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Iacobus Sannazarius
Arcadia

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  • Ecloga nona - Montano, Ofelia, Elenco
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Ecloga nona - Montano, Ofelia, Elenco

 

OFELIA

Dimmi, caprar novello, e non ti irascere,

questa tua greggia ch'è cotanto strania,

chi te la dièfollemente a pascere?

 

ELENCO

Dimmi, bifolco antico, e quale insania

ti risospinse a spezzar l'arco a Clonico,

ponendo fra' pastor tanta zizania?

 

OFELIA

Forse fu allor ch'io vidi malinconico

Selvaggio andar, per la sampogna e i naccari

che gl'involasti tu, perverso erronico.

 

ELENCO

Ma con Uranio a te non valser baccari,

che mala lingua non t'avesse a ledere.

Furasti il capro: ei ti conobbe ai zaccari.

 

OFELIA

Anzi gliel vinsi, e lui nol volea cedere

al cantar mio, schernendo il buon giudicio

d'Ergasto, che mi ornò di mirti e d'edere.

 

ELENCO

Cantando tu 'l vincesti? Or con Galicio

non udi' io già la tua sampogna stridere,

come agnel ch'è menato al sacrificio?

 

OFELIA

Cantiamo a prova, e lascia a parte il ridere;

pon quella lira tua fatta di giuggiola;

Montan potrà nostre question decidere.

 

ELENCO

Pon quella vacca, che sovente muggiola;

ecco una pelle e duo cerbiatti mascoli,

pasti di timo e d'acetosa luggiola.

 

OFELIA

Pon pur la lira, et io porrò duo vascoli

di faggio, ove potrai le capre mungere;

ché questi armenti a mia matrigna pascoli.

 

ELENCO

Scuse non mi saprai cotante aggiungere,

ch'io non ti scopra. Or ecco il nostro Eugenio:

far non potrai sì ch'io non t'abbia a pungere.

 

OFELIA

Io vo' Montan, che è più vicino al senio;

ché questo tuo pastor par troppo ignobile,

credo c'abbia sì sublime ingenio.

 

ELENCO

Vienne all'ombra, Montan; ché l'aura mobile

ti freme fra le fronde, e 'l fiume mormora;

nota il nostro cantar qual è più nobile.

 

OFELIA

Vienne, Montan, mentre le nostre tormora

ruminan l'erbe, e i cacciator s'imboscano,

mostrando ai cani le latebre e l'ormora.

 

MONTANO

Cantate, acciò che i monti omai conoscano

quanto il secol perduto in voi rinovasi;

cantate fin che i campi si rinfoscano.

 

OFELIA

Montan, costui che meco a cantar provasi,

guarda le capre d'un pastore erratico.

Misera mandra, che 'n tal guida trovasi!

 

ELENCO

Corbo malvagio, ursacchio aspro e selvatico,

cotesta lingua velenosa mordila,

che transportar si fa dal cor fanatico.

 

OFELIA

Misera selva, che coi gridi assordila!

Fuggito è dal romore Apollo e Delia.

Getta la lira omai, ché indarno accordila.

 

MONTANO

Oggi qui non si canta, anzi si prelia.

Cessate omai, per dio, cessate alquanto;

comincia, Elenco, e tu rispondi, Ofelia.

 

ELENCO

La santa Pale intenta ode il mio canto

e di bei rami le mie chiome adorna,

che nessun altro se ne può dar vanto.

 

OFELIA

E 'l semicapro Pan alza le corna

a la sampogna mia sonora e bella,

e corre e salta e fugge e poi ritorna.

 

ELENCO

Quando tal ora a la stagion novella

mungo le capre mie, mi scherne e ride

la mia suave e dolce pastorella.

 

OFELIA

Tirrena mia col sospirar m'uccide,

quando par che vèr me con gli occhi dica:

- Chi dal mio fido amante or mi divide? -

 

ELENCO

Un bel colombo in una quercia antica

vidi annidar poc'anzi; il qual riserbo

per la crudele et aspra mia nemica.

 

OFELIA

Et io nel bosco un bel giovenco aderbo

per la mia donna; il qual fra tutti i tori

incede con le corna alto e superbo.

 

ELENCO

Fresche ghirlande di novelli fiori

i vostri altari, o sacre Ninfe, avranno,

se pietose sarete a' nostri amori.

 

OFELIA

E tu, Priapo, al rinovar de l'anno

onorato sarai di caldo latte,

se porrai fine al mio amoroso affanno.

 

ELENCO

Quella che 'n mille selve e 'n mille fratte

seguir mi face Amor, so che si dole,

benché mi fugga ognor, benché s'appiatte.

 

OFELIA

Et Amaranta mia mi stringe, e vòle

ch'io pur li canti a l'uscio, e mi risponde

con le sue dolci angeliche parole.

 

ELENCO

Fillida ognor mi chiama e poi s'asconde,

e getta un pomo e ride, e vuol già ch'io

la veggia biancheggiar tra verdi fronde.

 

OFELIA

Anzi Fillida mia m'aspetta al rio,

e poi m'accogliesuavemente,

ch'io pongo il gregge e me stesso in oblio.

 

ELENCO

Il bosco ombreggia; e se 'l mio sol presente

non vi fusse or, vedresti in nova foggia

secchi i fioretti e le fontane spente.

 

OFELIA

Ignudo è il monte, e più non vi si poggia;

ma se 'l mio sol vi appare, ancor vedrollo

d'erbette rivestirsi in lieta pioggia.

 

ELENCO

O casta Venatrice, o biondo Apollo,

fate ch'io vinca questo alpestro Cacco,

per la faretra che vi pende al collo.

 

OFELIA

E tu, Minerva, e tu, celeste Bacco,

per l'alma vite e per le sante olive,

fate ch'io porte la sua lira al sacco.

 

ELENCO

Oh s'io vedesse un fiume in queste rive

correr di latte, dolce il mio lavoro

in far sempre fiscelle all'ombre estive!

 

OFELIA

Oh se queste tue corna fussen d'oro,

e ciascun pelo molle e ricca seta,

quanto t'avrei più caro, o bianco toro!

 

ELENCO

Oh quante volte vien gioiosa e lieta,

e stassi meco in mezzo ai greggi mei

quella che mi diè in sòrte il mio pianeta!

 

OFELIA

Oh quai sospir vèr me move colei

ch'io sola adoro! O vènti, alcuna parte

portatene all'orecchie degli Dei.

 

ELENCO

A te la mano, a te l'ingegno e l'arte,

a te la lingua serve. O chiara istoria,

già sarai letta in più di mille carte.

 

OFELIA

Omai ti pregia, omai ti esalta e gloria;

ché ancor dopo mill'anni, in viva fama,

eterna fia di te qua giù memoria.

 

ELENCO

Qualunque per amor sospira e brama,

leggendo i tronchi ove segnata stai,

- Beata lei - dirà ch'il ciel tant'ama! -

 

OFELIA

Beata te, che rinovar vedrai

dopo la morte il tuo bel nome in terra,

e da le selve al ciel volando andrai!

 

ELENCO

Fauno ride di te da l'alta serra.

Taci, bifolco; ché, s'io dritto estimo

la capra col leon non può far guerra.

 

OFELIA

Corri, cicala, in quel palustre limo

e rappella a cantar di rana in rana;

ché fra la schiera sarai forse il primo.

 

ELENCO

Dimmi, qual fera è sì di mente umana,

che s'inginocchia al raggio de la luna,

e per purgarsi scende a la fontana?

 

OFELIA

Dimmi, qual è l'ucello il qual raguna

i legni in la sua morte, e poi s'accende,

e vive al mondo senza pare alcuna?

MONTANO

Mal fa chi contra al ciel pugna e contende;

tempo è già da por fine a vostre liti

ché 'l saver pastoral più non si stende.

Taci, coppia gentil, ché ben graditi

son vostri accenti in ciascun sacro bosco;

ma temo che da Pan non siano uditi.

Ecco, al mover de' rami il riconosco,

che torna all'ombra pien d'orgoglio e d'ira,

col naso adunco amando amaro tòsco.

Ma quel facondo Apollo, il qual v'aspira,

abbia sol la vittoria; e tu, bifolco,

prendi i tuo' vasi, e tu, caprar, la lira.

Che 'l ciel v'accresca come erbetta in solco!

 

 

 




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