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Iacobus Sannazarius Arcadia IntraText CT - Lettura del testo |
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Ecloga terza - Galicio
in un bel bosco di fioretti adorno, un pastor, che 'n su l'alba appiè d'un orno di sopra gli arboscelli con voce rispondean dolce e gentile; e fa vermiglio il ciel col chiaro raggio; un bel fiorito e dilettoso maggio; e poi per la sua orma se ne vegna pian pian ciascuna stella; ché, se ben ti ramenti, porgete orecchie a le mie basse rime: ma torni il mondo a quelle usanze prime. suden di mèl le querce alte e nodose, lassen le lor asprezze e i petti crudi; scherzando inseme pargoletti e 'gnudi; poi con tutti lor studi ridan li prati e le correnti linfe, e le virtuti raquistaro albergo; la qual tant'anni avea gittata a tergo; tal che omai non è pianta quella c'adolcir basta ogni mio tòsco; quella per cui sospiro, Mentre per questi monti e gli alti pini aràn pungenti foglie; ne l'alto mar che con amor li accoglie; di quella che mi fa sì lunga guerra; Per cortesia, canzon, tu pregherai che sia sempre sereno.
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