S'apre la gran porta del sotterraneo, e allo squillar delle trombe
entrano sei Elettori vestiti di broccato d'oro seguiti da Paggi che portano
sovra cuscini di velluto lo scettro, la corona e le altre insegne imperiali.
Ricco corteo di Gentiluomini e Dame Alemanne e Spagnole circonda
l'imperatore. Fra le ultime vedesi Elvira seguita da Giovanna. Nel fondo
saranno spiegate le bandiere dell'impero, e molte fiaccole portate da soldati
illumineranno la scena. Don Riccardo è. alla testa del
corteggio.
Riccardo
L'elettoral consesso v'acclamava
augusto imperatore,
e le cesaree insegne,
o Sire, ora v'invia.
Carlo
(agli elettori)
La volontà del ciel sarà la mia.
Questi ribaldi contro me cospirano.
(ai congiurati)
Tremate, o vili, adesso?
E tardi!... tutti in mano mia qui siete...
la mano stringerò, tutti cadrete.
Dal volgo si divida
(alle guardie che eseguiscono, lasciando Ernani tra il volgo)
solo chi è conte o duca,
prigion sia il volgo, ai nobili la scure.
Ernani
Decreta dunque, o re, morte a me pure.
(avanzando fieramente fra i nobili e scoprendosi il capo)
Io son conte, duca sono
di Segorbia, di Cardona...
Don Giovanni d'Aragona
riconosca ognun in me.
Or di patria e genitore
mi sperai vendicatore...
non t'uccisi... t'abbandono
questo capo... il tronca, o re.
Carlo
Sì, cadrà... con altri appresso.
Elvira (gettandosi ai piedi di Carlo)
Ah! Signor, se t'è concesso
il maggiore d'ogni trono,
questa polvere negletta
or confondi col perdono...
sia lo sprezzo tua vendetta
che il rimorso compirà.
Carlo
Taci, o donna.
Elvira
Ah no, non sia.
Parlò il ciel per voce mia,
virtù augusta è la pietà.
(Si alza.)
Carlo
(concentrato, fissando la tomba di Carlo Magno)
O sommo Carlo, - più del tuo nome
le tue virtudi - aver vogl'io,
sarò, lo giuro - a te ed a Dio,
delle tue gesta - imitator.
(dopo qualche pausa)
Perdono a tutti - (mie brame ho dome).
(guidando Elvira tra le braccia di Ernani)
Sposi voi siate, - v'amate ognor.
A Carlo Magno - sia gloria e onor.
Tutti
Sia lode eterna - Carlo, al tuo nome.
Tu, re clemente - somigli a Dio,
perché l'offesa - coprì l'oblio,
perché perdoni - agli offensor.
Il lauro augusto - sulle tue chiome
acquista insolito - divin fulgor.
A Carlo Quinto - sia gloria e onor. ecc.
Silva
(Oh mie speranze - vinte, non dome,
tutte appagarvi - saprò ben io;
per la vendetta, - per l'odio mio
avrà sol vita - in seno il cor.
Canute gli anni - mi fêr le chiome;
ma inestinguibile - è il mio livor...
Vendetta gridami - l'offeso onor. ecc.)
Carlo
Sarò, lo giuro - a te ed a Dio,
delle tue gesta - imitator.
A Carlo Magno - sia gloria e onor! ecc.
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