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Franco Sacchetti Trecentonovelle IntraText CT - Lettura del testo |
Ciascuno può aver già udito chi fu Giotto, e quanto fu gran dipintore sopra ogni altro. Sentendo la fama sua un grossolano artefice, e avendo bisogno, forse per andare in castellaneria, di far dipignere uno suo palvese, subito n'andò alla bottega di Giotto, avendo chi gli portava il palvese drieto, e giunto dove trovò Giotto, disse:
- Dio ti salvi, maestro; io vorrei che mi dipignessi l'arme mia in questo palvese.
Giotto, considerando e l'uomo e 'l modo, non disse altro, se non:
- Quando il vuo' tu? - e quel glielo disse.
- Lascia far me.
E partissi. E Giotto, essendo rimaso, pensa fra sé medesimo: «Che vuol dir questo? serebbemi stato mandato costui per ischerne? sia che vuole; mai non mi fu recato palvese a dipignere: e costui che 'l reca è uno omicciatto semplice, e dice che io gli facci l'arme sua, come se fosse de' reali di Francia; per certo io gli debbo fare una nuova arme”. E così pensando fra sé medesimo, si recò innanzi il detto palvese, e disegnato quello gli parea, disse a un suo discepolo desse fine alla dipintura; e così fece. La qual dipintura fu una cervelliera, una gorgiera, un paio di bracciali, un paio di guanti di ferro, un paio di corazze, un paio di cosciali e gamberuoli, una spada, un coltello, e una lancia.
Giunto il valente uomo che non sapea chi si fosse, fassi innanzi e dice:
- Maestro, è dipinto quel palvese?
Venuto il palvese, e quel gentiluomo per procuratore il comincia a guardare, e dice a Giotto:
- O che imbratto è questo, che tu m'hai dipinto?
- E’ ti parrà ben imbratto al pagare.
Disse quelli:
- Io non ne pagherei quattro danari.
- E che mi dicestù che io dipignessi?
E quel rispose:
- L'arme mia.
- Non è ella qui? mancacene niuna?
Disse costui:
- Ben istà.
- Anzi sta mal, che Dio ti dia, e déi essere una gran bestia, che chi ti dicesse: «chi se' tu?” appena lo sapresti dire; e giungi qui, e di': «Dipignimi l'arme mia”. Se tu fussi stato de' Bardi, serebbe bastato. Che arma porti tu? di qua' se' tu? chi furono gli antichi tuoi? deh, che non ti vergogni! comincia prima a venire al mondo, che tu ragioni d'arma, come stu fussi il Dusnam di Baviera. Io t'ho fatta tutta armadura sul tuo palvese; se ce n'è più alcuna, dillo, e io la farò dipignere.
Disse quello:
- Tu mi di' villania, e m'hai guasto un palvese.
E partesi, e vassene alla grascia e fa richieder Giotto.
Giotto comparì, e fa richieder lui, addomandando fiorini dua della dipintura: e quello domandava a lui. Udite le ragioni gli officiali, che molto meglio le diceva Giotto, giudicarono che colui si togliesse il palvese suo così dipinto e desse lire sei a Giotto, però ch'egli avea ragione: onde convenne togliesse il palvese, e pagasse, e fu prosciolto.
Così costui, non misurandosi, fu misurato; ché ogni tristo vuol fare arma e far casati; e chi tali, che li loro padri seranno stati trovati agli ospedali.