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Franco Sacchetti
Trecentonovelle

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92 - Soccebonel di Frioli, andando a comprare panno da uno ritagliatore, credendolo avere ingannato nella misura, e 'l ritagliatore ha ingannato lui grossamente.

 

Fu in Frioli nel castello di Spilinbergo già uno ritagliatore fiorentino; e andando uno friolano, che avea nome Soccebonel, a comprare panno, cominciò a domandare del panno di qualche bel colore, però che volea fare una cioppa da barons. Lo ritagliatore dice:

- Vuo' tu celestrino?

- No.

- Vuogli verde?

- No.

- Vuogli sbiadato?

- No.

- Vuogli cagnazzo?

- No.

- Vuogli una cappa di cielo?

- Sì, sì, sì.

Avvisossi al nome, che vi fosse il sole e la luna, e le stelle, e forse gran parte del Paradiso. Fatto venire questo cappa di cielo, furono in concordia del pregio per quattro canne. Il ritagliatore truova la canna, e dice a Soccebonel:

- Piglia costì, e comincia a metter su la canna.

Il friolano metteva, e tirava il panno più su che la canna, quando uno sommesso, e quando più, e stavasi tanto attento che ad altro non guatava. Il fiorentino, che nel principio subito se ne fu avveduto, quando mettea il panno su la canna lasciava mezzo braccio della canna a drieto, e quando più, sì che ogni quattro braccia tornavano al buon uomo forse tre e mezzo. Misurate le quattro canne, e pagato, il friolano se ne fa portare il panno; e perché lo 'nganno s'occultasse, dice il venditore:

- Vuo' tu far bene? attuffalo in una bigoncia d'acqua e lascialo stare tutta notte, sì che bea bene, e vedrai poi panno ch'el fa.

Costui così fece; e la mattina lo scola alquanto dall'acqua, e mandalo al cimatore, che l'asciughi nella soppressa e che lo cimi. Cimato il panno, e Soccebonel va per esso, e dice:

- Che de' tu avere?

Dice el cimatore:

- E’ mi par nove braccia; da' nove soldi.

Dice costui:

- Come nove braccia? oimè! che di' tu?

Il cimatore il truova, e dice:

- Vedilo, misuralo tu.

Rimisuralo, e non lo truova più; e dice:

- Per lo corpo della madre di Jesu Cristo, che mi serà stato furato.

E va al ritagliatore, e va di qua, e va di ; l'uno gli dicea:

- Questi panni fiorentini non tornano nulla all'acqua.

E il ritagliatore dicea:

- Guarda dov'egli stette la notte che 'l mettesti in molle, che chi che sia non l'avesse imbolato.

Un altro dicea:

- Questi cimatori sono tutti ladri.

E un compagno del ritagliatore, che forse sapea il fatto, dicea:

- Vuo' ti dica il vero, gentiluomo? Ché non è molto che io udi' dire che uno levò un braccio di panno fiorentino, e la sera l'attuffò, come tu facesti questo, in uno bigonciuolo d'acqua, e lasciovvelo stare tutta notte, la mattina quando andava per trarlo dell'acqua, egli lo trovò tanto rientrato che non vi trovò nulla.

Dice Soccebonel:

- Au, può esser cest?

E que' rispose:

- Sì, può esser canestre.

Or così costui credendo ingannare, rimase ingannato, e fu per impazzarne; e la cappa di cielo tornò che non arebbe coperto un ciel d'un piccol forno; e la cappa da barons si convertí in un mantellino, che parea un saltamindosso.

E così avviene spesse volte che tanto sa altri quant'altri.

 

 




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