pr12 | fine del tuo cantare con affettuosa voluntà gli prometti, con
159 pr8 | nulla sapendo, di bon zelo affettuosissimamente mi amava, con dolore e pietà
160 pr7 | amore, la benivolenzia e la affezzione grandissima da lei portatami,
161 ecl8, 54 | corser per pietà, questi s'affisero. ~ ~CLONICO ~
162 pr8 | giamai. E per porgerti ne le afflizzioni migliore speranza, ti fo
163 pr9 | putrefatto sangue degli affogati vitelli. 5 Oltra di ciò,
164 ecl6, 17 | veder vendetta de chi tanto affondami ~
165 ecl10, 189| fusse che 'l suo gregge affrenalo ~
166 sam | tempo con tutti i nidi si affretta a prendere i non pennuti
167 ecl12, 27 | quantunque il mio bisogno altrove affrettami. ~ ~BARCINIO ~
168 ecl12, 203| Ingrato sol, per cui ti affretti a nascere? ~
169 ecl8, 77 | foco arden, né per gelo agghiacciano, ~
170 ecl7, 23 | tal che quando a' mortali aggiorna il sole, ~
171 ecl11, 152| cantar degli ucelli ancor si aggiunga, ~
172 pr10 | sovra al capo; ai quali aggiungendosi ancora il mormorare de le
173 pr10 | convocando la tergemina Ecate, vi aggiungerò il profondo Caos, il grandissimo
174 pr11 | e 'l plauso grandissimo aggiungevano animo a la vittoria. Tal
175 pro | giardini a' riguardanti aggradare; e molto più per i soli
176 pr9 | quanto di dimandare gli aggradasse, pur che al tempo di coglierla
177 pro | non sia a le umane menti aggradevole una fontana che naturalmente
178 ecl8, 69 | ciascun le sue sciocchezze aggratano. ~
179 ecl12, 276| il senta et a se stessa aggratesi; ~
180 ecl1, 67 | che d'altra salma non mi aggrava il peso. ~
181 ecl10, 184| col tempo e col poder s'aggravano, ~
182 ecl6, 55 | Opico mio, se 'l mondo aggravasi ~
183 pr11 | forastiero si possette a me agguagliare. Ivi vinsi Crisaldo, figliuolo
184 ecl2, 123 | ove ancor ripensando aghiaccio et ardo. ~ ~URANIO ~
185 pr8 | quella parte calare per agiutarla, e spesso per ben fare ricevea
186 pr4 | move dal suo lavoro per agiutarli. Di che il libidinoso idio
187 pr8 | cercando di fuggire, quella di agiutarsi; l'una e l'altra egualmente
188 ecl12, 59 | temprar non gli so. Comincia, agiùtati; ~
189 ecl12, 304| Voto fo io, se tu, Fortuna, agiutici, ~
190 sam | volte adiviene, con picciolo agiuto de la propria mano, senza
191 | agl'
192 ecl1, 61 | Menando un giorno gli agni presso un fiume, ~
193 ecl10, 72 | per le lor grotte da l'agosto al giulio. ~
194 ecl10, 100| o faretrate Ninfe, o agresti Pani, ~
195 ecl12, 300| è il sacerdote e lui lo agricola. ~
196 pr10 | a le robuste opre de la agricultura. Similmente come la ferocità
197 pr10 | quale ad Apollo, sì come ad aguzzatore de' peregrini ingegni, donando
198 pr10 | avuti nomi: Adone, Iacinto, Aiace e 'l giovene Croco con la
199 pr11 | non possendosi altrimente aitare, stendeva la mano per graffiarli.
200 ecl8, 138 | ne le menti semplicette albergano. ~
201 pr9 | bifolci le più de le notti albergavano, ma al tempo de le guazzose
202 pr12 | spaventevoli muggiti del gigante Alcioneo; benché questi credo gli
203 ecl11, 143| in tal grado, han poste l'ale! ~
204 pr10 | del rustico Coridone per Alessi; e la emula contenzione
205 pr12 | che per qui lo inamorato Alfeo, senza mescolarsi con quello,
206 pr7 | memoria del vittorioso Re Alfonso di Aragona passò da le cose
207 pr11 | palpebra mai, a modo di persona alienata; et a le volte mandando
208 ecl8, 81 | chiaman libertade, e più s'allacciano. ~ ~CLONICO ~
209 pr9 | tosto così caminando, per alleggerirne la fatica, udirlo da te;
210 pr8 | cantare pervenuto, quando con allegra voce Carino vèr me esclamando:
211 pr10 | fiere bellissime e snelle allegramente saltare e scherzare con
212 pr12 | canzoni con quelle, ma per allegrarmi del mio cielo, che non del
213 pr12 | vedendo la Ninfa che io mi allegrava, mandò fuore un gran sospiro,
214 pr11 | mio, e fa che colei che si allegrò d'averti dato al mondo,
215 pr12 | ciò i passi nostri non si allentarono, ma continuando il camino,
216 pr8 | preda essere bastevole, allentavamo appoco appoco i capi de
217 sam | vanissime lusinghe, falsi allettamenti, stolte et aperte adulazioni
218 pr7 | suole a le volte essere alleviamento di peso, il dirò pure. 3
219 pr6 | Finalmente io (al quale e per la allontananza de la cara patria, e per
220 sam | sue feste, sia costretto allontanartesi da la bocca, e lasciarti
221 sam | queste nostre miserie lo allontane. Ché veramente chi de le
222 pr10 | olmi, molte querce e molti allori sibilando con le tremule
223 ecl12, 270| che col fiato un giorno allumile. ~ ~BARCINIO ~
224 ecl12, 212| mio sol che l'altro mondo allumina, ~
225 ecl3, 28 | cipressi, alni et abeti, ~
226 ecl2, 66 | ond'io gridando «ALO», ~
227 ecl10, 67 | Erran per alpe incolte inabitabili, ~
228 ecl4, 14 | fui rinchiuso in questa alpestra valle, ~
229 ecl11, 7 | Piangete, faggi e querce alpestre e dure, ~
230 ecl10, 167| benché con cibi alpestri e vin sorbitico. ~
231 ecl9, 98 | fate ch'io vinca questo alpestro Cacco, ~
232 ecl12, 37 | Questo è l'altar che in tua memoria edifico; ~
233 pr4 | prati e quello a sé posto, altere con suave passo procedevano,
234 ecl11, 111| esalteran con versi alteri e conti. ~
235 ecl12, 187| qual, mentre pur «Filli» alterna et itera, ~
236 pr4 | cominciasse et ad Elpino che, alternando, a vicenda rispondesse.
237 pr5 | mescolato con molti gridi e voci altissime di pastori. Per che alzatine
238 | altr'
239 | altrove
240 ecl12, 227| mostra, o Filli, sopra un alvano ~
241 pr11 | questo la vermiglia Aurora alzandosi sovra la terra, significava
242 ecl11, 112| E perché al fine alzar conviemmi alquanto, ~
243 pr11 | tu alza me di terra, o io alzarò te; e del resto lassiamo
244 pr11 | non so in che modo ne l'alzarsi gli oppose davanti una gamba,
245 ecl1, 72 | fin al ginocchio alzata al parer mio ~
246 pr8 | luoghi e de' liquidi fonti, alzate alquanto le bionde teste
247 ecl12, 29 | pin. Se vuoi vederla, or àlzati, ~
248 pr5 | altissime di pastori. Per che alzatine da sedere, rattissimi verso
249 pr11 | quella polvere. A l'ultimo alzatisi, con malo animo si apparecchiavano
250 pr2 | rimanesse, quasi a forza alzatolo da sedere, cominciammo con
251 pr5 | spuntava da la terra; alcuna si alzava per prendere un ramo di
252 pr12 | alcuna gittate per terra non alzavano i mesti volti. 19 Miserando
253 ecl12, 111| tua fama al ciel volando alzavasi. ~
254 ecl12, 47 | quella sampogna sua dolce et amabile, ~
255 ecl10, 65 | selve usate e le fontane amabili; ~
256 ecl12, 281| Filli, e starsi in pace amandola; ~
257 ecl8, 105 | Per troppo amar altrui, sei ombra e polvere. - ~
258 ecl3, 77 | per cui quest'aspra amara ~
259 ecl12, 84 | e se son li suoi frutti amari e pontici. ~
260 pr10 | risonare il nome de la formosa Amarillida; e poi, appresso, lo ardere
261 pr8 | almeno in parte scarico de le amaritudini dir mi posso, fui in simile
262 pr7 | Per la qual cosa io né di amarla mi sapea distraere, né dimorare
263 pr10 | più tosto la tua nemica ad amarti di constringere tieni in
264 pr7 | i quali, da le care viti amati, dimorano continuamente
265 ecl6, 61 | vecchio padre mio, che tanto amavami, ~
266 ecl2, 53 | nostri col fiatar par che s'ambascino. ~
267 pr11 | diceva esser suo, e con ambe le mani si tenea per le
268 | ambedue
269 pr5 | segnò più egualmente gli ambigui campi che nel tuo. Oimè,
270 ecl11, 150| possan qui ricoprirne ambo sepolti. ~
271 pr5 | prossimo a la vittoria, amboduo giudicò degni di somma lode;
272 ecl10, 9 | e par che odore più che ambrosia e baccari. ~
273 ecl8, 82 | Pur mi si para la spietata Amendola ~
274 pr11 | Pausilipo, abitata di ville amenissime e soavemente percossa da
275 ecl3, 80 | quel dì fausto et ameno ~
276 pr11 | lasciai dietro Idalogo et Ameto, i quali eran fratelli e
277 pr11 | agli altri che tu ancora ami Ergasto. - 31 E questo dicendo,
278 pr8 | quale poco avanti blanda, amicissima e di mie piaghe pietosa,
279 pr8 | qual cosa Eugenio, che suo amicissimo era, sì come colui che tutte
280 pr10 | abandonate le capre si diede ad ammaestrare i rustichi coltivatori de
281 pr11 | pica loquacissima dentro, ammaestrata di chiamare per nome e di
282 pro | gabbie non piacciono gli ammaestrati. Per la qual cosa ancora,
283 ecl12, 238| tu, faggio, che coi rami ammantici, ~
284 sam | campagne tutti communemente ammarciscono. Le misere api dentro ai
285 pr5 | si puoteno, ne diede et amministrò quella sera. E primeramente
286 pr8 | Dunque che diremo noi de la ammirabile potenzia degli Dii, se non
287 pr12 | tenevano già, tacendo lui, ammirati e suspesi gli animi degli
288 pr2 | ingegnava di confortarlo, ammonirlo e riprenderlo del suo errore,
289 sam | prego, e quanto posso ti ammonisco, che de la tua selvatichezza
290 pr7 | sovente a colei che io tanto amo, mi riputava infelice, sol
291 ecl1, 94 | questi boschi quanto io amola; ~
292 pr11 | tutti i cani fedelissimo et amorevole, meritò per la sua immatura
293 pr12 | prese per mano, e con somma amorevolezza guidandomi, mi condusse
294 pr12 | e dagli altri paesi con amorevoli accoglienze e materno amore
295 pr8 | del suo unico figliuolo, amorosamente piangendo e con dolci parole
296 ecl2, 59 | per dar principio agli amorosi lai. ~
297 pr1 | un dilettevole piano, di ampiezza non molto spazioso però
298 pr12 | più oltre, in un luogo più ampio e più spazioso, ove molti
299 ecl12, 39 | piangendo il tuo bel nome amplifico. ~
300 ecl12, 48 | per ferirsi prese il ferro ancipite? ~
301 | anco
302 pr12 | Ciclopi sovra le sonanti ancudini batteno i tuoni a Giove;
303 pr11 | toccarla, ma vicinissimo andandoli, diede in quel albero e
304 pr12 | l'altra per occolta via andandone a' commodi et ornamenti
305 ecl5, 48 | né greggi andàr per monti ~
306 pr12 | incredibile ad udire. Dubitava io andargli appresso, e già mi era per
307 pr5 | erano vaghe, cominciarono ad andarsi appicciando per luoghi inaccessibili
308 pr5 | di lontano a chi solo vi andasse, porgerebbe di prima intrata
309 pr9 | che a fare così di schiera andassemo. Il quale, prendendo lo
310 ecl2, 34 | andate unite al vostro usato modo, ~
311 ecl6, 23 | s'ascose, quando a casa andàvamo, ~
312 pr8 | fiori, quando tu per me andavi ornata di mille corone.
313 ecl12, 138| andrò noiando il ciel, la terra
314 pr3 | l'altra riva affannate et anelanti, asciugandosi i bagnati
315 ecl8, 123 | l'asparago, l'aneto e 'l bel cucumero. ~
316 pr12 | suoi tempi, quasi un altro Anfione, col suono de la soave cornamusa
317 ecl10, 139| con l'usata verga al fiume Anfriso ~
318 ecl9, 84 | con le sue dolci angeliche parole. ~ ~ELENCO ~
319 ecl8, 129 | crescenti biade suol tant'angere. ~
320 ecl12, 260| pastori a venerar quest'angulo, ~
321 pr12 | alcuna volta si restringea in angustissime vie, alcuna altra si diffundea
322 ecl10, 129| c'ogni animal fea tardo, omai Diana ~
323 pr12 | et in ultimo la bella et animosa promessa di Ergasto tenevano
324 pr3 | la sollicita turba degli animosi cani, securissimo sussidio
325 pr11 | disse: - Fortissimo et animosissimo Selvaggio, il tardare, come
326 pr8 | colombe, de le fluviali anitre, e degli altri ucelli vi
327 ecl2, 115 | volgi a me gli occhi, ove s'annida Amore. ~ ~MONTANO ~
328 ecl12, 104| vedrai di quei che in te s'annidano, ~
329 ecl9, 68 | vidi annidar poc'anzi; il qual riserbo ~
330 pr1 | bellezza del luogo oltra misura annobiliscono. 2 Quivi senza nodo veruno
331 pr8 | truculente orse, più dura che le annose querce, et a' miei preghi
332 ecl12, 234| che con sospir quest'aria annubili». - ~ ~SUMMONZIO ~
333 pr7 | esterminando et umiliando annullò, e quasi ad estrema perdizione
334 pr7 | altra tribulazione che la ansietà de la mente, la quale me
335 pr7 | chiaramente dimostrano, da antichissima e generosa prosapia disceso,
336 pr9 | tutte senza resistenza aperire; et altra, la quale chi
337 pr5 | in> su gli occhi, così aperse le labra a cantare: ~ ~ ~
338 pr1 | pericoli del mare; e con più aperti rami la robusta quercia
339 pr9 | all'ombra a sedere. Ove aperto un sacchetto che egli di
340 pr3 | Tu, Dea pietosissiana, appaga per loro le deità offese,
341 sam | indòtte note, atte più ad appagare semplici pecorelle per le
342 ecl9, 95 | ma se 'l mio sol vi appare, ancor vedrollo ~
343 ecl4, 57 | s'apparecchia a voltarti in riso il pianto; ~
344 pr11 | primo onore. Al secondo è apparecchiata una nova e bella fiscina,
345 pr10 | sempre non men disposto che apparecchiato. E con ciò sia cosa che
346 pr9 | de la sua pallidezza, si apparecchiava di rispondere; quando a
347 pr11 | alzatisi, con malo animo si apparecchiavano a la terza lotta. Ma Ergasto
348 pr5 | lasciando il pigro letto, se apparecchiò con la biancheggiante alba
349 pr9 | giorno, e i raggi del sole apparendo ne le sommità di alti monti,
350 pr11 | le stelle cominciavano ad apparere nel cielo, Ergasto, quasi
351 pr10 | luna con ritonda faccia apparirà a' mortali sovra l'universa
352 pr6 | adopre ciò che a' gioveni si appertene; e già gran tempo è che
353 pr10 | scritte tutte le medicine appertinenti a' morbi, tanto de' greggi,
354 ecl2, 24 | ladro, il qual sempre s'appiatta ~
355 ecl9, 81 | mi fugga ognor, benché s'appiatte. ~ ~OFELIA ~
356 pr8 | cervo sovra gli alti pini appiccandoli. 6 Ma come che di ogni caccia
357 ecl8, 65 | ch'io fui per appiccarmi sovra un piatano, ~
358 pr10 | lupo, e lasciando i panni appiccati ad alcuna quercia, mescolarmi
359 pr5 | cominciarono ad andarsi appicciando per luoghi inaccessibili
360 pr5 | con lieti gridi andammo applaudendo dintorno e facendo maravigliosa
361 pr11 | lungo. A cui tutti i pastori applausono, con ammirazione lodando
362 pr8 | lo usato latte, dolorosi appo quelle reimpivano le circonstanti
363 pr8 | venire, e con lieto volo appoggiarsi a la fronzuta quercia che
364 pr10 | effigie del selvatico Idio, appoggiata ad un lungo bastone di una
365 pr6 | vecchiezza odoriferi et apportatori di letizia nei mesti cori.
366 ecl12, 33 | e con un salto poi ti apprendi e sbàlzati. ~ ~SUMMONZIO ~
367 pr11 | Galicio, che più che gli altri appreso gli era, ebbe il secondo
368 ecl4, 35 | dirmi: - Elpino, or s'appressa un lieto giorno ~
369 pr9 | verso il limpido fiumicello appressare, subitamente nascondendo
370 pr11 | attaccarsi con lui gli si era appressato; e senza fargli pigliar
371 pr12 | quale dopo breve spazio appressatomi, andava desideroso con gli
372 pr11 | interpretato, perché la notte si appressava e le stelle cominciavano
373 ecl8, 72 | bel guardo più c'un gregge apprezzano. ~
374 pr5 | agli animi di coloro che approssimare vi si volessono, facciano
375 pr11 | Finalmente l'un verso l'altro approssimatosi, poi che per bono spazio
376 pr8 | volante schiera verso noi si approssimava, così li lasciavamo in loro
377 pr9 | quando tutte piene di rogiada aprendosi ai primi raggi del sorgente
378 ecl3, 14 | Apri l'uscio per tempo, ~
379 ecl10, 116| ché di april né di maggio hai sacrificio. ~
380 pr10 | vi si vede incontanente aprire di sotto ai piedi; ne la
381 pr11 | disse: 20 - Per duo anni non arà mistiero di andare a la
382 pr8 | frondi scernere si potea, «Aragne» per nome chiamavamo. E
383 pr7 | vittorioso Re Alfonso di Aragona passò da le cose mortali
384 pr4 | alquante frondi verdissime di arangi per mezzo; quella andava
385 pr12 | un albero bellissimo di arangio, e da me molto coltivato,
386 pr9 | conseguente i tempi de l'arare, del metere, di piantare
387 pr3 | ocio. Né fu alcuno degli aratori, che per quel giorno pensasse
388 pr12 | camino, significandomi in mio arbitrio essere omai lo uscire. Poi
389 pr8 | setoso cinghiale, et ora le arboree corna del vivace cervo sovra
390 pr5 | pascendo un rubo, quale un arboscello che allora tenero spuntava
391 pr5 | de' campi le spiche, degli arbosti i racemi con tutti i pampini,
392 ecl12, 26 | cerca ben se v'è pur altro arbuscolo, ~
393 pr7 | la chiamino, e gli alti arbusti risoneno sempre il nome
394 ecl12, 176| e quale arbusto senza vite o pampino, ~
395 ecl10, 86 | e già s'attuffa Arcturo in mezzo l'onde; ~
396 ecl8, 77 | né per foco arden, né per gelo agghiacciano, ~
397 pr10 | in queste spoglie. Da poi ardendo un ramo di verde lauro,
398 pr12 | liquide acque, in queste ardeno sempre di vive fiamme. E
399 pr8 | mia fanciullezza acceso ardentissimamente de l'amor d'una, che al
400 pr3 | pregato, dopo alquanti sospiri ardentissimi, sonandogli il suo Eugenio
401 pr10 | Amarillida; e poi, appresso, lo ardere del rustico Coridone per
402 ecl2, 123 | ripensando aghiaccio et ardo. ~ ~URANIO ~
403 pr12 | senza la mia scorta, appena arei avuto animo di movere un
404 pr12 | vedesse soprastare duo erti argini o due basse montagnette.
405 pr3 | di ingannare lo occhiuto Argo. 5 Da l'altra parte giaceva
406 pr9 | a' preghi de' pastori, si argumentò con ingiuriose parole doverlo
407 ecl1, 21 | di far de le medolle arida cenere. ~
408 ecl1, 106 | Per lei li tori e gli arieti giostrano. ~ ~ ~ ~ ~
409 ecl12, 169| grifo ebbe giamai terra arimaspide ~
410 ecl12, 315| cor mi passa una pungente aristula. ~
411 ecl10, 84 | La fera stella armata di Orione? ~
412 pr8 | di opportuni instrumenti armati a la dilettosa caccia andavamo;
413 pr11 | de le feste, del sovente armeggiare, di tante arti, di tanti
414 ecl8, 51 | gioir, ragion è ben che arrequie. ~
415 pr10 | pastori, e i velocissimi fiumi arrestare dai corsi loro, poco curando
416 pr7 | la persona, che non mi si arricci; e per le raffreddate estremità
417 pr9 | qualunque uomo di mangiarlo si arrisca, non è sì strano parlare
418 pr12 | che finalmente sempre si arriva ad un termino, né più in
419 pr11 | sempre gli occhi fermi ove arrivare intendeano, si sforzava
420 pr12 | là andai, che finalmente arrivato ad una grotta cavata ne
421 pr12 | ancora i sassi liquefatti et arsi testificano chiaramente
422 pr9 | sagacissima maestra di magichi artificii. A la quale, secondo che
423 pr1 | distanti, et in ordine non artificioso disposti, con la loro rarità
424 pr8 | avesse, svilupparsi da' suoi artigli. Ma ciò era niente; però
425 pr3 | riva affannate et anelanti, asciugandosi i bagnati capelli; e quindi
426 ecl12, 318| poi con sospir gli asciugo, e inseme accolgoli. ~
427 pr12 | conferirli con quegli che di là ascoltai, né per porre queste canzoni
428 ecl1, 98 | mio, che già a tutt'ore ascoltami, ~
429 pr11 | voltatosi, con pietosa voce, ascoltando ciascuno, così disse: 6 -
430 sam | natura, il quale con pietà ascoltandoti mandi fuori qualche amica
431 pr7 | compassione grandissima ascoltarsi; ma dimmi, se gli Dii ne
432 pr12 | miei sogni, parve che poco ascoltasse e men curasse le parole
433 pr11 | piacere maraviglioso ne ascoltasseno. 5 E già in questo la vermiglia
434 pr11 | grandissima non fusse da ciascuno ascoltata. Altro che se forse da Ergasto,
435 pr8 | tormentata anima manda fuori, ascoltate. O Naiadi, abitatrici de'
436 pr7 | diletto da tutta la brigata ascoltato, Carino piacevolmente a
437 ecl10, 188| in Parnaso o in Eurota s'ascoltavano. ~
438 pr11 | con lieta fronte mire et ascolte il suo sacerdote celebrare
439 ecl12, 128| fratta, ov'io languisca, ascoltemi, ~
440 ecl11, 146| anima, che dal ciel forse m'ascolti ~
441 ecl12, 140| sospir non corra a quella ascondita ~
442 ecl6, 23 | ivi s'ascose, quando a casa andàvamo, ~
443 ecl6, 60 | con l'asinel portando il grano a frangere, ~
444 ecl8, 123 | l'asparago, l'aneto e 'l bel cucumero. ~
445 ecl12, 5 | Meliseo venir fato tant'aspero? ~
446 ecl9, 88 | Anzi Fillida mia m'aspetta al rio, ~
447 ecl12, 23 | non fuggir, ch'io seguo; aspettami, ~
448 ecl2, 139 | Uranio mio; e già i compagni aspettano ~
449 ecl10, 180| Non aspettate che la terra ingiunchesi ~
450 pr5 | compagni, che a la lieta cena n'aspettavano, fummo ricevuti; ove dopo
451 ecl9, 148 | facondo Apollo, il qual v'aspira, ~
452 pr5 | quale avegna che per la asprezza de l'incolto paese più montoso
453 ecl3, 42 | lassen le lor asprezze e i petti crudi; ~
454 ecl11, 103| acciò che in questi tronchi aspri e selvaggi ~
455 pr12 | fulminati Giganti, che volsero assalire il cielo son di questo cagione;
456 ecl8, 140 | per tema de' lupi che le assaltano ~
457 pr8 | escubie; però che dai nostri assalti non vivea ancora di mezzo
458 ecl8, 148 | pensier che t'han già posto assedio, ~
459 pr7 | tanta distanza di paese assente da lei, e forse senza speranza
460 ecl12, 246| arbor per pietà con l'altro assibili. ~
461 ecl2, 44 | nel latrar de' can non s'assicurano. ~
462 pr3 | campate dal pericolo, stavano assise da l'altra riva affannate
463 ecl4, 33 | al fin m'assisi in una verde valle ~
464 ecl12, 1 | cantò Meliseo, qui proprio assisimi, ~
465 pr4 | orientali perle gli avrei saputo assomigliare. Quindi a la marmorea e
466 pr7 | di morte che ad uom vivo assomigliava. De la qual cosa molte volte
467 pr4 | spirti che ad umane creature assomigliavano; per che molti con maraviglia
468 ecl12, 224| Assorbere a tal duolo il mar devrebbesi, ~
469 ecl9, 49 | Misera selva, che coi gridi assordila! ~
470 pr11 | questo cane, il cui nome è Asterion, nato d'un medesmo padre
471 pr4 | bisogno, credo, che a ciò la astringesse, ma forse pensando di meglio
472 pr10 | queste parole: Colei pungo et astringo, Che nel mio cor depingo.
473 ecl2, 39 | Nessun si fidi nell'astute insidie ~
474 ecl12, 225| Ischia, Capre, Ateneo, Miseno e Procita». ~
475 ecl12, 274| farò che 'l gran Tesino et Atesi, ~
476 ecl6, 89 | atri aconiti e piante aspre e
477 ecl12, 193| O Atropo crudel, potesti parcere ~
478 pr11 | le cosce di colui che per attaccarsi con lui gli si era appressato;
479 sam | palesare le indòtte note, atte più ad appagare semplici
480 pr8 | a l'usato luogo, da capo attendendo che alcuna altra venisse
481 ecl1, 41 | ma attendo sua ruina, e già considero ~
482 pr3 | riva di un fiume; e per attentamente mirare duo forti tori che
483 pr12 | stava per rispondergli attentissimo: ~ ~ ~ ~
484 pr5 | cose mentre noi taciti con attento occhio miravamo, non ricordandone
485 ecl10, 131| Atteon divenne cervo; e per campagne ~
486 pr11 | scorza; e 'l lupo tutto atterrito fe' movendosi grandissimo
487 pr10 | d'un piede, sette volte attorniare il santo altare, dinanzi
488 pro | esca da le vive pietre, attorniata di verdi erbette, che tutte
489 pr9 | Dotta sovra ogni altra di attraere dal cielo le offuscate stelle
490 ecl2, 113 | primo alloro di sue membra attratte; ~
491 pr10 | in quelle selve, che di attrecciare ghirlande non si affatigasse,
492 ecl7, 11 | m'attristan sì, ch'io già pavento a
493 sam | con ostinata perseveranza attristarti. Attrìstati adunque, dolorosissima;
494 sam | perseveranza attristarti. Attrìstati adunque, dolorosissima;
495 ecl10, 86 | e già s'attuffa Arcturo in mezzo l'onde; ~
496 pr12 | onda grande del mare mi attuffasse, e mi porgesse tanta fatica
497 pr4 | misura le naturali bellezze augmentavano. Alcune portavano ghirlande
498 pr8 | riso de' casi de la male augurata cornice; et udite come.
499 ecl2, 46 | n lane, e d'ogni tempo aumentano, ~
500 pr12 | colmo da le tue lacrime fu aumentato. Me, che ora ti parlo, troverai
501 ecl8, 119 | con l'alma Pale aumenterà 'l tuo numero, ~
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