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Felice Romani
Norma

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  • ATTO PRIMO
    • Scena ottava. Norma, Adalgisa
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Scena ottava. Norma, Adalgisa

 

NORMA
Adalgisa!

ADALGISA
(da lontano)
(Alma, costanza!)

NORMA
T'inoltra, o giovinetta, t'inoltra.
E perché tremi?
Udii che grave a me segreto
Palesar tu voglia.

ADALGISA
È ver.
Ma, deh, ti spoglia
Della celeste austerità
Che splende negli occhi tuoi!
Dammi coraggio,
Ond'io senza alcun velo
Ti palesi il core!

(Si prostra.)

NORMA
(la solleva)
M'abbraccia, e parla.
Che t'afflige?

ADALGISA
(dopo un momento di estazione)
Amore. Non t'irritar!
Lunga stagion pugnai per soffocarlo.
Ogni mia forza ei vinse,
Ogni rimorso.
Ah! Tu non sai, pur dianzi
Qual giuramento io fea!
Fuggir dal tempio,
Tradir l'altare a cui son io legata,
Abbandonar la patria

NORMA
Ahi! Sventurata!
Del tuo primier mattino
Già turbato è il sereno?
E come, e quando
Nacque tal fiamma in te?

ADALGISA
Da un solo sguardo, da un sol sospiro,
Nella sacra selva,
A piè dell'ara ov'io pregava il Dio.
Tremai … Sul labbro mio
Si arrestò la preghiera.
E, tutta assorta
In quel leggiadro aspetto,
Un altro cielo mirar credetti,
Un altro cielo in lui.

NORMA
(Oh! Rimembranza!
Io fui così rapita
Al sol mirarlo in volto!)

ADALGISA
Ma non m'ascolti tu?

NORMA
Segui. T'ascolto.

ADALGISA
Sola, furtiva, al tempio
Io l'aspettai sovente,
Ed ogni più fervida
Crebbe la fiamma ardente.

NORMA
(Io stessa arsì così.)

ADALGISA
Vieni, ei dicea, concedi
Ch'io mi ti prostri ai piedi.

NORMA
(Oh, rimembranza!)

ADALGISA
Lascia che l'aura io spiri

NORMA
(Io fui così sedotta!)

ADALGISA
Dei dolci tuoi sospiri,
Del tuo bel crin le anella
Dammi, dammi poter baciar.

NORMA
(Oh, cari accenti!
Così li profferia,
Così trovava del mio cor la via!)

ADALGISA
Dolci qual arpa armonica
M'eran le sue parole,
Negli occhi suoi sorridere
Vedea più bello un sole.

NORMA
(L'incanto suo fu il mio!)

ADALGISA
Io fui perduta e il sono!

NORMA
Ah! Tergi il pianto!

ADALGISA
D'uopo ho del tuo perdono!

NORMA
Avrò pietade!

ADALGISA
Deh! Tu mi reggi e guida!

NORMA
Ah! Tergi il pianto!

ADALGISA
Me rassicura, o sgrida,
Salvami da me stessa,
Salvami, salvami dal mio cor!

NORMA
Ah! Tergi il pianto!
Te non lega eterno nodo,
Eterno nodo all'ara.

ADALGISA
Ah! Ripeti, o ciel,
Ripeti si lusinghieri accenti!

NORMA
Ah! Sì, fa core e abbracciami.
Perdono e ti compiango.
Dai voti tuoi ti libero,
I tuoi legami io frango.
Al caro oggetto unita
Vivrai felice ancor.

ADALGISA
Ripeti, o ciel,
Ripetimi si lusinghieri accenti!
Per te, per te, s'acquetano
I lunghi miei tormenti.
Tu rendi a me la vita,
Se non è colpa amor.

NORMA
Ma di': l'amato giovane
Quale fra noi si noma?

ADALGISA
Culla non ebbe in Gallia:
Roma gli è patria.

NORMA
Roma? Ed è? Prosegui




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