25-aumen | aure-contr | contu-eloqu | emend-imite | immob-mane | manga-pasti | pastu-respo | respu-senti | sento-tramo | trang-zizan
grassetto = Testo principale
Componimento, Verso grigio = Testo di commento
2503 ecl12, 127| avverrà che alcun che zappe o mangane, ~
2504 pr9 | tale, che qualunque uomo di mangiarlo si arrisca, non è sì strano
2505 ecl6, 94 | Ciascun mangiava all'ombra dilettevole ~
2506 pr4 | e retiratesi le schiette maniche insino al cubito, mostravano
2507 pr9 | cose e divine et umane è manifesta, la terra, il cielo, il
2508 pr12 | omai lo uscire. Poi per manifestarmi chi esse fusseno, mi disse:
2509 pr6 | il colore me lo avrebbe manifestato. Et egli veniva tale, che
2510 pr8 | secreti del translucido fondo manifestava. E dintorno a quello non
2511 pr10 | ma come chiaro giorno ti manifestino tutte le cose. Et acciò
2512 ecl12, 266| si mostrò sempre, or mansueta et umile ~
2513 pr11 | e di urtare coi montoni, mansuetissimo e caro a tutti i pastori.
2514 pr4 | di sua voluntà li para il mansueto collo al giogo e tal fiata
2515 pr6 | giovenissimo, avvolto in un mantarro di quel colore che sogliono
2516 pr11 | ove per mano del padoano Mantegna, artefice sovra tutti gli
2517 ecl12, 240| parve di sentir suffioni o mantici. ~
2518 pr10 | quella lo ultimo dono al mantuano Titiro, e così col mancante
2519 pr10 | se naturalmente o se da manuale artificio cavata nel duro
2520 pr12 | quasi integri discernere. Maravigliaimi io del nostro veloce andare,
2521 pr8 | che di sé ne fe' forte maravigliare. Il quale poi che da noi
2522 pr12 | terra essere vedemo. 14 - Maravigliarestiti tu - disse la Ninfa - se
2523 pr12 | Allora incominciai io a non maravigliarmi de' fiumi, come avesseno
2524 pr8 | pietà inestimabile ne stava maravigliata. E non una volta ma mille
2525 pr11 | Allora tutti i pastori maravigliati gridarono. Dopo questo,
2526 pr12 | vedendo ella che io stava maravigliato, mi disse: 16 - Le pene
2527 pr10 | animo, e comendando con maravigliose lode i vincitori. - 15 A
2528 pr11 | memoria i soavissimi bagni, i maravigliosi e grandi edificii, i piacevoli
2529 pr9 | sapeva fare molte altre cose maravigliosissime et incredibili a racontare.
2530 ecl8, 131 | per non marcir ne l'ocio, e tendo insidie ~
2531 pr8 | ponemmo ambiduo a sedere a la margine d'un fresco e limpidissimo
2532 pr12 | seconda volta lo smemorato marito. Ahi lasso, e quali percosse,
2533 pro | arte fatte di bianchissimi marmi, risplendenti per molto
2534 pr12 | et in mano un vasel di marmo bianchissimo. Costei venendo
2535 pr4 | assomigliare. Quindi a la marmorea e delicata gola discendendo,
2536 ecl10, 135| Marsia senza pelle ha guasto il
2537 ecl10, 147| incontro venirsi il fiero Marte ~
2538 ecl2, 48 | Né mai per neve il marzo si sgomentano, ~
2539 pr11 | posti duo volti orribili di mascare, cacciavano per le bocche
2540 pr10 | raccenderò la casta verbena e maschi incensi, con altre erbe
2541 pr7 | campi Falerni, e i monti Massici, inseme con la picciola
2542 ecl8, 151 | pria ch'io parlo, le parole mastico, ~ ~ ~ ~
2543 pr11 | ciascuno, così disse: 6 - Materne ceneri, e voi castissime
2544 pr12 | amorevoli accoglienze e materno amore a sé tirati. Onde
2545 ecl9, 27 | ché questi armenti a mia matrigna pascoli. ~ ~ELENCO ~
2546 sam | alberi inanzi a la debita maturezza gettano i lor frutti per
2547 pr10 | inchinati, che quasi vinti dal maturo peso parea che spezzare
2548 pr7 | voce giamai pervenisse di matutino gallo, che di suono privata
2549 pr12 | Danubio; questo è il famoso Meandro; questo altro è il vecchio
2550 pr9 | de la magica Circe e di Medea; e con la forza di quelle
2551 pr8 | come se questa stata fusse medicina del mio furore; e dopo molto
2552 pr10 | vi erano scritte tutte le medicine appertinenti a' morbi, tanto
2553 ecl11, 67 | Vinse Megera, vinse Radamanto; ~
2554 | mei
2555 ecl3, 37 | suden di mèl le querce alte e nodose, ~
2556 ecl2, 37 | Ite, miei cani, ite, Melampo et Adro, ~
2557 pr9 | similmente di governare le mellifere api, e ristorarle nel mondo,
2558 pr11 | Ninfa ignuda, con tutti i membri bellissimi, dai piedi in
2559 pr11 | combattessono. E già per ogni membro ad ambiduo correva il sudore,
2560 ecl11, 62 | ne mena i giorni e 'l viver nostro
2561 ecl6, 71 | menar le pecorelle in selva a
2562 pr4 | disposto totalmente di menare a fine il suo proponimento.
2563 pr2 | sopravegnente caldo ora di menarle a le piacevoli ombre, ove
2564 sam | possa, senza deviare, di menarli tutti dritti. Benché a te
2565 pr5 | vostra guida sia, io vi menarò in parte assai vicina di
2566 pr2 | dal sole il difendesse, si menava la sua mandra dinanzi, sì
2567 pr8 | i piedi e la fortuna mi menavano, a gran fatica mi ricondussi
2568 pr10 | sovra l'universa terra, ti menerò io primeramente a purgarti,
2569 ecl2, 62 | Così ne meni il dì, come la notte? ~ ~
2570 pr12 | prendendomi per mano, mi menò verso la uscita, ove quella
2571 ecl12, 252| mentre io semino qui menta e cucumeri. ~
2572 pr12 | intessevano in una tela di meraviglioso artificio; ma a me, per
2573 ecl12, 89 | Mergilina gentil, che sì ti inceneri, ~
2574 ecl10, 33 | Alfesibeo e Meri si vantarono. ~
2575 pr6 | indugiarse con esso noi, che 'l meridiano caldo sopravenisse; con
2576 pr11 | amici caduti, chi più di me merita esser premiato? che senza
2577 pr6 | di tutta questa schiera meritamente dir mi possa, non di meno
2578 pr9 | In questo veniva una nera merla, un frisone et un lucarino;
2579 pr10 | lamentava; cantavano le merole, le upupe e le calandre;
2580 pr8 | quelli, sì come è lor natura, mescolandosi, conveniva che a forza con
2581 pr10 | appiccati ad alcuna quercia, mescolarmi fra gli altri ne le deserte
2582 pr4 | interposti; altre aveano mescolati i gigli bianchi e i pulpurini
2583 pr4 | una semplicetta corona, si mescolò tra le belle compagne; le
2584 pr5 | fidel consiglio? e ne le mestizie piacevole conforto e diletto,
2585 pr1 | veracissimo imitatore de le alte mete, nel quale non che Ciparisso,
2586 pr5 | amaro; prima di inverno si meteranno le biade, e di estate coglieremo
2587 ecl6, 18 | prima che i metitor le biade affascino! ~
2588 ecl2, 143 | credo che di me pensier si mettano. ~
2589 pr5 | ragionando, in camino ne mettemmo. 2 Il quale avegna che per
2590 pr2 | più leggieri a dirli che a metterli in operazione. Indi veggendo
2591 pr8 | sia cosa che tu mai non ti mettesti in periglio di perdere quello
2592 pr3 | che elle avedendosi, si mettevano in fuga per lo folto bosco,
2593 pr3 | di castagno stavano quasi mezze nascose, ridendo di un montone,
2594 pr2 | piacevole, che men di un mezzo miglio vicina mi stava; di passo
2595 pr12 | da le arse pomici e da la mina del monte furon coperte,
2596 pr8 | turbata tempesta mostrano di minacciarne? Per la qual cosa, Sincero
2597 ecl12, 277| e che i pastor di Mincio poi gli piantino ~
2598 pr7 | coetanei gioveni forse non il minimo riputato. E lo avolo del
2599 pr12 | dormire, fui costretto per minor mia pena a levarmi e, benché
2600 pr12 | cernivano oro separandolo da le minute arene. Altre filando il
2601 ecl12, 22 | Volgi in qua gli occhi e mira in su quel corilo: ~
2602 pr12 | romore de le acque, andava mirandomi intorno, e non senza qualche
2603 pr5 | taciti con attento occhio miravamo, non ricordandone di cantare
2604 pr4 | vaghezza gli occhi che 'l miravano. Le labra erano tali che
2605 pr11 | dal cielo con lieta fronte mire et ascolte il suo sacerdote
2606 ecl12, 211| Ovunque miro, par che 'l ciel si ottenebre, ~
2607 ecl12, 160| giorno sol fra me contemplo e mirola, ~
2608 pr11 | vi offersono incenso con mirra et altre erbe odorifere.
2609 ecl6, 93 | di mirre preziose et odorifere. ~
2610 pr2 | ho un bastone di noderoso mirto, le cui estremità son tutte
2611 pr11 | con tutte sue forze si mise a trarlo, né però molto
2612 ecl12, 225| Ischia, Capre, Ateneo, Miseno e Procita». ~
2613 ecl12, 49 | gian con un suon tristo e miserabile, ~
2614 pro | lasciare per mal governo miseramente imboschire. ~ ~ ~
2615 pr12 | alzavano i mesti volti. 19 Miserando spettacolo, vedendo io questo,
2616 ecl10, 62 | alcun suo bene in questa vil miseria, ~
2617 sam | con esperte dite sappia misuratamente la tua armonia esprimere,
2618 pr11 | egli molto cara tenea per mitigamento e conforto del suo dolore.
2619 pr10 | presso l'orecchia, si possa mitigare; e come legandoli il destro
2620 pr7 | naturale inconstanzia e mobilità di animo incitata, agli
2621 pr7 | vero, secondo i savii, in modesta fortuna nudrito; sì come
2622 pr10 | contenzioni decidere, dando modestamente ai vinti animo, e comendando
2623 sam | le altrui grandezze, con modesto animo de la sua fortuna
2624 pr11 | e da diversi in diversi modi interpretato, perché la
2625 ecl12, 202| quando in su l'alba esclama e modola: ~
2626 pr8 | ultime strida anzi che io moia. E voi, o bellissime Oreadi,
2627 pr8 | che vinci già, ecco che io moio; contèntati, che più non
2628 pr7 | racontare ora che in maggiore molestia mi trovo, mi saranno accrescimento
2629 ecl12, 93 | quei mirti che fur già sì molli e teneri? ~
2630 pr11 | il pane, lavorata di lana mollissima e di diversi colori. Dopo
2631 pr12 | filando il riducevano in mollissimo stame, e quello con sete
2632 pr10 | de le occolte cose, e la moltiforme Luna potente nel cielo e
2633 ecl10, 79 | Lasso, che 'n un momento io sudo e tremo ~
2634 pr12 | eruttar foco per le rotture di Mongibello; e similmente la ardente
2635 pr4 | pericolo alcuno. E quel monile che ora gli vedi di marine
2636 pr10 | picciolo piano sovra una bassa montagnetta posta, fra due fontane di
2637 pr12 | erti argini o due basse montagnette. 7 Venimmo finalmente in
2638 pro | non una volta ma mille i montani Idii da dolcezza vinti prestarono
2639 pr3 | mezze nascose, ridendo di un montone, che per intendere a rodere
2640 pr5 | asprezza de l'incolto paese più montoso che piano fusse, non di
2641 ecl10, 109| Dafni, Mopso e Menalca, oimè, son morti. ~
2642 ecl12, 307| consentire, o ciel, ch'io mora indecore; ~
2643 ecl12, 196| Moran gli armenti, e per le selve
2644 pr12 | rilucente che, se non che morbido il vedea, avrei per certo
2645 pr4 | altro con rabbiosi denti mordendoli la irsuta gamba, fa segnale
2646 ecl9, 47 | cotesta lingua velenosa mordila, ~
2647 ecl12, 11 | Filli, nel tuo morir morendo lassimi. - ~
2648 pr12 | poco mancava che io non mi morisse. Ultimamente un albero bellissimo
2649 ecl9, 35 | fra le fronde, e 'l fiume mormora; ~
2650 ecl12, 247| Fa che del vento il mormorar confortici, ~
2651 pr10 | aggiungendosi ancora il mormorare de le roche onde, le quali
2652 ecl6, 95 | ghiande, et or ginebri e morole. ~
2653 pr1 | pecorelle con gli avidi morsi non vi pascesseno, vi si
2654 ecl11, 126| dagli occhi de' mortai fien tutte escluse. ~
2655 ecl8, 37 | Questa vita mortale al dì somigliasi, ~
2656 ecl6, 89 | aconiti e piante aspre e mortifere, ~
2657 pr7 | grandissima di me stesso, mossa da le intime medolle, la
2658 pr12 | mesta schiera due Ninfe si mossono, e con lacrimosi volti vèr
2659 ecl12, 75 | che mostran ben che nel mio amaro avezzoli. ~
2660 ecl9, 39 | mostrando ai cani le latebre e l'ormora. ~ ~
2661 ecl3, 17 | mostrane inanzi tempo ~
2662 ecl12, 79 | Mostransi l'erbe e i fior languidi
2663 ecl7, 17 | vegna a mostrar sua luce agli occhi foschi ~
2664 pr12 | mortali chiamate Ischia, ti mostrarei il furioso Tifeo, dal quale
2665 ecl8, 106 | E forse alcuna volta mostrareteme ~
2666 ecl12, 145| forse i fior che lieti allor mostrarosi ~
2667 ecl1, 90 | sol per mostrarse in un pietosa e fella. ~
2668 ecl12, 13 | Questa pianta vorrei che tu mostrassimi, ~
2669 pr12 | mi era da l'un de' canti mostrato un nero funebre cipresso,
2670 ecl2, 120 | felice inseme e miserabil mostro; ~
2671 pr12 | vedere, orrenda a pensare, mostrosa e forse incredibile ad udire.
2672 pr2 | passo in passo si andavano motteggiando, insino che a le pagliaresche
2673 pr4 | piacevolmente inseme scherzando e motteggiandosi drizzarono i passi loro.
2674 ecl8, 83 | occhi, e par c'al vento movasi ~
2675 pr8 | si bisogna, ordinata, ne moveamo da remote parti del bosco,
2676 ecl6, 107 | movean i dolci balli a suon di
2677 ecl1, 37 | mai da quest'aria non si moveno, ~
2678 pr11 | in quel sepolcro, senza moverli punto né battere palpebra
2679 pr4 | fermati, stimando per li movimenti di colei che dal suo amante
2680 ecl12, 79 | erbe e i fior languidi e mucidi, ~
2681 ecl9, 22 | quella vacca, che sovente muggiola; ~
2682 pr10 | capo de la polvere, ove mula o altro sterile animale
2683 ecl6, 66 | e di tonsar le lane e munger gli uberi. ~
2684 pr3 | discernevano. De' pastori alcuni mungevano, alcuni tondavano lane,
2685 ecl9, 62 | mungo le capre mie, mi scherne
2686 ecl12, 28 | Una tabella puse per munuscolo ~
2687 ecl2, 42 | Alcun saggi pastor le mandre murano ~
2688 ecl2, 7 | mentre il mio canto e 'l murmurar de l'onde ~
2689 pr3 | tante per noi tacitamente murmurato, ciascun per purgarsi lavatosi
2690 pr10 | Menalca; e la dolcissima musa di Damone e di Alfesibeo,
2691 ecl12, 30 | terrò su l'uno e l'altro muscolo. ~
2692 pr8 | altri dottissimo e ne la musica esperto. Per la qual cosa
2693 pro | tersi e pregiati bossi de' musici per le pompose camere non
2694 pr9 | da' cani; chi i peli del muso con la pelle de le oscene
2695 pr10 | i dì de l'anno e i varii mutamenti de le stagioni, e la inequalità
2696 ecl8, 70 | E pria mutan il pel, poi che s'avezzano, ~
2697 ecl11, 81 | mutar non posso l'immortal decreto. ~
2698 ecl10, 85 | Mutata è la stagione e 'l tempo
2699 pr8 | mia poco stabile fortuna mutate, che la mia morte fra queste
2700 ecl8, 71 | che muten voglia; tal che un dolce
2701 ecl12, 306| Tempestà, che 'l ciel non mutici. ~
2702 ecl12, 175| tauro in selva con le corna mutile, ~
2703 ecl4, 52 | al cener muto dii con le tue rime ~
2704 pr7 | giovene. 4 In quella dunque nacqui io, ove non da oscuro sangue,
2705 pr4 | passo procedevano, sì come Naiade o Napee state fusseno, e
2706 ecl6, 26 | ma 'nanzi cena venne un pastor sùbito ~
2707 pr4 | grande fusse. Oltra di ciò un nappo nuovo di faggio, con due
2708 pr6 | si diede a cantare, chi a narrare favole, alcuni a giocare,
2709 ecl11, 8 | e piangendo narrate a questi sassi ~
2710 ecl3, 40 | Nascan erbette e fiori, ~
2711 pr10 | carne rapita dal fronte del nascente cavallo prima che la madre
2712 pr8 | sampogna a coloro che dopo me nasceranno dirà gli amori e i casi
2713 pr10 | e quando il sole col suo nascimento denunzia serenità e quando
2714 pr9 | strano e lontano di qui, ove nascon le genti tutte nere come
2715 pr9 | appressare, subitamente nascondendo la sua lira, quasi per isdegno
2716 pr10 | nostri nel latebroso bosco si nascondesse, passammo col destro piede
2717 pr8 | le orrende spelunche vi nascondete, rimanetevi; addio! Ecco
2718 pr3 | chiare onde poco o niente gli nascondevano de le bianche carni. Ma
2719 ecl12, 192| quelle inique Dee che la nascondono? ~ ~BARCINIO ~
2720 pr9 | le nature, e i paesi dove nascono e dove correno mi seppe
2721 pr8 | miei; ma non so pure ove nascosa si stia, che non viene ella
2722 ecl10, 194| fuor già d'ogni natia carità patria. ~
2723 pr10 | selvatichezza, abandonavano i nativi monti per udirlo, porgendo
2724 ecl3, 18 | con natural colore ~
2725 pr4 | portamenti oltra misura le naturali bellezze augmentavano. Alcune
2726 pr3 | dei quali in su la polvere naturalissime si discernevano. De' pastori
2727 pr10 | gonfiate vele veniva una nave, fatta solamente di vimini
2728 pr4 | latte il comparai da un navigante, che nei nostri boschi venne
2729 pr10 | di esperti e destrissimi naviganti. Così ancora per mezzo degli
2730 ecl4, 59 | non m'ingannaro, e le 'ncantate rime, ~
2731 ecl6, 92 | e di balsamo e 'ncenso lacrimevole, ~
2732 ecl8, 108 | e 'ndarno al sordo sasso chiamareteme. ~ ~
2733 ecl2, 82 | come al vento si disfà la nebbia; ~
2734 ecl11, 125| saranno in pregio; e queste nebbie et ombre ~
2735 pr6 | parere son più soverchie che necessarie, mi risponderete. - 8 E
2736 pr7 | quante e quali fussen le necessitadi e gli infortunii che lo
2737 ecl8, 134 | de' pastor neghittosi si postergano; ~
2738 ecl10, 123| entrò nel fiero core al neghittoso. ~
2739 | nella
2740 ecl7, 1 | Come notturno ucel nemico al sole, ~
2741 ecl8, 122 | cara zappa, e pianterai la neputa, ~
2742 ecl12, 17 | posta potrai; cerca in quel nespilo; ~
2743 pr4 | ma sempre lo ho guardato nettissimo ne la mia tasca, dall'ora
2744 ecl10, 154| perché a Nettuno piacque esilio darli ~
2745 ecl12, 94 | Dimmi, Nisida mia (così non sentano ~
2746 ecl11, 82 | Ben può quel nitido uscio d'elefanto ~
2747 pr7 | non che i gioveni ne le nobili città nudriti, ma appena
2748 pr7 | del mare posta, famosa e nobilissima città, e di arme e di lettere
2749 pr5 | sangue, e duo di fumoso e nobilissimo vino, e copia abondevole
2750 pr7 | fioriscono, fu oltra a la nobilità de' maggiori per suoi proprii
2751 pr5 | Dii? Le quai cose tutte sì nobilmente sotto le tue ali fiorivano;
2752 ecl10, 177| Pastor, la noce che con l'ombre frigide ~
2753 pr3 | bestemmia et ogni incanto che nocevole sia; guarda i teneri agnelli
2754 pr8 | danzare all'ombra de le fredde noci, con li capelli biondissimi
2755 pr11 | se la medesma sòrte che nocque a Logisto, non fusse a me
2756 pr3 | susurranti api vi fusseno nodate a gustare i teneri fiori
2757 pr10 | si possano ai segni de le noderose corna chiaramente conoscere.
2758 pr1 | annobiliscono. 2 Quivi senza nodo veruno si vede il drittissimo
2759 ecl3, 37 | di mèl le querce alte e nodose, ~
2760 pr7 | che simile vita sostegno noiosa a riguardare, colui solamente
2761 ecl7, 31 | Fuggite omai, pensier noiosi e foschi, ~
2762 pr11 | tardare, come tu vedi, è noioso: o tu alza me di terra,
2763 ecl6, 133 | quanti intorno a queste selve nomeri ~
2764 ecl6, 120 | Oimè, c'a nominarlo il cor si esanima! ~
2765 pr11 | con sospiro ardentissimo nominato. - 19 Acquetato era il rumore
2766 ecl11, 6 | ululando venite a pianger nosco. ~
2767 pr7 | maggiori per suoi proprii gesti notabilissimo. Il quale, capo di molta
2768 ecl8, 145 | monton di Frisso, e segna e notalo, ~
2769 pr3 | e per quello fuggivano notando, e le chiare onde poco o
2770 ecl10, 12 | come i falli de' malvagi notano. ~
2771 ecl12, 296| per notar de' suoi gesti ogni particola; ~
2772 ecl11, 100| Non che sia degno da notarsi in carte, ~
2773 pr10 | prima origine. Nell'una eran notati tutti i dì de l'anno e i
2774 pr9 | potenzia de la spinosa eringe, notissima erba nei nostri liti; la
2775 pr12 | pastori fra le nostre selve notissimi, i quali con le loro gregge
2776 pr11 | uscì Selvaggio, pastore notissimo e molto stimato fra le selve.
2777 ecl3, 74 | sempre fia noto il nome, ~
2778 pr10 | distendere; e di sangue di nottola ti ungerò gli occhi con
2779 ecl1, 33 | meste strigi et importune nottole. ~
2780 pr9 | bianche piume, in forma di notturna strega; e con suoi incantamenti
2781 pr5 | alto sepolcro in uno altare novamente fatto di verdi erbe. E quivi,
2782 ecl9, 1 | Dimmi, caprar novello, e non ti irascere, ~
2783 ecl1, 5 | vedi quei duo monton che 'nsieme correno ~
2784 ecl10, 152| si comincia a turbare, e 'ntorno ai liti ~
2785 ecl1, 37 | Nubbi mai da quest'aria non si
2786 ecl12, 230| ecco le nevi e i tempi nubili; ~
2787 pr12 | Questa, la qual tu ora da nubilosa caligine oppresso pare che
2788 ecl5, 3 | nuda salisti nei superni chiostri, ~
2789 ecl12, 90 | lauri tuoi son secche e nude pertice? ~
2790 pr11 | vedean duo fanciulli pur nudi, i quali avendosi posti
2791 ecl10, 57 | si van nudrendo, che per terra adunano! ~
2792 ecl4, 67 | Se mai uom si nudrì d'ira e di pianto, ~
2793 sam | vedendosi mancare il latte, di nudrire più i parti loro. Le fiere
2794 pr7 | gioveni ne le nobili città nudriti, ma appena mi si lascia
2795 | nulli
2796 ecl2, 68 | E 'l gregge numerai di corno in corno; ~
2797 ecl12, 248| si spandan le parole e i numeri, ~
2798 pr2 | sforzava di dire alcuna nuova canzonetta, chi raconsolando
2799 pr4 | fusse. Oltra di ciò un nappo nuovo di faggio, con due orecchie
2800 pr8 | lo oriente tra vermigli nuvoletti rosseggiare, n'andavamo
2801 ecl6, 5 | fede è morta e regnano le 'nvidie, ~
2802 pr11 | vogliamo, semo costretti di obedirli. Oh quanto ben fra gli altri
2803 pr6 | quanto per me si potrà di obedirlo. E perché la vacca da Carino
2804 pr11 | così dicendo, fe' le sante oblazioni, basciando religiosamente
2805 ecl9, 90 | il gregge e me stesso in oblio. ~ ~ELENCO ~
2806 ecl12, 189| altra melodia dal cor mi oblitera. ~ ~SUMMONZIO ~
2807 pr8 | possibile che la sagace oca, sollicita palesatrice de
2808 ecl8, 39 | pien di scorno all'occaso rinvermigliasi. ~
2809 pr3 | ingegnava di ingannare lo occhiuto Argo. 5 Da l'altra parte
2810 pr10 | Stelle consapevoli de le occolte cose, e la moltiforme Luna
2811 ecl12, 132| non trovo ove piangendo occoltemi. ~
2812 pr10 | proprietà de le cose e gli occolti secreti degli Dii) che vegnano
2813 pr10 | in quel punto, come ne le occorrenti necessità future. Et entrati
2814 pr1 | del bello e copioso prato occupando. Et èvi con più breve fronda
2815 pr3 | ampia strada quasi tutta occupasseno, il lume de la luna era
2816 pr10 | gioveni alberi quasi tutta occupata. Ma poi che al fondo di
2817 pr11 | cogitazione vidi profondamente occupato, con gli occhi sempre fermati
2818 pr10 | undoso mare; e 'l grandissimo Oceano padre universale di tutte
2819 ecl11, 95 | di lei cante, acciò che s'oda sempre ~
2820 ecl4, 66 | odan da la mia bocca altro che
2821 ecl9, 55 | La santa Pale intenta ode il mio canto ~
2822 ecl8, 116 | et odia quel crudel che sì ti strazia, ~
2823 pr12 | essendo a me medesmo venuto in odio, maladissi l'ora che da
2824 pr8 | albergo, non andai a la odiosa fontana, cagione infelicissima
2825 ecl12, 153| e più grave lo odor redunda et olfasi, ~
2826 pr3 | capre, et un cane gli stava odorando la tasca che sotto la testa
2827 pr5 | per adornarti con le sue odorate corone. E i Fauni similmente
2828 ecl10, 9 | e par che odore più che ambrosia e baccari. ~
2829 ecl5, 20 | Tal fra soavi odori ~
2830 pr10 | la notte al vedere non ti offendano, ma come chiaro giorno ti
2831 pr10 | fuggire o seguitare, per non offendere le osservabili voluntà degli
2832 pr8 | accumulati di larghi doni, offerendogli ora la fiera testa del setoso
2833 pr2 | lusinghe o patti che mi offerisse, il poteo egli da me giamai
2834 pr9 | quello che la commodità gli offeriva; e preso un legno di edera
2835 pr11 | latte, chi vino, e molti vi offersono incenso con mirra et altre
2836 pr10 | epitafio, e sovra a quella offerte di molte corone, ne ponemmo
2837 pr3 | appaga per loro le deità offese, dilungando sempre morbi
2838 pr11 | a celebrar meco i debiti officii e i solenni giochi in memoria
2839 pr10 | tanta maiestà e riverenza si offre agli occhi de' riguardanti.
2840 pr11 | coloro che lottare volessono, offrendo di dare al vincitore un
2841 pr3 | per potermo divotamente offrire i voti fatti ne le necessità
2842 pr11 | ciascun matino cento vittime offrirvi, non mi potrà ella togliere
2843 ecl12, 85 | poi che di nubi ognor si offuscano ~
2844 pr9 | di attraere dal cielo le offuscate stelle tutte stillanti di
2845 pr10 | dinanzi a l'altare, con oglio e latte inseme, acciò che
2846 ecl8, 28 | Lasso, che 'n ciò pensando ognora spasimo: ~
2847 | ognuna
2848 ecl12, 153| grave lo odor redunda et olfasi, ~
2849 pr8 | dimoravi, i fiori non ti olivano, e i fonti non ti rendevano
2850 ecl10, 193| e gli ombrati costumi al guasto secolo, ~
2851 ecl9, 91 | Il bosco ombreggia; e se 'l mio sol presente ~
2852 pr11 | e circondarlo tutto di ombrose selve con cento altari dintorno,
2853 pr1 | durissimi frutti; ne l'altro lo ombroso faggio, la incorruttibile
2854 ecl6, 131 | vecchio, et ho corvati gli omeri ~
2855 pr10 | pungerai il core con punta di omicida spada, tacitamente dicendo
2856 ecl1, 95 | sannolo fiumi, monti, fiere et omini, ~
2857 pr12 | amaramente piangeva, una onda grande del mare mi attuffasse,
2858 ecl5, 29 | e l'ondeggianti biade ai lieti campi, ~
2859 ecl11, 105| i bei costumi e gli atti onesti e saggi; ~
2860 pr8 | dolci parole et accoglienze onestissime riconfortandomi, seppe sì
2861 pr12 | disse: 2 - Assai per oggi onorata hai la tua Massilia; ingegnaraiti
2862 pr11 | superbi palazzi, i grandi et onorati seggi de' nostri patrizii,
2863 ecl12, 106| Lasso, già ti onorava il grande Eridano, ~
2864 pr7 | cognome a' miei predecessori onorevole stato sia, che, ricordandomi
2865 pr9 | dopo a tutti noi fatte onorevoli accoglienze, ne invitò all'
2866 pr5 | frondi di pallidi ulivi onorevolmente a suon di sampogna coronato
2867 ecl6, 97 | Pensando a l'opre lor, non solo onorole ~
2868 pr10 | la più infima parte è da opache ombre di gioveni alberi
2869 ecl6, 62 | sovente all'ombra degli opachi suberi ~
2870 ecl11, 4 | Piangi, colle sacrato, opaco e fosco, ~
2871 pr2 | dirli che a metterli in operazione. Indi veggendo che 'l sole
2872 pr10 | impedimento veruno tutte le opere de' mortali. Appresso convocarò
2873 pr5 | sia cosa che per commune opinione de' circunstanti populi
2874 pr11 | frode di Carino, il quale opponendogli il piede, gli avea tolto
2875 pr8 | parimente nei boschi di opportuni instrumenti armati a la
2876 pr11 | è finalmente a noi con opportuno passo venuto; e compiesi
2877 pr11 | che modo ne l'alzarsi gli oppose davanti una gamba, e con
2878 pr12 | questo cagione; i quali, oppressi da gravissime montagne,
2879 pr11 | provincia, qualsivoglia opulentissimo regno ne sarebbe assai convenevolmente
2880 pr9 | quali egli più che altro oracolo verissimi rende ne la pura
2881 ecl8, 67 | quanti error gli amanti orbi non guatano! ~
2882 pr8 | maestrevolmente, come si bisogna, ordinata, ne moveamo da remote parti
2883 pr6 | altissimo pino si movea; e quivi ordinatamente cominciammo a mangiare le
2884 pr11 | gliela diede. 25 E sùbito ordinò i premii a coloro che lottare
2885 ecl12, 308| pensando udir quel suo dolce organo, ~
2886 ecl9, 146 | che torna all'ombra pien d'orgoglio e d'ira, ~
2887 ecl12, 99 | or più c'altra incolta et orida? ~
2888 ecl8, 14 | rallentar dal laccio iniquo et orido, ~
2889 pr1 | tamarisco, insieme con la orientale palma, dolce et onorato
2890 pr4 | niuna altra cosa che ad orientali perle gli avrei saputo assomigliare.
2891 pr12 | correno prendono le loro origini. O mirabile artificio del
2892 ecl9, 39 | mostrando ai cani le latebre e l'ormora. ~ ~MONTANO ~
2893 pr12 | andandone a' commodi et ornamenti de la città. E quivi fermatasi,
2894 ecl8, 102 | ornando di ghirlande il mesto cumolo. ~
2895 pr4 | sovente per li puri fonti et ornandoli le ramose corna con serte
2896 ecl11, 155| tanto, che, com'io bramo, ornar ti possa, ~
2897 pr3 | parimente levatosi cominciò ad ornare la sua mandra di rami verdissimi
2898 pr10 | non si affatigasse, per ornarli di freschi fiori i giovenili
2899 ecl11, 123| insegne la via d'in carte ornarlo. ~
2900 pr8 | quando tu per me andavi ornata di mille corone. Lasso,
2901 pr3 | aratri e i gioghi similmente ornati di serte di novelli fiori
2902 ecl12, 109| colei che al tuo bel fonte ornavasi ~
2903 ecl9, 15 | d'Ergasto, che mi ornò di mirti e d'edere. ~ ~ELENCO ~
2904 pr8 | qualunque animali per le orrende spelunche vi nascondete,
2905 pr11 | avendosi posti duo volti orribili di mascare, cacciavano per
2906 pr10 | sentono sùbito strepiti orribilissimi, fatti divinamente in quel
2907 pro | e spaziosi alberi negli orridi monti da la natura produtti,
2908 pr10 | graziosissime corone ne l'orrido verno. Finalmente quanti
2909 pr8 | fiera più che le truculente orse, più dura che le annose
2910 ecl8, 109 | Un orso in mezzo l'alma, un leon
2911 ecl12, 298| Poggiamo, orsù, vèr quella sacra edicola; ~
2912 ecl10, 110| Priapo è fuor degli orti senza falce, ~
2913 pr10 | ferro né con scure alcuna si osava entrare; ma con religione
2914 pr9 | muso con la pelle de le oscene parti nel sinestro braccio
2915 pr11 | cosa, essendo per tutto oscurato, accendemmo di molte fiaccole
2916 pr10 | si perviene, una grotta oscurissima e grande vi si vede incontanente
2917 pr10 | seguitare, per non offendere le osservabili voluntà degli Dii. Ne l'
2918 pr10 | del giorno, inseme con la osservazione de le ore, non poco necessaria
2919 ecl10, 136| per cui la carne e l'osso or porta ignudo; ~
2920 ecl12, 34 | si vede ben, senz'altro ostacolo ~
2921 pr3 | si erano avviate. E non ostante che i fronzuti sambuchi
2922 sam | dolerti, e notte e giorno con ostinata perseveranza attristarti.
2923 pr11 | quale sovra un gonfiato otre sedendo, lattava un picciolo
2924 pr6 | sia cosa che in su quell'otta avean per costume gli armenti
2925 ecl12, 211| miro, par che 'l ciel si ottenebre, ~
2926 pr11 | finalmente al destinato luogo, ottenne, sì come desiderava, la
2927 | otto
2928 pr11 | acero, ove per mano del padoano Mantegna, artefice sovra
2929 pr5 | tori parimente con tutte le paesane torme in ogni stagione avranno
2930 pr11 | facesti, ove nessuno, né paesano né forastiero si possette
2931 ecl12, 156| orecchie intente a le mie pagine. ~
2932 pr2 | motteggiando, insino che a le pagliaresche case fummo arrivati. 2 Ma
2933 ecl12, 216| qual vite che per pal non si statumina. ~
2934 sam | andar cercando gli alti palagi de préncipi, né le superbe
2935 pr11 | ricchi templi, i superbi palazzi, i grandi et onorati seggi
2936 pr3 | dovea la lieta festa di Pales, veneranda Dea de' pastori.
2937 pr8 | pregandomi che 'l chiuso core gli palesasse, e 'l nome di colei che
2938 pr3 | medesmo spazio stava Batto, palesatore del furto, transformato
2939 pr8 | la sagace oca, sollicita palesatrice de le notturne frode, non
2940 pr9 | quale chi seco ne le forti palestre portasse, sarebbe indubitatamente
2941 ecl8, 1 | sol con fronte esangue e palida ~
2942 ecl6, 46 | pietre mostrose e sughi palidi, ~
2943 pr8 | riguardanti quasi una rotonda palla nell'aria, ne ingegnavamo
2944 pro | che a la sonora tibia di Pallade, per la quale il male insuperbito
2945 ecl10, 38 | certa l'arte febea con la palladia, ~
2946 ecl5, 44 | l'erbe pallide e smorte, ~
2947 pr5 | toccava, era di frondi di pallidi ulivi onorevolmente a suon
2948 pr2 | meno tacendo, solo col viso pallido e magro, con li rabuffati
2949 ecl10, 97 | palme, lauri et olive, edere e
2950 pr11 | moverli punto né battere palpebra mai, a modo di persona alienata;
2951 pr9 | tranghiottire un caldo core e palpitante di una cieca talpa, ponendosi
2952 pr7 | sudore angoscioso, con un palpitare di core sì forte, che veramente
2953 pr8 | stridenti voci gridava e palpitava sì forte, che tutte le convicine
2954 ecl4, 32 | tal che quasi paludi ho fatto i campi; ~
2955 ecl9, 130 | Corri, cicala, in quel palustre limo ~
2956 ecl10, 56 | trovar pastura, e de le pampane ~
2957 pr5 | arbosti i racemi con tutti i pampini, e di ogni albero maturi
2958 ecl12, 176| quale arbusto senza vite o pampino, ~
2959 pr7 | fronzuti olmi circondati da le pampinose viti, mi corre amaramente
2960 ecl10, 100| faretrate Ninfe, o agresti Pani, ~
2961 pr11 | sepolcro di quel gran pastore Panormita furono posti i premii, sì
2962 pr10 | gran copia i sonnacchiosi papaveri con le inchinate teste,
2963 pr8 | conservatrici di quelli, e parate un poco mente al fiero supplicio
2964 ecl12, 193| O Atropo crudel, potesti parcere ~
2965 ecl1, 28 | poi che o nulli o pochi ti pareggiano ~
2966 pr5 | comendati ne gli avessemo, parendo a ciascuno tempo di dovere
2967 pr10 | non è da dimandare. 13 Ma parendone finalmente ora di ritornare
2968 ecl1, 72 | fin al ginocchio alzata al parer mio ~
2969 pr7 | che altra che vedere mi paresse giamai, e da alto sangue
2970 ecl3, 45 | scherzando inseme pargoletti e 'gnudi; ~
2971 pr4 | le quali, ogni volta che parlava o sorrideva, mostrava alcuna
2972 ecl12, 173| mirando, e parmi un sol che splenda e rutile; ~
2973 pr8 | non hai voluto di una sola parola piacere. Oimè, e come può
2974 ecl11, 130| Ove so che parranno incolti e foschi ~
2975 pr9 | stelle in cielo tutti inseme partendone da la via ove cantato si
2976 pr9 | mai colpo in vano. E non partendosi da questo animale, disse
2977 pr5 | pastori: come ora gli hai, partendoti, lasciati dubbiosi e scontenti
2978 pr1 | Giace nella sommità di Partenio, non umile monte de la pastorale
2979 pr7 | vetuste ceneri de la Sirena Partenope edificata, prese et ancora
2980 pr8 | 10 Et acciò che io ogni particella non vada racontando, dico
2981 ecl12, 296| notar de' suoi gesti ogni particola; ~
2982 pr5 | che nel tuo dipartire si partirono inseme con teco da questi
2983 pr2 | cui bastasse il core di partirse quindi per ritornare ai
2984 pr9 | cagione che sì presto a partirsi il constringesse, rispose
2985 pr10 | idonee al generare et al parturire; e le stagioni e i tempi
2986 ecl1, 18 | puri agnelli per l'erbette pascano. ~
2987 pr10 | grotta, assiso presso a le pascenti capre, cominciò a congiungere
2988 pr5 | sempre, mentre gli armenti pasceranno per questi boschi. E questi
2989 pr1 | con gli avidi morsi non vi pascesseno, vi si potrebbe di ogni
2990 pr8 | quale qui le sue vacche pasceva; il quale qui i suoi tori
2991 ecl10, 71 | già per aurea età, ghiande pascevano ~
2992 ecl5, 12 | pasci celesti greggi, ~
2993 pr3 | non erano stati giamai pasciuti né da pecore né da capre,
2994 pr3 | sapendo avesse seduto o pasciuto sotto alcuno albero che
2995 ecl9, 27 | questi armenti a mia matrigna pascoli. ~ ~ELENCO ~
2996 sam | greggi e gli armenti appena pascono per li prati, e coi lutulenti
2997 ecl12, 315| il cor mi passa una pungente aristula. ~
2998 pr10 | latebroso bosco si nascondesse, passammo col destro piede avanti
2999 ecl1, 4 | quelle che 'l rio varcando passano; ~
3000 pr9 | circonstanti selve aita. A cui un passero all'incontro rispondea,
3001 ecl10, 49 | ciel che qui vèr noi non passino ~
3002 ecl9, 24 | pasti di timo e d'acetosa luggiola. ~ ~
3003 ecl12, 299| bel colle e del sorgente pastino ~
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