Ernani
Fra quei fidi io pur qui sto.
Carlo
Tu se' Ernani!...
mel dice lo sdegno
che in vederti quest'anima invade:
tu se' Ernani!... il bandito, L'indegno
turbatore di queste contrade...
A un mio cenno perduto saresti...
va... ti sprezzo, pietade ho di te.
Pria che l'ira in me tutta si desti
fuggi, o stolto, L'offeso tuo re.
Ernani (a Carlo)
Me conosci?... Tu dunque saprai
con qual odio t'abborra il mio core...
beni, onori rapito tu m'hai,
dal tuo morto fu il mio genitore.
Perché l'ira s'accresca ambi amiamo
questa donna insidiata da te.
In odiarci e in amor pari siamo;
vieni adunque, disfidoti, o
re. ecc.
Elvira
(entrando disperata fra loro col pugnale sguainato)
No, crudeli, d'amor non m'è pegno
l'ira estrema che v'arde nel core...
Perché al mondo di scherno far segno
di sua casa, d'Elvira l'onore?
S'anco un gesto vi sfugga, un
accento,
qui trafitta cadrò al vostro piè.
No, quest'alma in sì fiero momento
non conosce l'amante né il re. ecc.
Carlo
Fuggi, o stolto, L'offeso tuo re.
Stolto! Va!... Va, pietade
ho di te.
A un mio cenno perduto saresti, ecc.