ATTO SECONDO
Gabinetto.
GERONIMO
Questa invero è curiosa!
Sembran d'accordo
In masticar parole
Perché io non intenda
Ma voglio ben capir questa faccenda.
Venite, sì, venite o Conte amato.
Mi volete ora dir quello ch'è stato?
CONTE
Anzi, men vengo apposta,
E dico il tutto
Senza riguardo alcuno.
GERONIMO
No, non c'è alcuno.
CONTE
Alcun riguardo, ho detto.
Non ho di dirvi il tutto, e parlo schietto.
Vi dirò in primo luogo in stil laconico,
Che pel mio gusto armonico
Cosa non ha Elisetta
Che possa, qual vorrei,
Accendere il mio cor, gli affetti miei;
E che mancando in me l'inclinazione,
Impossibil divien fra noi
l'unione.
GERONIMO
Che armonico? Che affetti ?
Che unione? E cosa adesso
Mi andate voi dicendo?
CONTE
Che Elisetta sposar più non intendo.
GERONIMO
Che? Cosa avete detto?
CONTE
Ho detto che non trovo
Cosa in lei che mi piaccia,
E che più non la voglio.
GERONIMO
Non la volete più! Mia figlia? Quella
Per cui steso è il contratto?
Non la volete più? Voi siete un matto.
La vorrete benissimo.
La sposerete, signorsì. A Geronimo
Non se ne fan di queste. E
non è un uomo
Geronimo da prendersi
Per un qualche babbeo.
E Geronimo dice e vi ripete,
Che la vorrete, e che la sposerete.
CONTE
Ed al signor Geronimo
Io pur dico e ripeto
Che non la sposerò: ma che lo prego
Di mostrarsi contento
Che fra noi segua un accomodamento.
GERONIMO
Ed io vi torno a dire in brevi accenti
Che non si parli d'accomodamenti.
Se fiato in corpo avete
Sì, sì, la sposerete.
Un bambolo non sono.
Veder ve la farò.
CONTE
Se mi ascoltate un poco,
Si calmerà quel foco.
Ma poi se v'ostinate,
Anch'io mi ostinerò.
GERONIMO
La sposerete, amico.
CONTE
Io non la sposerò.
GERONIMO
Sì, sì, sì, sì io dico.
CONTE
Io dico no, no, no.
A 2
Con questo uom frenetico
Sfiatare io non mi vò.
(Si mettono a sedere, uno da una parte e l'altro dall'altra.)
GERONIMO
(Ora vedete che bricconata!
Chi se l'avrebbe mai immaginata?
Questa è un'azione da mascalzone,
Ed al suo impegno non dee mancar.)
CONTE
(Ora vedete che uom bilioso!
Come s'accende! Com'è impetuoso!
Non vuol sentire quel che vo' dire,
D'aggiustamenti non vuol parlar!)
GERONIMO
(Vediamo un poco se ci ha pensato.)
(si alza)
CONTE
(Proviamo un poco se si è calmato.)
(si alza)
GERONIMO
Ebben, signore? La sposerete?
CONTE
Ebben, signore? M'ascolterete?
A 2
Il mio discorso vi può calmar.
GERONIMO
Via, dite pure quel che vi par.
CONTE
Se invece di Elisetta
Mi date la cadetta,
Cinquantamila scudi
Vi voglio rilasciar.
GERONIMO
Quest'è per quel ch'io sento
Quell'accomodamento
Che voi vorreste far...?
(va di nuovo a sedere)
Lasciatemi, mio caro
Lasciatemi pensar.
CONTE
Vi lascio, sì, pensar.
(va di nuovo a sedere)
GERONIMO
(Qua risparmio del bell'oro,
Qua si salva anche il decoro
Col baratto che vien fatto.
Signorsì, che bene andrà.)
CONTE
(Va l'amico ruminando,
Al risparmio va pensando.
È il boccone da ghiottone
Né scappar sel lascerà.)
GERONIMO
Ci ho pensato, ci ho pensato.
(Si alza.)
CONTE
Sentiremo, sentiremo.
(Si alza.)
GERONIMO
Il baratto, sì, faremo.
Ma con patto
ch'Elisetta
Ancor essa accorderà.
CONTE
S'è per questo, vado in fretta
A far sì che m'odierà.
A 2
Siamo, siamo accomodati,
Ritorniam di buon'umore.
Abbracciamoci di core,
E speriam felicità.
(Geronimo parte.)
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