ATTO PRIMO
Spazioso terrapieno nella fortezza. Si veggono alcune cinte, torri ad altre specie di
fortificazioni, con ponti levatoi, ecc. Da lontano si scorgono montagne, che
fanno bellissima veduta; mentre il sole che nasce, va gradatamente
illuminandole, siccome poi rischiara tutta la scena.
BRUNO, SENTINELLE
(di dentro)
All'erta! All'erta! L'alba apparì.
La tromba rimbomba, nunzio del dì.
BRUNO, SOLDATI
(sulla scena)
Quando la tromba squilla
Ratto il guerrier si desta:
L'arme trememde appresta,
Alla vittoria va!
Pari del ferro al lampo,
Se l'ira in core sfavilla,
Degli Stuardi il campo
In cenere cadrà.
(Odesi un suono di campana, poi un preludio di armonia
religiosa.)
BRUNO
O di Cromwell guerrieri
Pieghiam la mente e il cor
A' mattutini
cantici
Sacri al divin Fattor.
(I soldati s'inginocchiano.)
ELVIRA, ARTURO, RICCARDO, GIORGIO
(di dentro il castello)
La luna, il sol, le stelle,
Le tenebre, il fulgor,
Dan gloria al Creator
In lor favelle.
La terra e i firmamenti
Esaltano il Signor.
A lui dien laudi e onore,
Onor al Creator,
Tutte le genti,
Iden gloria al Creator.
BRUNO
Udesti?
SOLDATI
Udii.
BRUNO
Finì.
SOLDATI
Finì.
BRUNO, SOLDATI
Al re che fece il dì
L'inno dei puri cor
Salì su' venti.
CASTELLANI, CASTELLANE
(escono)
A festa!
A tutti, a tutti rida il cor,
Cantate un santo amor.
A festa!
Garzon, che mira Elvira,
Sì bella verginella,
L'appella la sua stella,
Regina dell'amor.
Ah! È il riso e il caro viso
Beltà di paradiso;
È rosa sul suo stel,
È un angiolo del ciel.
Se a nozze invita amor
A tutti rida il cor.
(Tutti partono: Bruno si ferma in disparte, vedendo Riccardo.)
RICCARDO
(a se)
Or dove fuggo mai? ... Dove mai celo
Gli orrendi affanni miei? Come quei canti
Mi risuonano all'alma amari pianti!
O Elvira, Elvira, o mio sospir soave,
Per sempre, per sempre, io ti perdei!
Senza speme ed amor, in questa vita
Or che rimane a me?
BRUNO
La patria e il cielo!
RICCARDO
Qual voce? Che dicesti ... È vero, è vero!
BRUNO
Apri il tuo core intero
All'amistà, n'avrai conforto ...
RICCARDO
È vano.
Ma pur t'appagherò. Sai che d'Elvira
Il gentior m'acconsentia la
mano,
Quando al campo volai.
Ieri, alla tarda sera,
Qui giunto con mia schiera,
Pien d'amorosa idea
Vo al padre ...
BRUNO
Ed ei dicea?
RICCARDO
"Sospira Elvira a Talbo cavaliero,
E sovra il cor non v'ha paterno impero."
BRUNO
Ti calma, amico.
RICCARDO
Il duol che al cor mi piomba
Sol calma avrà nel sonno della tomba.
Ah! Per sempre io ti perdei,
Fior d'amore, o mia speranza;
Ah! La vita che m'avanza
Sarà piena di dolor!
Quando errai per anni ed anni
In poter della ventura,
Io sfidai sciagura e affanni
Nella speme del tuo amor.
BRUNO
T'appellan le schiere
A lor condottier.
RICCARDO
Di gloria il sentiero
M'è chiuso al pensier.
BRUNO
A patria ed onore
Non arde il tuo cor?
RICCARDO
Io ardo, e il mio ardore
È amore, è furor.
BRUNO
Deh! Poni in obblio
L'età che fioriva
Di speme e d'amor.
RICCARDO
Bel sogno beato
Di pace e contento,
O cangia il mio fato,
O cangia il mio cor.
Oh! Come è tormento
Nel dì del dolore
La dolce memoria
D'un tenero amor.
BRUNO
Vien, vieni, ricorda
La patria e l'onor;
Deh! Poni in obblio
L'età che fioriva
Di speme e d'amor.
RICCARDO
Bel sogno beato, ecc
(Partono.)
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