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Franco Sacchetti
Trecentonovelle

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138 - Non essendo obbedito dalla sua famiglia Buonanno di ser Benizo, armatosi tutto a ferro, corre la casa per sua.

 

Buonanno di ser Benizo fu uno fiorentino mercatante di spezieria. Era un uomo basso e largo e grosso; andava con uno tabarro, sempre sgollato, piloso molto nel collo; e avea per costume di bere la mattina, quando una volta e quando più; e alcuna fiata s'abbatté a tale, che dicendo: «Andiamo a bere”; e 'l compagno gli dicea:

- Io non berei, se non fussi la cotal ora -; e Buonanno dicea:

- A cotest'ora purgo io il ventre -; ma dicealo a lettere grosse.

Ora venendo al fatto, questo Buonanno avea una sua moglie molto diversa; e quando Buonanno dicea: «Mela”; ed ella dicea: «Mela e pera”, sempre borbottando e attraversando, e con lei non potea aver concordia. E veggendo il fante e la fante che la donna delle sue contese le più volte rimanea al disopra, el fante e la fante ancora, ritrosendo contra Buonanno, poco il serviano. Onde, veggendosi Buonanno mal parato, pensò un d'andare in uno suo fondachetto, e ivi (ché v'erano l'armadure) s'armò da capo a piede; e quando fu armato, si reca in mano una sua spada nuda, ed esce fuori e comincia in terreno correre per tutto e dar della spada per gli assiti, gridando:

- Viva Buonanno.

Per tutto il terreno non trovò se non il fante; verso cui percosse con la spada di piatto, dicendo:

- Che viva?

Il fante mezzo fuor di sé, dice:

- Che vuol dir questo?

Dice Buonanno:

- Viene a dire panico pesto -; e dàgli di piatto sul capo, e dice: - Di', viva Buonanno, o io t'ucciderò.

Il fante grida alle maggiori voci che poteo:

- Viva Buonanno.

E Buonanno dàlla su per la scala, e giugne alla cucina:

- Viva Buonanno.

La fante cominciò tutta a tremare. Buonanno con la spada in una pentola, e fanne mille pezzi. La fante stava come smemorata, e per la putta paura grida:

- Viva Buonanno, viva Buonanno.

E Buonanno ritorna in sala; e nel mezzo di quella, cavate e poste le brache, grida vie più forte:

- Chi vuol portar le brache or ne venga per esse -; e grida: - Viva Buonanno -; facendo intorno alle brache grandissimi colpi e grandissime menature.

La donna, udendo il romore, fassi in capo di sala. E Buonanno così armato si fa incontro:

- Viva Buonanno; - e dàgli una buona di piatto.

La donna dice:

- Se' tu, Buonanno? o che vuol dir questo?

E Buonanno croscia un'altra buona piattonata:

- Viva Buonanno.

Ancora nol disse; onde Buonanno tocca la terza

- Io dico: di': viva Buonanno, o io t'ucciderò.

La donna a mal in corpo dice:

- Viva Buonanno, viva Buonanno.

E così per tutta la casa per questo modo trascorre.

E tornando verso la moglie e l'altra famiglia, disse:

- Ècci nessuno che si vogli mettere le mie brache? elle sono qui in terra, vada per esse. Io sono il signore...

 

 




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