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Iacobus Sannazarius
Arcadia

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


25-aumen | aure-contr | contu-eloqu | emend-imite | immob-mane | manga-pasti | pastu-respo | respu-senti | sento-tramo | trang-zizan

                                                        grassetto = Testo principale
     Componimento,  Verso                               grigio = Testo di commento
2003 ecl12, 181| fieracrudel, qual sasso immobile ~ 2004 ecl11, 81 | mutar non posso l'immortal decreto. ~ 2005 pr12 | qualunque elli si siano, immortalità agli scritti miei, che io 2006 ecl1, 12 | che i lor pastor non vi s'impacciano. ~ 2007 pr3 | che se senza sì piacevole impaccio gli avessemo per ordine 2008 pr7 | quando in sua presenza era, impallidiva, tremava e diveniva mutolo; 2009 pr10 | tre volte, però che de l'impari numero godono i magichi 2010 ecl10, 43 | Costui non imparò putare o metere, ~ 2011 pr11 | vittoria, se non che il lupo impaurito per lo romore, tirandosi 2012 pr10 | intorno al mondo, vede senza impedimento veruno tutte le opere de' 2013 pr8 | cagione che il volare li impediva, gridavano fortissimamente, 2014 pr3 | tanto diletto ne aveano sì impensatamente guidati. Et <alcuna> volta 2015 sam | dentro ai loro favi lasciano imperfetto perire lo incominciato mèle. 2016 pr9 | grandini et a li furiosi impeti de li discordevoli vènti. 2017 ecl11, 148| impetra a questi lauri ombrosi e 2018 pr2 | poteo egli da me giamai impetrare. Or questo, se tu vorrai 2019 pr9 | quale qualunque si ungesse, impetrarebbe da ciascuno quanto di dimandare 2020 ecl2, 31 | Chi fia, s'impetro da le mie venture ~ 2021 sam | le selve, sì come io ti impongo, secretamente e senza pompe 2022 pr11 | me e gli anni e la natura impongono altre leggi. Ma tu, acciò 2023 ecl12, 105| la riva tua si inolmi o impopuli! ~ 2024 sam | che così i fati vogliono, imporrai a quelle con lungo silenzio 2025 pr9 | stillanti di vivo sangue, e di imporre con sue parole legge al 2026 pr3 | necessità di erbe avesse con la importuna falce spogliate le sacre 2027 ecl1, 33 | ma meste strigi et importune nottole. ~ 2028 pr10 | Selvaggio, a cui sovra la imposta materia il cantare toccava, 2029 pr7 | molta gente con la laudevole impresa del terzo Carlo ne l'ausonico 2030 ecl6, 64 | come fassi a quei che sono impuberi, ~ 2031 pr10 | a Selvaggio il carco ne impuse, dandogli per soggetto che 2032 ecl12, 116| tutte l'onde in un punto et inabissiti, ~ 2033 ecl10, 67 | Erran per alpe incolte inabitabili, ~ 2034 pr5 | andarsi appicciando per luoghi inaccessibili et ardui del selvatico monte, 2035 pr7 | accrescimento di pena e quasi uno inacerbire di dolore a la mal saldata 2036 pr10 | lustrale e benedetta ti inaffiarò tutto, soffumigandoti con 2037 pr7 | miei mali, ho veduto la inamorata vaccarella andare sola per 2038 pr9 | togliendo il veleno de le inamorate cavalle, il sangue de la 2039 ecl11, 44 | voi, ucelletti inamorati e gai, ~ 2040 ecl6, 118 | vorrei; ma il gran dolor me inanima ~ 2041 ecl12, 9 | dentro al cor mi induro e inaspero, ~ 2042 ecl12, 229| ECco che i monti già si incalvano; ~ 2043 pr9 | notturna strega; e con suoi incantamenti inviluppare il cielo di 2044 ecl10, 31 | Indi incantar la luna m'insegnarono, ~ 2045 ecl6, 84 | o con erbe incantate ingiovenivano. ~ 2046 pr8 | ne li nostri lacciuoli incappavi? Chi crederebbe possibile 2047 ecl8, 132 | mal nata volpe, e spesso incappola. ~ 2048 ecl9, 72 | incede con le corna alto e superbo. ~ ~ 2049 ecl12, 256| Onde con questo mio dir non incelebre, ~ 2050 ecl8, 107 | a quella cruda c'or m'incende e struggemi, ~ 2051 ecl12, 87 | forse pur novi incendii in lui coruscano. ~ 2052 ecl2, 121 | in cui convien c'ognor l'incendio cresca ~ 2053 ecl12, 89 | Mergilina gentil, che sì ti inceneri, ~ 2054 pr11 | vino, e molti vi offersono incenso con mirra et altre erbe 2055 pr10 | divine mani composta et incerata la giudicavamo, il savio 2056 pro | degli indorati libri; e le incerate canne de' pastori porgano 2057 ecl12, 21 | mio lacrimar lo inerbi e incespilo. - ~ ~BARCINIO ~ 2058 pr10 | sonnacchiosi papaveri con le inchinate teste, e le rubiconde spighe 2059 pr10 | gravosi rami stavano sì inchinati, che quasi vinti dal maturo 2060 ecl12, 107| Tebro al nome tuo lieto inchinavasi; ~ 2061 ecl8, 73 | Talor per ira o sdegno volno incidere ~ 2062 ecl12, 73 | E se per inestar li incido o spezzoli, ~ 2063 ecl12, 15 | forse a dir le mie pene oggi incitassimi! ~ ~BARCINIO ~ 2064 pr7 | inconstanzia e mobilità di animo incitata, agli altri suoi pessimi 2065 ecl12, 67 | pianger col suo pianto ognuno incitimi ~ 2066 pr11 | strano manico da tenerlo. 26 Incitò molto gli animi de' circonstanti 2067 pr12 | doloroso e pien di sospetto mi inclinai a basciar prima la terra, 2068 pr7 | et a li caldi desii più inclinata pervenimmo. Né per tutto 2069 ecl12, 45 | di Filli io son; pastore, inclìnati». - ~ ~BARCINIO ~ 2070 pr11 | pastori in diverse parti inclinavano, quando Partenopeo, figliuolo 2071 ecl12, 99 | ti veggi'or più c'altra incolta et orida? ~ 2072 ecl10, 67 | Erran per alpe incolte inabitabili, ~ 2073 pr5 | che per la asprezza de l'incolto paese più montoso che piano 2074 ecl2, 71 | Vòi cantar meco? Or incomincia affatto. ~ ~URANIO ~ 2075 pr3 | appena svegliato a cantare incominciasse, de le merite lode scemare 2076 sam | lasciano imperfetto perire lo incominciato mèle. Ogni cosa si perde, 2077 pr2 | che i fastidiosi grilli incominciavano a stridere per le fissure 2078 pr7 | ne l'animo con angoscia incomportabile, quanto sia lo stato mio 2079 ecl12, 144| de la mia voce aspra et incondita; ~ 2080 sam | lacrime e de la dolorosa et inconsolabile vita ch'io sostegno; se 2081 pr7 | La quale da la naturale inconstanzia e mobilità di animo incitata, 2082 pr10 | oscurissima e grande vi si vede incontanente aprire di sotto ai piedi; 2083 pr1 | altro lo ombroso faggio, la incorruttibile tiglia e 'l fragile tamarisco, 2084 pr12 | pensare, mostrosa e forse incredibile ad udire. Dubitava io andargli 2085 pr9 | cose maravigliosissime et incredibili a racontare. 3 A cui il 2086 pr3 | e con parole pareva che increpare volessono coloro che giungere 2087 ecl12, 19 | biondo crine, o Filli, or non increspilo ~ 2088 ecl8, 9 | strai temprati ne la calda incudine? ~ 2089 ecl12, 307| consentire, o ciel, ch'io mora indecore; ~ 2090 pr12 | tanta abondanza, e come con indeficiente liquore serbasseno eterni 2091 pr9 | la lingua uno occhio di indiana testudine ne la quintadecima 2092 ecl8, 99 | sia nel mondo di mia morte indicio. ~ 2093 pr8 | spaghetto sottilissimo, unto di indissolubile visco legavamo, lungo tanto 2094 pro | scritti ne le rase carte degli indorati libri; e le incerate canne 2095 sam | elle si siano, palesare le indòtte note, atte più ad appagare 2096 pr9 | e tutte le future cose indovinare. Appresso seguitò averli 2097 ecl12, 8 | incontra 'l cielo, anzi mi indrago e invipero, ~ 2098 ecl2, 3 | sul mezzo giorno indrizza i caldi raggi. ~ 2099 pr11 | costui tirò Fronimo, e benché indrizzasse bene il colpo verso la testa 2100 pr8 | la città conducea si fu indrizzato, senza dubbio alcuno conoscemmo 2101 pr12 | Così per occolto canale indrizzatomi, tanto in qua et in andai, 2102 ecl12, 159| e per quell'orme ancor m'indrizzo e insemito. ~ 2103 pr12 | altro prendendo congedo, si indrizzò ciascuno verso la sua capanna, 2104 sam | rileva. Onde per cosa vera et indubitata tener ti puoi, che chi più 2105 pr9 | palestre portasse, sarebbe indubitatamente contra ogni avversario vincitore. 2106 ecl5, 39 | e di bei rami induca ombra su l'onde? ~ 2107 ecl6, 67 | volta nel parlar soleva inducere ~ 2108 pr4 | di vederle, senza molto indugiare, presso al luogo ove elle 2109 pr6 | non gli fusse noia tanto indugiarse con esso noi, che 'l meridiano 2110 ecl6, 138 | sì malvagia vita i cuori indurano, ~ 2111 ecl12, 9 | via più dentro al cor mi induro e inaspero, ~ 2112 ecl1, 55 | maraviglia più che un sasso induromi, ~ 2113 pr7 | anni mi parea avere con industriosa fatica racquistato; in sì 2114 ecl11, 158| quel duro, eterno, ineccitabil sonno ~ 2115 ecl10, 83 | Non vedete la luna ineclissata? ~ 2116 pr10 | mutamenti de le stagioni, e la inequalità de la notte e del giorno, 2117 ecl12, 21 | ma del mio lacrimar lo inerbi e incespilo. - ~ ~BARCINIO ~ 2118 ecl10, 69 | da genti strane, inique, inesorabili. ~ 2119 ecl12, 73 | E se per inestar li incido o spezzoli, ~ 2120 pr9 | le viti e gli ulivi, di inestare gli alberi, vestendoli di 2121 pr8 | però che certissime et infallibili tutte sono. Adunque confòrtati 2122 ecl6, 126 | per un falso mille buon s'infamano. ~ ~SERRANO ~ 2123 ecl8, 96 | che con sua morte tutti infàmavi. ~ 2124 pr9 | terra, il cielo, il mare, lo infatigabile sole, la crescente luna, 2125 pr10 | la luna fortunati e quali infelici a le opre de' mortali; e 2126 pr8 | odiosa fontana, cagione infelicissima de' miei mali; ma errando 2127 ecl12, 80 | i pesci per li fiumi infermi e sontici, ~ 2128 pr9 | e li notturni Idii da la infernale confusione; e con lungo 2129 pr10 | il grandissimo Erebo e le infernali Eumenidi abitatrici de le 2130 pr12 | per ricoprarla discese a l'inferno, e ricoprata la perdé la 2131 ecl10, 44 | ma curar greggi da la infetta scabbia ~ 2132 ecl12, 146| faran gir li miei sensi infiati e tumidi ~ 2133 pr8 | gli insani mormorii de l'infiato mare! Ecco che vinci già, 2134 sam | et aperte adulazioni de l'infido volgo. Il tuo umile suono 2135 pr10 | sommità insino a la più infima parte è da opache ombre 2136 pr6 | rispuse: 7 - Quantunque il più infimo e 'l meno eloquente di tutta 2137 sam | di quella, che di avere infin qui scritto mi è stata potente 2138 pr6 | allegrezza era cagione di infinito dolore) mi era gittato appiè 2139 ecl12, 20 | tue man, né di ghirlande infiorilo, ~ 2140 pr3 | dilungando sempre morbi et infirmità dai semplici greggi e dai 2141 pr7 | fussen le necessitadi e gli infortunii che lo avolo e 'l padre 2142 ecl12, 263| che a tutt'ore il cor m'infrigida, ~ 2143 pr7 | boscarecci canti di pastori infruttuosamente dispesi, così per lo inanzi 2144 pr3 | astuzia si ingegnava di ingannare lo occhiuto Argo. 5 Da l' 2145 ecl4, 59 | non m'ingannaro, e le 'ncantate rime, ~ 2146 pr1 | verdura. Ove, se io non mi inganno, son forse dodici o quindici 2147 pr12 | onorata hai la tua Massilia; ingegnaraiti per lo avvenire, quel che 2148 pr3 | che pareva che cantando si ingegnasseno di accordarsi col suono 2149 pr8 | rotonda palla nell'aria, ne ingegnavamo di avere duo o tre di quelli, 2150 ecl10, 15 | tornar al ben pur non si ingegnino. ~ ~SELVAGGIO ~ 2151 pr4 | medesmo legno, il quale, da ingegnoso artefice lavorato, tiene 2152 ecl9, 33 | credo c'abbia sì sublime ingenio. ~ ~ELENCO ~ 2153 sam | appertiene. A questi, confessando ingenuamente la tua colpa, voglio che 2154 pr10 | cavallo prima che la madre di inghiottirla si apparecchiasse. E fra 2155 pr12 | fu per sùbito terremoto inghiottita da la terra, mancandoli 2156 pr5 | Fauni similmente con le inghirlandate corna, e carichi di silvestri 2157 pr3 | dilettevoli giochi intorno agl'inghirlandati buovi per li pieni presepi 2158 ecl9, 134 | che s'inginocchia al raggio de la luna, ~ 2159 pr3 | un vaso di tepido latte, inginocchiato e con le braccia distese 2160 ecl6, 84 | o con erbe incantate ingiovenivano. ~ 2161 ecl10, 180| Non aspettate che la terra ingiunchesi ~ 2162 pr9 | pastori, si argumentò con ingiuriose parole doverlo provocare 2163 ecl12, 151| che ove quell'acqua irata ingolfasi, ~ 2164 ecl5, 24 | di rara dolcezza il cielo ingombra, ~ 2165 ecl2, 137 | tempo e l'ora che la mandra ingombrano. ~ 2166 ecl11, 129| salde speranze il cor s'ingombre. ~ 2167 ecl12, 58 | miei sensi al tuo parlar si ingordano, ~ 2168 ecl10, 190| e tienlo a forza ne l'ingrata patria, ~ 2169 pr11 | e reverende ossa, se la inimica Fortuna il potere mi ha 2170 sam | stelle, e de' tuoi fati iniquissimi ti lamenta. E se tra questi 2171 ecl8, 14 | o rallentar dal laccio iniquo et orido, ~ 2172 pr7 | sospettare. Ma lei, o che per innata bontà non se ne avvedesse 2173 pr8 | quella de li semplici et innocenti ucelli oltra a tutte ne 2174 ecl12, 105| pria che la riva tua si inolmi o impopuli! ~ 2175 pr11 | E tu lasserai oggi così inonorata la tua Massilia, che in 2176 sam | amaramente con teco il duro et inopinato caso de la sua immatura 2177 ecl11, 79 | desir vano, o mio stato inquieto! ~ 2178 pr8 | preghi più sorda che gli insani mormorii de l'infiato mare! 2179 ecl9, 4 | bifolco antico, e quale insania ~ 2180 ecl6, 79 | si vedean queste rabbiose insanie; ~ 2181 sam | bocca di pastori gonfiata, insegnando le rispondenti selve di 2182 pr2 | riprenderlo del suo errore, insegnandoli di molti rimedii, assai 2183 pr10 | queste cose, sì come io ti insegnarò, legarai una imagine di 2184 ecl10, 31 | Indi incantar la luna m'insegnarono, ~ 2185 pr5 | mi conoscono, e sono ben insegnati di rispondere agli accenti 2186 ecl6, 65 | il gregge m'insegnava di conducere, ~ 2187 ecl10, 11 | e con vendetta ai boni insegnino ~ 2188 pr10 | medesma sampogna dilettandosi, insegnò primeramente le selve di 2189 ecl12, 159| quell'orme ancor m'indrizzo e insemito. ~ 2190 ecl12, 149| monti, dove Vulcan bollendo insolfasi, ~ 2191 ecl6, 110 | conosco ben io che 'l mondo instabile ~ 2192 pr11 | bella fiscina, convenevole instrumento al sordido Bacco; e 'l terzo 2193 pro | Pallade, per la quale il male insuperbito Satiro provocò Apollo a 2194 pr11 | selvatico, tutto pieno di intagli e di varii colori di cera 2195 pr2 | piombo, e ne la sua cima è intagliata per man di Cariteo, bifolco 2196 | intanto 2197 ecl3, 38 | e le fontane intatte ~ 2198 pr12 | templi si poteano quasi integri discernere. Maravigliaimi 2199 pr11 | occhi fermi ove arrivare intendeano, si sforzava ciascuno di 2200 pr8 | facea; ma al mio lacrimare intendendo, così con lamentosa voce 2201 pr11 | cagione di focosi sospiri lo intender nominare Baie e Vesuvio, 2202 ecl6, 128 | pruovo, e col mio danno intendolo, ~ 2203 ecl12, 241| Meliseo, la notte e 'l giorno intendoti, ~ 2204 ecl10, 28 | Questo non intens'io; ma quei fatidici ~ 2205 ecl11, 52 | lasciate, prego, i vostri gridi intensi, ~ 2206 ecl9, 55 | La santa Pale intenta ode il mio canto ~ 2207 pr3 | quelle. Ma quel che più intentamente mi piacque di mirare, erano 2208 pr4 | belle giovenette teneva intentissimamente fermati, stimando per li 2209 pr10 | il fatto più tocca, porgi intentivamente le orecchie a le mie parole. 2210 pr3 | uccise una bianca agna, e le interiori di quella divotamente per 2211 ecl12, 322| o Filli, il tuo spietato interito, ~ 2212 pr4 | fiori gialli e tali vermigli interposti; altre aveano mescolati 2213 pr11 | diversi in diversi modi interpretato, perché la notte si appressava 2214 pr12 | lacrime, e quanto vedeva, interpretava in sinestro senso. 8 Ma 2215 pr3 | sovente per udirli lasciare interrotti i ragionamenti, li quali 2216 pr4 | udiva. 2 Ma lei dopo brieve intervallo di tempo fattasi de' racolti 2217 pr7 | viventi rimanere!». 9 Elli interviene ancora spesse fiate che 2218 pr11 | coverto parlare fu poco da noi intesa, non rimase però che con 2219 pr9 | subitamente per paura destatosi, intese presso all'alba chiaramente 2220 pr12 | con sete di diversi colori intessevano in una tela di meraviglioso 2221 pr12 | et in testa una corona intessuta di giuochi e di altre erbe 2222 pr10 | di rosmarino e di mirti, intessute con mirabilissimo artificio. 2223 pr10 | un lungo bastone di una intiera oliva, e sovra la testa 2224 pr7 | di me stesso, mossa da le intime medolle, la quale non mi 2225 ecl12, 141| che dal mio sogno ancor si intitula. ~ 2226 pr8 | del non potermi scoprire intolerabile noia portava ne l'animo, 2227 pr12 | ciò sia cosa che nel mio intrare trovai per sòrte che tra 2228 pr5 | andasse, porgerebbe di prima intrata paura inestimabile, e certo 2229 ecl6, 83 | o si prendean la morte intrepidi, ~ 2230 ecl5, 26 | col suon de novi inusitati accenti. ~ 2231 pr10 | primo aspetto spaventa con inusitato terrore gli animi di coloro 2232 pr5 | faranno amaro; prima di inverno si meteranno le biade, e 2233 pr6 | quella di molte ghirlande investita appiccò ad un albero, che 2234 pr11 | mezzo, e ne la sua sommità investito d'un nero corno di bufalo, 2235 ecl6, 111 | peggiora più, quanto più invetera; ~ 2236 pr10 | parte del core d'un leone inveterato e secco all'ombra solamente 2237 pr10 | capelli. Il quale poi da invidiosa morte sovragiunto, fe' di 2238 pr9 | e con suoi incantamenti inviluppare il cielo di oscuri nuvoli, 2239 pr8 | tesi inganni, et in quelli inviluppati, quasi in più sacculi diversamente 2240 pr5 | drizzammo, e tanto per lo inviluppato bosco andammo, che a quella 2241 pr11 | che con sincera voluntà et inviolabile amore questi pochi sacrificii 2242 pr3 | fusse, o se entrando per li inviolabili boschi, avesse con la sua 2243 pr10 | paesani populi si conservava inviolato per molti anni. E, se degno 2244 ecl12, 8 | cielo, anzi mi indrago e invipero, ~ 2245 pr8 | conveniva che a forza con lo inviscato canape una gran parte de 2246 pr12 | basciando la sepoltura, et invitando noi a fare il simile, si 2247 ecl12, 69 | mio duol da sé e notte invitimi. ~ 2248 pr9 | onorevoli accoglienze, ne invitò all'ombra a sedere. Ove 2249 pr11 | man sinestra gli stava, invocò in sua aita i pastorali 2250 ecl8, 45 | l'ore ladre i nostri beni involano? ~ 2251 ecl9, 9 | che gl'involasti tu, perverso erronico. ~ ~ 2252 ecl10, 91 | baleni e tuoni han l'aria involta, ~ 2253 pr10 | o altro sterile animale involutrato si sia; e sciogliendoti 2254 ecl6, 51 | si può per arte il mondo involvere! ~ ~OPICO ~ 2255 ecl6, 44 | uscir vivo da' cani irati e calidi ~ 2256 pr3 | caccia tornando stanco, irato sotto ardente sole transcorre 2257 pr11 | Ergasto non volse che le ire più avanti procedessono, 2258 pr4 | suavissimo e dolce, atto ad irretire qualunque animo stato fusse 2259 pr12 | paesi, chiamata Pompei, et irrigata da le onde del freddissimo 2260 pr12 | chiare e freddissime acque irrighi la mia bella patria, Dio 2261 pr9 | che gli avresti i cani irritati appresso. Il quale ad Opico 2262 pr4 | rabbiosi denti mordendoli la irsuta gamba, fa segnale al compagno 2263 ecl8, 3 | con chiome irsute e con la barba squalida? ~ 2264 pr10 | fragola, le gambe e i piedi irsuti, né d'altra forma che sono 2265 pr6 | gli ricadevano, aveva uno irsuto cappello, fatto, sì come 2266 sam | più esquisiti suoni, con ischifo gusto schernisse la tua 2267 sam | suoi giardini, coglie con isdegnosa mano i non maturi frutti 2268 ecl10, 46 | Il qual un , per isfogar la rabbia, ~ 2269 pr11 | laghi, le dilettose e belle isolette, i sulfurei monti, e con 2270 pr10 | coltivatori de la terra, forse con isperanza di cantare appresso con 2271 pr10 | soffumigandoti con vergine solfo, con issopo e con la casta ruta. Da 2272 pr10 | si potevano vedere molte istorie di figure bellissime, le 2273 pr7 | fruttifera e dilettevole parte di Italia, al lito del mare posta, 2274 ecl12, 187| mentre pur «Filli» alterna et itera, ~ 2275 pr8 | quelle medesme note le selve iterando che essi esprimevano, ne 2276 pr10 | e quello con gli estremi labri gustato, versarò tutto in 2277 pr11 | aperta venendo a trovare il labro del vaso, formava un bellissimo 2278 pr10 | cera in tre nodi con tre lacci di tre colori; e tre volte 2279 pr8 | ti credevi, ne li nostri lacciuoli incappavi? Chi crederebbe 2280 ecl6, 11 | del mio mal, che poi mi lacera ~ 2281 ecl1, 52 | a colei che 'l cor m'ha lacero ~ 2282 ecl12, 194| gridava -; o Cloto, o Lachesi, ~ 2283 ecl6, 119 | pur dica: or sai tu quel Lacinio? ~ 2284 pr8 | risposta facea; ma al mio lacrimare intendendo, così con lamentosa 2285 ecl11, 10 | Lacrimate voi, fiumi ignudi e cassi ~ 2286 sam | mandi fuori qualche amica lacrimetta, porgi subitamente per lui 2287 ecl11, 9 | le nostre lacrimose aspre venture. ~ 2288 pr12 | Ninfe si mossono, e con lacrimosi volti vèr me venendo, mi 2289 ecl8, 45 | e l'ore ladre i nostri beni involano? ~ 2290 sam | restar mai di piagnere e di lagnarti de le tue crudelissime disventure, 2291 ecl12, 201| si lagne, e quella a lui risponda 2292 ecl11, 51 | ma del tuo fallo ancor ti lagni e penti; ~ 2293 pr9 | che in qualunque fiume o lago gittata fusse, il farebbe 2294 ecl2, 59 | dar principio agli amorosi lai. ~ 2295 ecl12, 83 | Vedrem se le sue viti si lambruscano ~ 2296 sam | tuoi fati iniquissimi ti lamenta. E se tra questi rami il 2297 ecl12, 185| se sentrai lamentar quella sua citera, ~ 2298 pr8 | pietose orecchie al mio lamentare, e le dolenti voci che la 2299 sam | non sai se non piagnere e lamentarti, e poi con esperienzia e 2300 sam | al suo soffiare mesto e lamentevole suono; per forma che temendo 2301 pr8 | lacrimare intendendo, così con lamentosa voce dicea: «Voi, Arcadi, 2302 pr4 | Elpino di capre, Logisto di lanate pecore guardatore; ambiduo 2303 pr1 | esercitarse; sì come in lanciare il grave palo, in trare 2304 ecl12, 79 | Mostransi l'erbe e i fior languidi e mucidi, ~ 2305 ecl12, 128| da qualche fratta, ov'io languisca, ascoltemi, ~ 2306 ecl2, 92 | cantando e ballando al suon languisco, ~ 2307 pr7 | suo legittimo successore Lanzilao, rimanesse il vedovo regno 2308 ecl8, 128 | dura terra, e sterperai la lappola, ~ 2309 pr12 | si diffundea in aperte e larghe pianure; e dove monti, e 2310 pr8 | visitati et accumulati di larghi doni, offerendogli ora la 2311 pr10 | et oltra a questi, Fauni, Lari, Silvani e Satiri, con tutta 2312 pr10 | Fiumi e i sorgenti Fonti. Né lascerò li oscuri regni de li sutterranei 2313 ecl10, 64 | I bifolci e i pastor lascian Esperia, ~ 2314 pr10 | la avrai tutta spogliata, lasciandola sola andare, farai così 2315 pr10 | tuo amore ne l'alto mare, lasciandolo ai delfini et a le notanti 2316 pr5 | richiedea. Indi di questo lasciandone, prendemmo chi gli archi 2317 sam | api dentro ai loro favi lasciano imperfetto perire lo incominciato 2318 ecl12, 143| lasciàr quei santi piè, quando fermarosi ~ 2319 pro | perseguire i vaghi animali, lasciarono le faretre e gli archi appiè 2320 sam | allontanartesi da la bocca, e lasciarti con la tua pace stare appiccata 2321 pr8 | si approssimava, così li lasciavamo in loro libertà andare. 2322 ecl12, 317| e lascio sopra lor quest'occhi piovere; ~ 2323 pr1 | erbettaripieno, che se le lascive pecorelle con gli avidi 2324 pr5 | guisa che sogliono sovente i lascivi Satiri per le selve la mezza 2325 ecl10, 132| lassa le sue compagne senza guida; ~ 2326 ecl1, 2 | veggio? Oimè, che mal si lassano ~ 2327 pr12 | dovere avvicinarne verso le lassate mandre. Per la qual cosa 2328 ecl3, 42 | lassen le lor asprezze e i petti 2329 pr11 | sedere, gli disse: 30 - E tu lasserai oggi così inonorata la tua 2330 ecl10, 185| non lasseranno i pini in alto eccellere. - ~ 2331 pr11 | io alzarò te; e del resto lassiamo la cura agli Dii -; e così 2332 ecl12, 11 | Filli, nel tuo morir morendo lassimi. - ~ 2333 ecl10, 51 | questi armenti respirar mi lassino. ~ 2334 ecl9, 39 | mostrando ai cani le latebre e l'ormora. ~ ~MONTANO ~ 2335 pr10 | mostrarsi agli occhi nostri nel latebroso bosco si nascondesse, passammo 2336 pr10 | folto cipresso; per le cui latora, le quali quattro erano, 2337 ecl2, 44 | ché nel latrar de' can non s'assicurano. ~ 2338 ecl6, 123 | però che vive sol di latrocinio. ~ ~OPICO ~ 2339 pr4 | dal giorno che prima a la lattante madre il tolsi, insino a 2340 pr11 | un gonfiato otre sedendo, lattava un picciolo Satirello, e 2341 pr7 | capo di molta gente con la laudevole impresa del terzo Carlo 2342 pr11 | di tanti studii, di tanti laudevoli esercizii? che veramente 2343 pr10 | entrata di quello sorgea, ne lavammo le mani; con ciò sia cosa 2344 pr3 | chiarissime da bere e da lavarle ne soverchino; e di ogni 2345 pr3 | murmurato, ciascun per purgarsi lavatosi con acqua di vivo fiume 2346 ecl1, 74 | lavava un velo, in voce alta cantando. ~ 2347 pr2 | cornamaestrevolmente lavorate, che Toribio, pastore oltra 2348 pr4 | quale, da ingegnoso artefice lavorato, tiene nel suo mezzo dipinto 2349 pr9 | oscura notte, duo dragoni gli leccarono le orecchie; onde egli subitamente 2350 pr12 | Eurota, a cui tante volte fu lecito ascoltare il cantante Apollo. 2351 ecl2, 56 | nostre mandre per usanza ledano? ~ 2352 ecl9, 11 | mala lingua non t'avesse a ledere. ~ 2353 ecl1, 36 | pruni e stecchi che 'l cor ledono. ~ 2354 pr11 | Clonico che rotto avea il legame del lupo, ebbe il secondo 2355 ecl5, 2 | che da' legami sciolta ~ 2356 pr10 | si possa mitigare; e come legandoli il destro testicolo, genera 2357 ecl6, 38 | legar per giuramento, ond'esser 2358 pr10 | sì come io ti insegnarò, legarai una imagine di cera in tre 2359 pr9 | qualunque cacciatore sel legasse al braccio, non tirarebbe 2360 ecl4, 5 | legga per queste querce e per 2361 ecl11, 104| leggan gli altri pastor che qui 2362 ecl9, 122 | leggendo i tronchi ove segnata stai, ~ 2363 ecl12, 262| E leggeran nel bel sasso quadrangulo ~ 2364 pr11 | Carino con maravigliosa leggerezza era già avanti a tutti. 2365 pr11 | Ofelia e Carino, gioveni leggerissimi et usati di giungere i cervii 2366 pr10 | degli Dii. Ne l'altra si leggeva quale dovesse essere la 2367 pr4 | tanto strana e maravigliosa leggiadria, che a niuna altra cosa 2368 pr3 | trovammo molte pastorelle leggiadrissime, che di passo in passo si 2369 ecl12, 294| leggier non è, come tu forse estimite. ~ ~ 2370 pr1 | e quivi in diverse e non leggiere pruove esercitarse; sì come 2371 pr2 | molti rimedii, assai più leggieri a dirli che a metterli in 2372 pr5 | pastorali bastoni, et ora leggierissimi a correre per le spiegate 2373 pr7 | morto il Re Carlo e 'l suo legittimo successore Lanzilao, rimanesse 2374 ecl12, 316| Spesso gli lego e spesso, oimè, disciolgoli, ~ 2375 pr10 | Appresso avrai alcuna parte del lembo de la sua gonna, e piegandola 2376 pr9 | alba chiaramente tutti i lenguaggi degli ucelli. E fra gli 2377 pr9 | poco utile a li venerei lenocinii; altra contra al freddo; 2378 pr10 | pastori. 2 Al quale con lenti passi dal santo sacerdote 2379 pr5 | nostra villa, con passo lentissimo, molto degli avuti piaceri 2380 pr2 | sedere, cominciammo con lento passo a movere suavemente 2381 pr10 | destra parte del core d'un leone inveterato e secco all'ombra 2382 ecl12, 98 | abitata da lepri e da cuniculi? ~ 2383 ecl12, 325| se nel passar di Lete amor non perdesi. ~ ~ ~ 2384 ecl9, 117 | già sarai letta in più di mille carte. ~ ~ 2385 pr10 | ponemmo inseme con Ergasto in letti di alti lentischi distesi 2386 ecl7, 20 | e 'l letticciuol lasciai, per starmi in terra, ~ 2387 pr7 | rendea. E quantunque nel letticciuolo de la mia cameretta molte 2388 pr12 | fu una medesma cosa. 23 Lettore, io ti giuro, se quella 2389 pr9 | all'incontro rispondea, in Leucadia essere una alta ripa, che 2390 pr11 | guadagnasse, o che da vero levar si volesse, non so in che 2391 pr11 | pastori, e far prova di levarlo da quella fossa e porvisi 2392 pr12 | costretto per minor mia pena a levarmi e, benché ancora notte fusse, 2393 pr11 | Eugenio et Ursacchio si levarono in piedi; e passando avanti 2394 pr5 | pastorelle di pari consentimento levate da sedere intorno a la chiara 2395 pr3 | quando tutti da sedere levati, lasciando Uranio quivi 2396 pr11 | diede in quel albero e levògli un pezzo de la scorza; e ' 2397 pr10 | gitterò nel fuoco per primi libamenti; dopo, aprendoli la gola 2398 pr7 | Ma la Fortuna, via più liberale in donare che sollicita 2399 ecl8, 86 | per dio, quest'alma liberar consentami, ~ 2400 pr9 | però che quando da amore liberato lo avrai, il potrai a tua 2401 ecl8, 29 | di ch'io possa dir fra' liberi: ~ 2402 pr11 | tosto come quieto il vide, liberò la pietra; la quale drittissima 2403 ecl8, 81 | ché chiaman libertade, e più s'allacciano. ~ ~ 2404 pr10 | occhio et una spoglia di libiano serpente, con la destra 2405 pr4 | per agiutarli. Di che il libidinoso idio poco curandosi, più 2406 ecl10, 138| Apollo in Tauro o in Libra non alberga, ~ 2407 pro | rase carte degli indorati libri; e le incerate canne de' 2408 ecl12, 166| mentre star con lei piangendo licemi, ~ 2409 pr10 | con parole renduteli, ne licenziammo da lui; e per una via più 2410 pro | alti pini di Menalo e di Liceo. Onde io, se licito mi fusse, 2411 pr11 | e gliela diede; il quale lietamente prendendola ringraziò. 35 2412 pr1 | versaglio, et in addestrarse nei lievi salti e ne le forti lotte, 2413 pr4 | ghirlanda di verde pimpinella, ligata con un brieve che contene 2414 ecl12, 259| da' monti toscani e da' ligustici ~ 2415 ecl12, 290| corri a chiamarlo in su quel limite; ~ 2416 pr8 | la margine d'un fresco e limpidissimo fonte che in quella sorgea. 2417 ecl6, 12 | dietro le spalle con acuta limula. ~ ~OPICO ~ 2418 ecl10, 50 | malvage lingue; e le benigne fatora ~ 2419 pr7 | Volturno prorumpe nel mare, e Linterno, benché solitario, niente 2420 pr12 | parti le caverne abondano di liquide acque, in queste ardeno 2421 pro | dilettevoli ombre, al mormorio de' liquidissimi fonti, da' pastori di Arcadia 2422 pr12 | cominciai queste parole: 20 - O liquidissimo fiume, o Re del mio paese, 2423 pr12 | propinqui gli stanno, sono Liri e Vulturno, i quali per 2424 pr5 | ripacificavi le questioni de' litiganti pastori: come ora gli hai, 2425 ecl6, 80 | le genti litigar non si sentivano, ~ 2426 pr2 | rabuffati capelli e gli occhi lividi per lo soverchio piangere, 2427 ecl12, 74 | sugo di fuor sì tinto e livido, ~ 2428 ecl11, 57 | torna e nasce al proprio loco. ~ 2429 pr11 | applausono, con ammirazione lodando il bel tratto che fatto 2430 ecl2, 5 | lodar gli occhi sereni e trecce 2431 pr4 | diverse maniere. Alcuni lodarono la giovenil voce piena di 2432 pr10 | dandogli per soggetto che lodasse il nobile secolo, il quale 2433 ecl11, 131| versi miei, ma spero che lodati ~ 2434 ecl12, 134| non fia mai che alcun vi lodi o nomini, ~ 2435 pr5 | avemo ricolto lo infelice loglio con le sterili avene per 2436 ecl12, 273| per longinqui paesi ancor dispergole; ~ 2437 pr7 | spazio di cielo, per tanta longinquità di terra, per tanti seni 2438 pr11 | forma di torre, con una pica loquacissima dentro, ammaestrata di chiamare 2439 ecl11, 128| questi pensier terreni e loschi, ~ 2440 ecl10, 126| stesso riprendendo, Amor losinga, ~ 2441 pr11 | apparecchiavano a la terza lotta. Ma Ergasto non volse che 2442 pr7 | senza che ne la fertile Lucania avea sotto onorato titulo 2443 pr9 | merla, un frisone et un lucarino; e riprendendolo de la sua 2444 ecl10, 204| sperando udir più, vidi le lucciole. ~ ~ ~ ~ 2445 pr11 | nero corno di bufalo, sì lucente che veramente avresti detto 2446 ecl6, 85 | Non foschi o freddi, ma lucenti e tepidi ~ 2447 ecl12, 77 | mio sol nascose i raggi lucidi, ~ 2448 pr4 | quale duo occhi vaghi e lucidissimi scintillavano, non altrimente 2449 ecl12, 139| Non vedrò mai Lucrino, Averno o Tritula, ~ 2450 ecl9, 24 | pasti di timo e d'acetosa luggiola. ~ ~OFELIA ~ 2451 pr8 | quattro soli et altre tante lune il mio corpo né da cibo 2452 pr4 | E 'l viso alquanto più lunghetto che tondo, di bella forma, 2453 pr11 | coverti di frondi, con rami lunghissimi in mano, parevano da lungi 2454 pr9 | fra gli altri udette un luscignuolo, che cantando o più tosto 2455 pr4 | non si può veder sazio di lusingarme, saltando e facendomi mille 2456 pr10 | totalmente vorrai, con acqua lustrale e benedetta ti inaffiarò 2457 pr11 | che con vostro commune lutto e dolore universale di tutte 2458 sam | pascono per li prati, e coi lutulenti piedi per isdegno conturbano 2459 pr3 | i piedi caprini per una macchia di lentischi pian piano, 2460 ecl6, 13 | figliuol mio, se stessa macera, ~ 2461 ecl1, 54 | duol ond'io mi struggo e macero. ~ ~SELVAGGIO~ 2462 pr9 | pelle di cavriuolo portava maculosa e sparsa di bianco, ne trasse 2463 ecl7, 25 | Madonna, sua mercé, pur una sera ~ 2464 pr8 | secche poppe de le affamate madri, e non trovandovi lo usato 2465 pr8 | appoco appoco i capi de le maestre funi, quelli calando, Ove 2466 pr3 | si sforzava ciascuna con maestrevòe arte di superare le dote 2467 pr4 | rinfrescarsi i belli volti da non maestrevole arte rilucenti; e retiratesi 2468 pr3 | dai semplici greggi e dai maestri di quelli. Né consentire 2469 pr5 | oltra modo? O nobile padre e maestro di tutto il nostro stuolo, 2470 ecl10, 32 | e ciò che in arte maga al tempo nobile ~ 2471 pr10 | Finalmente quanti fanciulli e magnanimi re furono nel primo tempo 2472 ecl11, 25 | che un tempo eccelsi e magni ~ 2473 pr7 | fratello con sommo onore magnificati, lei esterminando et umiliando 2474 pr11 | aggiunse il ricordarmi de le magnificenzie de la mia nobile e generosissima 2475 pr7 | fertili campi alcun toro magrissimo appena con le deboli ossa 2476 pr2 | solo col viso pallido e magro, con li rabuffati capelli 2477 pr10 | può giudicare; con tanta maiestà e riverenza si offre agli 2478 ecl9, 11 | che mala lingua non t'avesse a ledere. ~ 2479 pr12 | medesmo venuto in odio, maladissi l'ora che da Arcadia partito 2480 pr12 | tanto altro tempo per me sì malamente dispeso, questo breve spazio, 2481 ecl10, 45 | e passion sanar maligne e vetere. ~ 2482 pr7 | racquistato; in sì fiera malinconia e dolore intrai, che 'l 2483 pr8 | discaccia, rasserenando omai la malinconica fronte; ché veramente e 2484 ecl6, 34 | capre e duo capretti per malizia ~ 2485 pr11 | A l'ultimo alzatisi, con malo animo si apparecchiavano 2486 ecl10, 50 | malvage lingue; e le benigne fatora ~ 2487 ecl6, 138 | in sì malvagia vita i cuori indurano, ~ 2488 pr4 | le picciole e giovenili mammelle, che a guisa di duo rotondi 2489 pr12 | inghiottita da la terra, mancandoli credo sotto ai piedi il 2490 sam | né si degnano, vedendosi mancare il latte, di nudrire più 2491 pr12 | nel respirare, che di poco mancava che io non mi morisse. Ultimamente 2492 ecl11, 122| la lingua manche, a se stessa mi scuse, ~ 2493 sam | diparta. Ove ancora so che non mancheran di quegli, che con acuto 2494 ecl12, 177| tal sono io senza te, manco e disutile». - ~ ~SUMMONZIO ~ 2495 pr8 | che la tormentata anima manda fuori, ascoltate. O Naiadi, 2496 ecl12, 74 | mandan sugo di fuor sì tinto e 2497 ecl11, 83 | mandarmi in sogno il volto e la favella. ~ 2498 pr6 | questo non bastando, vi mandarono un loro famigliare, il quale, 2499 pr11 | pervenne a dirittura ove mandata era; e forse a Montano avrebbe 2500 sam | quale con pietà ascoltandoti mandi fuori qualche amica lacrimetta, 2501 ecl12, 291| impetri che 'l ciel la grazia mandine. ~ ~BARCINIO ~ 2502 ecl11, 61 | l sol fuggendo ancor da mane a sera, ~


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