Atto quarto
Sul Murzoll
"Stanca, non lontana dalla
sua capanna stava un giorno Wally seduta sopra una
delle più alte cime del Murzoll. La scena che
l'attorniava somigliava nel triste e livido decembre
un cimitero sparso di tumuli di neve, colle fronde bizzaramente
foggiate dal ghiaccio in croci, coi cespugli di fiori
alpestri trasformati in tombe trasparenti e candide come il marmo. Sotto a' suoi piedi si stendeva il mare
di ghiaccio, desolato, infinito, coi suoi riflessi verdastri e con le sue onde
irrigidite che si prolungavano sino all'altro versante della montagna.
L'orizzonte colle sue innumerevoli catene di monti era avvolto nei fantastici
vapori del meriggio. Il Similaun, accanto a Wally,
era accarezzato da una piccola nuvola, e la ragazza, appoggiata la testa nelle
mani, ne seguiva macchinalmente gli ondeggiamenti."
(Wally dell'Avvoltaoio
- W de Hillern)
(Dalla sinistra, per un piccolo
ad ascoso sentiero, sale faticosamente Walter sino alla capanna, e si avvicina
a Wally.)
WALTER
Luogo sicuro questo non è più!
Wally, torniamo!
Le valanghe distruggono i sentier!
Wally, torniamo!
(La Wally si scuote; guarda
d'intorno attentamente, poi ritorna a meditare come prima. Walter l'abbraccia e
la costringe affettuosamente ad alzarsi.)
WALLY
Se è scritto ch'io non debba più veder la terra
Dove ho amato e piano
Tanto il mio destin si compia!
WALTER
L'inverno è desolato …
WALLY
Più non soffro pene di questo mondo!
WALTER
È già il Natal, Wally, torniam!
WALLY
Non ho più famiglia …
WALTER
Torniamo a riudir le allegre squille
Della chiesetta nostra cantar la pace …
WALLY
(con abbandono)
La mia pace?
È perduta per sempre!
Tu ritorna, alla casa, alla vita.
Walter, ritorna ed ama!
WALTER
Senza te!
WALLY
(traendo dal seno il vezzo di perle che portava il dì della festa di Sölden e porgendolo a Walter, con un sorriso d'amara
tristezza)
Prendi, fanciul e serbala! questa
memoria pia,
Questa, che un dì fu orgolio della bellezza mia.
Son queste le mie lagrime dal duolo irrigidite,
I ricordi soavi dell'affranto mio cuor,
Le parole d'amor
Che ho detto e che ho sentite …
Io te la dono, o Walter! È tutto il mio tesor!
(con immensa rassegnazione)
Ed or, faciullo, vanne.
È già il Natal!
(melanconicamente)
Riudrai le allegre squille
Della chiesetta nostra cantar la pace …
WALTER
Wally deh! torna!
Wally!
WALLY
Fanciullo, no. Soltanto una
preghiera.
(soavemente a Walter indicando il ghiacciaio)
Allor che avrai varcato il periglioso mare di ghaccio
Canta, oh, canta ancora la mesta cantilena del mio jodler!
(Le lacrime le impediscono di più proseguire. Ella
abbraccia con gran tenerezza Walter, e dolcemente lo spinge sul sentiero del
ritorno. Walter piangendo si allontana e scompare dal sentiero a sinistra. Appena sola la Wally si accascia presso la sua capanna. Il
cielo, dapprima sereno, va lentamente coprendosi di nubi. Essa si guarda
intorno.)
Eterne a me d'intorno
Piange la neve lacrime!
Qui lagrima da secoli eterno pianto il giorno!
Fra la densa caligin laggiù la terra appar
Mugghiante fra le tenebre un desolato mar.
Funesto mare dell'umana vita!
Un giorno sciolte le sue vele al vento
Sfidava la mia nave l'onda ardita,
E dentro la mia nave,
Alta, orgogliosa la giovinezza mia
Cantava forte canti d'amor sovra flutti di rosa
Quei canti lieti or son nenie di morti!
WALTER
(da lontano)
E il vento iva lontan
Poi la venia vicin …
WALLY
La mia canzon!
(ascoltando)
WALTER
Quando fu giunta sovra l'alto monte
Presso la neve bianca
La pellegrina stanca
Sciolse le treccie
E chinò il bianco fronte.
WALLY
(ripetendo quasi incoscientemente)
Quando fu giunta sovra l'alto monte
Presso la neve bianca
E chinò il bianco fronte.
(La voce di Walter va a poco a poco perdendosi.)
(con esaltazione)
Sì, come te, fanciulla del mio canto
L'amore fu dolor, la vita pianto.
Sì, come te morir deve la Wally …
(Getta il mantello di pelle, si scioglie le chiome che le inondano le
spalle, s'inginocchia, e come assorta in dolcissima estasi canta:)
O neve, o figlia candida del cielo,
Risplender t'ho veduta
Giù dalla valle muta,
N'è l'aspro m'atterrì lungo pendio,
E a te ne son venuta.
Esser pari a te bella desio!
(Lo jodler che segue, la Wally
lo canta con immensa passione, quasi nel delirio; ed è durante questo suo canto
che ha del dolore fantastico, che da lunge si sente la voce dell'Hagenbach chiamare: "Wally! Wally!" voce che si
fa sempre più distinta.)
HAGENBACH
(dall'interno, lontano)
Wally! Wally!
WALLY
Come sei triste, o vento,
Tu somigli al mio pianto.
HAGENBACH
Wally! Wally!
WALLY
Sei l'ultimo lamento,
Sei l'ultimo mio canto.
HAGENBACH
(più distintamente)
Wally!
WALLY
(impaurita)
Una voce mi chiama!
(ascoltando, ma tutto è silenzio)
No, m'ingannai.
HAGENBACH
(più vicino)
Wally! Wally!
WALLY
E ancora … Chi mi chiama?
(agitata dallo spavento)
Ah sono, ohimè, le fanciulle beate!
(grido)
Ah! dei bianchi ghiacciai sono le fate!
(grido)
Ah!
(coprendosi gli occhi colle mani per non vedere la spaventosa visione)
Già la lugubre schiera ecco s'avanza,
Ed agitan su me l'orribil
velo
E intreccian d'intorno a me l'orribil
danza,
Vêr me tendendo le braccia di gelo!
(Cade a terra ansante dallo spavento.)
HAGENBACH
Wally! Wally!
(Dal sentiero di destra appare Hagenbach che
s'inerpica appoggiandosi a un bastone ferrato. Egli si
ferma penosamente impressionato a vedere i segni che i partimenti
hanno impresso sul volto della Wally, e dolcemente la chiama:)
Wally! Wally!
WALLY
(drizzandosi e vedendo Giuseppe)
Vergine santa! Egli è Giuseppe!
Perché sei tu venuto?
HAGENBACH
M'hai salvato,
Hai voluto
Obliar l'offesa mia
E tu mi chiedi perché son tornato?
(con trasporto)
A te ne vengo come a un santo altar!
WALLY
(sottovoce con emozione)
(È la sua voce, è la sua voce!)
HAGENBACH
A te ne vengo come a un santo altar!
Oh! come furon lunghi i dì lontan da te,
E come mi struggeva il desio di rivederti!
Tu nel tormento dell'ore infinite
A me apparivi bella e innamorata!
Poi, la dolce vision si mutava
E come la Madonna del dolore ai miei piè
Ti vedevo addolorata,
Mentre a lavarvi l'otraggio del bacio,
Dagli occhi tuoi sulla tua scarna gota vi sgorgava
Un'amara onda di pianto.
WALLY
(con voce appena intelligibile e rota dalla commozione)
Ah! l'armonia delle sue parole m'uccide!
HAGENBACH
(continuando con più passione il racconto)
Poi m'han detto un dì:
Wally non è più qui
Né più la rivedrai!
Ma la speranza non m'hai lasciato,
E t'ho, fanciulla mia, ritrovata.
(rimane in lunga contemplazione davanti alla Wally, tremante)
Io t'amo, Wally!
WALLY
(spaventata, agitata, dubbiosa ancora della felicità che viene a lei nel
momento appunto che ella la credeva per sempre
perduta, e giudicando male dei sentimenti che animano Giuseppe, gli dice con
amarezza, allontanandosi:)
Ebben, se t'ho salvato, perché mentir?
Non s'ama per pietà
Afra tu amavi ed ami.
HAGENBACH
Afra tu dici?
Oh! l'infame menzogna!
No, Wally. Credetti odiarti,
Ma il cor ti amava.
(Lentamente si avvicina alla Wally, così che le loro teste quasi si
toccano.)
Quando a Sölden provocatrice balda tu
m'apparisti,
Io, la credetti una sfida crudel!
Pur già lottavo coll'incanto della tua persona
Che dolcemente m'attraeva a sé!
(con estrema passione)
No, credi, Wally!
È inebbriato e pazzo che vile io fui;
Ma il bacio che ti presi era bacio d'amor …
WALLY
(fra sé, rapita dall'incanto soave delle parole di Giuseppe:)
Oh dolce incanto! O paradiso nuovo!
HAGENBACH
(continuando)
Poi che fu sera, pieno di rimorsi
Io volli rivederti e a piedi tuoi cader.
Tempestosa era la notte,
E Dio vegliava sulla colpa mia! …
WALLY
Dio?!
(La Wally impaladisce.
La memoria del suo delitto le ritorna in tutto il suo orrore.)
HAGENBACH
Giù nell'abisso mi perdetti …
WALLY
(con voce rauca interrompendolo)
Non Dio … un uomo!
HAGENBACH
Un uom?
WALLY
Gli avevan detto: uccidi!
(Non può più continuare.)
HAGENBACH
Ebben, Wally …
WALLY
Questa crudele gli avea detto: uccidi!
(con raccapriccio)
Amami adunque ancor, se puoi …
(Wally si copre disperatamente
il volto colle mani, e rimane così, ritta dinanzi a Giuseppe; questi commosso la guarda, le si avvicina, e dolcemente le
dice:)
HAGENBACH
Sì, t'amo ancora …
(La stringe teneramente al suo
cuore. Intanto il cielo si è coperto di nubi; una caligine densa sale, sale minacciosa avvolgendo i picchi circonstanti
del Murzoll; fra poco anche la capanna della Wally
sarà avvolta in questa tenebria spaventosa della
Alpi. Comincia a soffiare il vento. Ma i due amanti, felici, strettamente
abbracciati, sembrano di nulla accorgersi, e si sussurrano all'orechhio parole d'amore.)
HAGENBACH E WALLY
(Wally ripete mormorando)
Vieni, vieni; una placida vita
Noi vivremo in un mondo ignorato!
Pelegrini a una piaggia
fiorita
Chiederemo un asilo incanto.
Là, sui prati, fra rose e viole,
Noi vivremo una placida vita!
(Rimangono abbracciati.)
WALLY
(guardandosi intorno spaventata dalla oscurità
densa che li circonda)
Giuseppe ove siam noi?
HAGENBACH
(con amore)
Sei sul mio cor.
(guardandosi sbigottito d'intorno)
Qual cupa oscurità!
WALLY
Rugge il Murzoll …
(Hagenbach si scosta dalla Wally.)
Amor mio, sola qui non mi lasciar …
(Raccoglie da terra il bastone ferrato, e s'incammina a tentoni fra le
incertezze della nebbia e l'imperversare dell'uragano.)
HAGENBACH
Fra le tenebre dense vo' cercando
Il desiato sentiero del ritorno …
(Giuseppe scompare giù pel sentiero per quale è
venuto. Si fa più impetuoso il vento.)
(dal fondo del sentiero)
Wally!
WALLY
(con gioia)
Mi chiama! t'odo …
HAGENBACH
Il sentiero è scomparso …
WALLY
Ahimè!
HAGENBACH
Fa cor! Discendi per le roccie … e …
(con urlo terribile)
La valanga!
(Odesi lo schianto terribile
della valanga. L'urto è così forte che la Wally è violentamente
gettata a terra. Subito dopo un profundo silenzio. La
Wally si trascina sino al ciglio del precipizio formato dalla valanga, e
protesa, col busto fuori guarda cogli occhi vitrei e getta un grido.)
WALLY
(grido)
Ah!
(colla voce alterata, chiama:)
Giuseppe!
(silenzio)
M'odi, Giuseppe!
(silenzio)
(a voce spiegata)
Cupo silenzio! la morte è laggiù!
(Nasconde raccapricciata il volto nelle mani e rimane impietrita. Quando
toglie dal volto le mani, il suo volto è livido gli occhi larghi che guardano
stranamente si leva ritta sul precipizio e stendendo con esaltazione le mani,
grida:)
O neve! o candido destino mio
Ecco la sposa di Giuseppe.
Anima cara, aprimi le tue braccia!
(Si getta nel precipizio, larghe le braccia, come stese ad un supremo
abbraccio.)
FINE
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