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Luigi Illica
Wally

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Atto terzo

 

Il paesaggio: L'Hochstoff

La scena è divisa. A destra la casa dello Stromminger
(ora della Wally); sul davanti l'interno della camera da letto della Wally. Dall'altra parte una via dell'Hochstoff fiancheggiata a sinistra da case. Dalla via si entra nella camera della Wally da una piccola porta. Due finestre stano ai lati di questa porta. Nell'estremo orizzonte, come nel primo atto, ma da un diverso punto di vista, il Murzoll, il Similaun. Il ponte rimane assai più vicino agli spettatori, e il sentiero che vi conduce non è che una continuazione della via dell'Hochstoff. Cade la sera. Davanti all Crocifisso la lampada è accessa.

(Nella camera della Wally: La camera è immersa in una profondo oscurità.)

(Nella strada: Ritornano a gruppi quelli dell'Hochstoff che sono andati alla festa di Sölden. Tornano a coppie di quattro, di sei, uomini, donne; se ne vengono lentamente pel ponte, e silenziosi rincasano. Ultima si vede tornare la Wally, accompagnata dal piccolo Walter. La Wally è ancora vestita della splendida veste di velluto ma i fiori che l'addornavano sono tutti strappati. Essa è assorta in pensieri che l'addolorano, e affannosamente camina, quasi inconscia di sé, seguendo il piccol Walter.)

(Nella camera della Wally: Wally apre la porta della camera e vi lascia passare la Wally, seguendola; poi richiude la porta e accende una lampada. La Wally rimane immobile in mezzo alla stanza.)

(Nella strada: Vincenzo Gellner viene dal fondo, passa lentamente per la via dell'Hochstoff, ed entra in una delle case che la fiancheggiano. La notte è scesa oscurissima.)

WALTER
Fa cor, Wally!

WALLY
(sempre pensierosa)
Hai tu veduto Gellner?

WALTER
No! Forse a Sölden passerà la notte.

WALLY
Non l'hai veduto dunque?

(La Wally si leva il vezzo di perle, e lo guarda sorridendo amaramente; poi con un gesto di disprezzo lo getta sopra una tavola, e siede annodandosi i capelli che disordinamente le scendono sulle spalle.)

(Dietro il ponte della Ache si ode avvicinarsi poco a poco una canzone. È il Pedone di Schnals, mezzo ubbriaco, che canta.)

WALTER
(addolorato guardando la Wally)
O mia Wally!

WALLY
(interrompendo)
Taci

IL PEDONE
(traversa il ponte, e se ne viene a sghimbescio verso l'Hochstoff)
Non v'è maggior piacer

WALLY
Che è questo? Ascolta!

IL PEDONE
D'un bel colmo bicchier.
Ah sì! credete a me,
Altro non v'è!

(Gellner, all'udire la voce del Pedone esce dalla casa ove era entrato poc'anzi ne chiude la porte con gran precauzione, poi, quasi strisciando per la via, va a porsi allo sbocco del sentiero.)

WALTER
(apre una delle finestre e sta ad ascoltare, poi richiude)
È un ubbriaco che canta

WALLY
(chi si è alzata, agitata, ad ascoltare, ritorna a sedere mormorando)
È ver! Pareami un lamento!

IL PEDONE
(scendendo il sentiero)
Così sempre giocondo
È questo falso mondo
Se l'amore t'inganna
Garzon, canta e tracanna!
Ah sì! credilo a me,
Altro non v'è!

WALTER
(con affetto e quasi supplichevole)
Vuoi che teco rimanga questa sera?

WALLY
No, voglio restar sola … te ne prego

(Walter bacia Wally ed esce per una porta interna a destra. La Wally è agitatissima; ad ogni istante paurosa tende l'orecchio; vorrebbe pregare, ma non può. Finalmente in un pianto dirotto, e, la testa fra le mani, si lascia cadere in ginocchio a piè del letto.)

(Allo sbocco del sentiero, dove questo si congiunge alla strada dell'Hochstoff, Gellner arresta il Pedone, ponendogli una mano sulla spalla.)

GELLNER
(sottovoce, rapidamente)
Ebben … dunque?

IL PEDONE
(lasciando sfuggire un comico gesto di paura)
Ah! siete voi?
Pel ciel, m'avete fatto paura
(Gellner impaziente scuote il Pedone.)
Io rimasi fino a sera,
Quando ad un tratto l'Hagenbach disparve.

GELLNER
Disparve?

IL PEDONE
Me ne uscii; era già notte.
Allor decisi di tornare
Un uom scendeva lento il sentier dell'Ache

GELLNER
L'Hagenbach forse?

IL PEDONE
Egli in persona!

GELLNER
Parla sommesso … Ebben?

IL PEDONE
Lo riconobbi.
(La Wally a un tratto si scuote! Le sue mani corrono ai suoi occhi, incredula del suo dolore, quasi a convincersi che essa ha pianto!)
Costui è certo un uomo di coraggio

GELLNER
Perché?

IL PEDONE
Venir qui solo, e ad ora così tarda!
Per lui già piange Sölden
si teme qui si vogliavendicar la Wally!

GELLNER
(ridendo)
Ohibò! pazzie!
(dandogli del denaro)
Però non si sa mai.
Vanne a dormir lontano
Mala notte è questa.

IL PEDONE
(strizzando l'occhio)
Non mi ci piglia!
(Parte dal fondo a sinistra, scomparendo dietro la casa dello Stromminger, zuffolando.)

GELLNER
L'Hagenbach qui? Egli all'Hochstoff?
Ohibò! Ubbriaco è il Pedon … non è possibil!
(dopo una pausa)
E se ciò fosse? Se …
(arrestandosi e guardando d'intorno)
La notte è oscura
E una sventura
Può toccare a tutti …
La lampada lassù … potrebbe spegnersi
Impetuoso è il vento
(esitando)
Perché tremo? perché tremo?
Ahimè! mi guarda il Crocifisso nero!
(riavendosi)
Gellner! Gellner! Gellner, su via!
Si tratta di Wally!

(Si caccia su pel sentiero scrutando nell'oscurità, e tendendo le orecchie per ascoltare il più piccolo rumore. Più che camminare, egli striscia su pel sentiero. Arrivato al ponte, si ferma quasi diffidente; guarda ancora intorno a sé, poi lo varca. Si avvicina al Crocifisso, e con grande destrezza ne spegne la lampada. Il vento soffia più che mai impetuoso. Gellner scompare nell'oscurità dietro il ponte e aspetta. La scena rimane completamente immersa nel buio.)

WALLY
(con un gesto risoluto si a pregare il letto. Si toglie di dosso il corsetto di velluto. Poi si inginocchia, fa il segno di croce e prega. Ma a un tratto si alza esclamando contristata e dispettosa:)
Né mai dunque avrò pace?
E da pensieri tristi ognor sarò turbata?
Ohimè! solo una celia io fui per lui,
E del mio ardente bacio egli si rise?
(con accento d'odio)
Ebben, morrai, crudel!
(con raccapriccio prima, poi con isconforto)
Ah! misera me, che l'amo, l'amo!
La giovinezza coi suoi sogni ardenti,
Or crudeli tormenti,
Tutta sola mi lascia;
È già s'accascia
Nel triste ricordare la persona,
E la speranza fugge e m'abbandona!
In un suo bacio v'era la mia vita,
In un suo bacio la speranza tutta!
E m'ha quel bacio la vita infranta!
Misera me! Ei m'ha la vita,
(piangendo)
Ei m'ha la vita con quel suo bacio infranta,
Ohimè, ohimè, ohimè!
Pur … gli perdono; io non vo' la sua vita
A Gellner voglio dir che pazza fui …
(Apre la porta per iscendere nella via, ma si arresta sulla sogli spaventata dall'oscurità.)
Che tetra notte!
Come fischia il vento!
(guardando verso il ponte)
Spento è il lume laggiù!
Giuseppe certo a Sölden è rimasto;
Per stanotte non ha nulla a temer
Doman l'avvertirò!
(Richiude la porta e più tranquilla si accinge a coricarsi.)

HAGENBACH
(compare dietro il ponte; egli cammina a tentoni nell'oscurità)
Buio è il sentier
La lampada è spenta
Ma che m'importa?
Ai piedi di Wally il rimorso e l'amor mi guideranno.
Ah! …

(Sta per passare il ponte, quando Gellner gli è addosso, e lo fa precipitare dal piccolo parapetto. L'Hagenbach getta un urlo terribile. Gellner scende rapidamente, quasi fuggendo. Poi, giunto allo sbocco del sentiero, rallenta il passo e fa per rientrare in casa sua. Ma vendendo la finestra della camera della Wally ancora rischiarata da un lume, vi si avvicina.)

WALLY
(sobbalzando)
È strano! intorno a me solo lamenti odo stanotte.

GELLNER
È desta ancora la selvaggia e aspetta!
(Batte sommessamente ai vetri d'una finestra.)

WALLY
Oh ciel! chi batte?
(con spavento)
È Gellner! Che vorrà?
(Atterrita, corre come una pazza alla porta, l'apre ed esce nella via.)

(Da questo punto l'azione si svolge tutta nella via dell'Hochstoff.)

GELLNER
Se vuoi vederlo morto
Nell'Ache discendi e lo vedrai.

WALLY
No, non è ver!

GELLNER
Oh come vero Dio

WALLY
No, non è ver!

GELLNER
Dal ponte or or l'ho precipitato

WALLY
(afferrandolo convulsa per il collo)
Vile!

GELLNER
Taci … che fai?

WALLY
(trascinando verso il ponte)
Vieni con me …

GELLNER
(dibattendosi)
Taci … mi lascia

WALLY
Vieni! Vieni! Laggiù noi due insiem!
v'è l'altare delle nostre nozze.
(Trascina Gellner sin presso al ponte, quando dall'abisso sorge un lamento. Ascolta trepidante. Le sue braccia lasciano sfuggire Gellner. Un altro lamento s'ode distinatamente.)
(con impeto di gioia)
Dio! vive ancor! ei vive ancor!
(Scende precipitosa nella via, urlando e picchiando a tutte le porte.)
A me, a me, soccorso!
A me, soccorso a me!

(Si schiudono alcune finestre, si aprono le porte delle case; uomini e donne compaiono.)

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF
Che avvenne?

WALLY
Un uom nell'Ache

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF
Morto?

WALLY
Presto! È l'Hagenbach … ei vive … Presto!

(La scena è invasa da uomini, da donne; chi porta torcie, chi corde e scale. Gellner è scomparso.)

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF
Presto alle corde … i nodi stretti!
Ben stretti i nodi

WALLY
Stretti

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF
Ora allacciamo!

(Dall'altra parte del ponte intanto si vedono venire a frotte quei di Sölden con armi e torcie; fra essi è Afra.)

ABITANTI DI SÖLDEN
(minacciosi)
Dell'Hagenbach cerchiam … Dov'è?
Dov'è chiediam, dov'è, dov'è?

(Un gran silenzio; nessuno osa rispondere.)

AFRA
(scoppiando in lacrime)
Ah! l'hanno ucciso!

(Quei di Sölden stanno per iscagliarsi contro quelli dell'Hochstoff; la Wally s'interpone gridando:)

WALLY
Morto non è … No! spera … lo riavrai!

ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF
Oh! audacia!

(Rapidamente Wally si apre un passaggio tra la folla, e corre verso il precipizio. Tutti la seguono collo sguardo. La Wally, senza esitare, per un piccolo sentiero scende nell'abisso. Meravigliati, quasi atterriti del suo forte atto di coraggio, gli uomini con le torcie alla mano, si affacciano al precipizio. Le donne s'inginocchiano in disparte e pregano.)

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF
Oh! spavento!
Signor, la proteggete!
Caliam le corde
Ave Maria, gratia plena, dominus tecum
Signor, la proteggete!
(sbigottiti)
Nulla s'ode
L'abisso è profondo
Ascoltiamo in silenzio

WALLY
(dal fondo dell'abisso, con gioia)
Vive! Vive!

ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF
Vive! Presto, alle corde

AFRA
All'opra !

ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF
(si affannano all'abisso)
All'opra, issa!
Forza alle corde, all'opra !
issa! ohè! all'opra !

(Dopo pochi minuti di un'ansia spaventevole, la Wally compare tenendo legato e stretto a sé il corpo dell'Hagenbach, privo di sensi.)

AFRA, ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF
È salvo! è salvo!
(Gli amici prendono Giuseppe e lo adagiano per terra.)
O santa e generosa creatura, generosa e santa!

WALLY
(in uno stato di suprema esaltazione, dall'alto della rupe, additando alla folla che le si accalca attorno il corpo del giovane cacciatore, esclama:)
Sì, vive ancor!
(ad Afra)
È Dio che t'el ridona
E tuo lo vuole, per mia man salvato.
(sempre ad Afra con grande commozione)
Così … pur la mia casa
E i campi, e i pratti, Afra son tuoi …
(Un singhiozzo le tronca la parola; scoppia in lagrime e s'inginocchia presso Giuseppe baciandolo in volto e mormorando:)
Addio! Addio!
(Poscia si scosta rapidamente da lui, e pretendo nelle sue mani di Afra, le dice a voce alta per modo che tutti possano udire:)
Allor che gli occhi riaprirà alla luce,
Gli dirai che il bacio che mi tolse,
Ora gli ho reso!

AFRA, ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF
O generosa e santa creatura!

 




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