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Franco Sacchetti
Trecentonovelle

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126 - Papa Bonifazio morde con una parola messer Rossellino della Tosa, il quale con una piacevole risposta si difende.

 

Messer Rossellino della Tosa da Firenze fu uno cavaliere molto dabbene; il quale, avendo bene ottant'anni, fu mandato ambasciadore a papa Bonifazio. Questo messer Rossellino, come che avesse gran tempo, spesso spesso gli nascea un figliuolo; e al detto papa più volte quasi per cosa maravigliosa era stato detto. Di che avendo il detto messer Rossellino sposta la sua ambasciata, e 'l papa avendo ben considerato messer Rossellino, come quelli che avea udito de' figliuoli che gli nasceano, disse:

- Doh, messer Rossellino, vo' siete antico di cotanto tempo, secondo che ho udito; io sento che ogni avete uno figliuolo; questa è grandissima grazia, che viene da Dio; per alta ragione ella si può dire cosa maravigliosa.

Messer Rossellino, udendo il papa, disse:

- Padre Santo, vegna l'agnello donde vuole, nasca elli dentro alla mia cortina, io non me ne curo.

Udendo il papa le sue parole, disse:

- Messer Rossellino, voi foste sempre savio cavaliere e ora mi parete più savio che mai, pensando che di quelle cose che non si può far pruova, e andarla cercando serebbe cosa stolta, voi prendete quella parte che alcuno non vi potrebbe apporre.

Messer Rossellino rispose:

- Padre Santo, io ho sempremai udito dire che tanto ha l'uomo briga, quant'elli se ne -; e così finirono questi ragionamenti.

Ma molti ignoranti averanno figliuoli, e sarà alcuno domandato: «È tuo questo?” e quelli risponde: «Io credo di sì, ma io non ne so altro”. E chi dicesse a lui che possederà quello del padre con grande avere: «E tu come sai che tu sie figliuolo di cui tu ti tieni?” non lo saprebbeprovaremostrare. Adunque questo valente cavaliere, essendo trafitto dal papa delle cose incerte, se le fece certe; e molti matti, come di sopra ho detto, le certe faranno incerte, e con loro vergogna, e con loro vituperio.

 

 




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