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Giovanni Bertati
Il matrimonio segreto

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  • ATTO SECONDO
    • Scena diciottesima. Il Conte, poi Elisabetta
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Scena diciottesima. Il Conte, poi Elisabetta

 

CONTE
Il parlar di Carolina
Penetrato m'è nel seno.
Ah, saper potessi almeno
Il segreto del suo cor!
Per sì amabile ragazza
Io non so quel che farei:
E salvarla ben vorrei
Dal domestico livor.

ELISETTA
(Ritirato io lo credeva
E lo trovo or qui vagante
Un sospetto stravagante
Mi fa nascere nel sen.)

CONTE
(A trovarla me ne andrei
Se credessi di far ben.)

ELISETTA
Signor Conte, serva a lei
Che vuol dir che qui la trovo?

CONTE
Vuol dir questo, ch'io mi movo.

ELISETTA
Che stia solo non conviene.

CONTE
Grazie, grazie, mia signora:
Vada pur, ch'io vado ancora.
Tempo è già di riposar.

(Si prendono un lume per cadauno)

ELISETTA
Buona notte al signor Conte.

CONTE
Dorma bene. Madamina.

ELISETTA
(Finché venga domattina
In sospetto devo star.)

CONTE
(Questa furba sopraffina
Non vo' farla sospettar)

 

(Si ritirano nelle proprie stanze, resta la scena oscura.)

 




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